IN UCRAINA LA GIORNATA DELLA VITTORIA CONTINUA A DIVIDERE

Il 9 maggio in Ucraina si son svolte le manifestazioni dedicate alla Vittoria sul nazismo nella Seconda Guerra Mondiale.

Nel 2015 a seguito del colpo di stato le parole Grande Guerra Patriottica sono sparite dal linguaggio ufficiale di Kiev.

A parte questo, seguendo l’esempio dell’Occidente, il governo di Kiev ha introdotto una data commemorativa nuova: l’otto maggio, definendo questo giorno come il giorno della memoria e della riappacificazione.

I vertici ucraini cercano di concentrare la maggiore parte degli eventi proprio nella giornata di 8 maggio ma grazie al popolo ucraino anche il 9 maggio non passa inosservato: la gente porta dei fiori alla tomba del Milite Ignoto, partecipano persino al Reggimento Immortale. 

C’è da dire che il Giorno della Vittoria in Ucraina non passa mai senza le provocazioni e ci sono state anche quest’anno.

Il Presidente Zelenskij nel suo video-discorso ha teso il parallelo fra gli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale e il conflitto in Donbass iniziato nel 2014: “Conservare la memoria della Seconda Guerra Mondiale è sempre stato il nostro dovere, per questo motivo di generazione in generazione i genitori raccontavano ai figli della guerra. Ma tutto questo si è capovolto e a partire dal 2014 sono i figli che parlano della guerra ai genitori, non sono più i nonni ai nipoti, ma i nipoti ai nonni che possono raccontare del bombardamento o della prigionia,  nella storia della Mariupoli ad esempio vicino alla data del 10 settembre del 1943 (il giorno della liberazione della città dagli invasori tedeschi naziisti ) appare la data del 13 giugno del 2014 (la data dell’inizio di una forte opposizione fra le forze governative ucraine e i combattenti volontari di Donbass, nota EADaily). Sia questa città che tante altre città dell’est ucraino, a distanza di 76 anni dalla Seconda Guerra Mondiale, festeggeranno due date di liberazione“.

Per ciò che riguarda le manifestazioni in Ucraina, le piccole provocazioni ci sono state praticamente in tutte le città.

Quest’anno Kiev e Odessa si son destinte particolarmente.

A Kiev un rappresentante di una organizzazione di destra radicale ha fatto un saluto hitleriano davanti a un veterano che camminava con i fiori in piazza del Palazzo dell’infanzia e della gioventù di Kiev.

Le guardie che si trovavano sulla piazza non hanno reagito minimamente di fronte a un tale “saluto” nazista. Per fortuna i giornalisti hanno fatto in tempo a “immortalare ” l’accaduto.

Il video con il saluto nazista è finito nei social, provocando l’indignazione di massa da parte degli ucraini a tal punto che la polizia è stata costretta a trovare ” il giovane eroe”, ma tutto è stato risolto con un semplice verbale per un atto di leggero teppismo. 

In Odessa gli eventi commemorativi sono stati più su vasta scala.

A partire  dal mattino presto la gente portava i fiori al monumento del Marinaio Ignoto nella Valle della Gloria, a differenza di Kiev, in Odessa è stato possibile organizzare il Reggimento Immortale e secondo quanto detto da organizzatore Maurice Ibrahim hanno partecipato più di 2 mila persone. 

I partecipanti hanno cantato la canzone sovietica “Katiuscha”, camminando pronunciavano gli slogan ” Odessa è una città russa”, “Donbass, siamo con te”.

I conflitti con i poliziotti sono sorti a causa del ritratto del Maresciallo della Vittoria Georgij Zhukov.

I poliziotti, seguendo i nazionalisti,  avevano chiesto di togliere il ritratto dicendo che è un immagine vietata in Ucraina.   

I partecipanti al Reggimento Immortale si sono indignati di fronte a una tale blasfemia e si son rifiutati di togliere il ritratto.

La ragazza che teneva in mano il ritratto di Zhukov è stata portata al commissariato di polizia di zona.

In Odessa sono stati fatti otto verbali nei confronti dei partecipanti del Reggimento Immortale,  anche a causa dei nastri georgiani che sono stati portati. 

Il corrispondente della EADaily ha parlato delle manifestazioni dedicate al 9 maggio che si son tenute nel paese con gli esperti ucraini. 

Oleg Muzyka, il difensore dei diritti umani di Odessa che attualmente vive a Berlino, ha espresso la propria ammirazione nei confronti dei cittadini dell’Ucraina che nonostante le repressioni da parte delle autorità e le minacce di morte da parte dei nazionalisti radicali, hanno festeggiato il Giorno della Vittoria : “Sono convinto che in Ucraina ci sono tantissime persone che non sono d’accordo con la politica del governo, ma per la manifestazione organizzata o la marcia del 9 maggio bisogna avere un leader. Quest’anno le manifestazioni sono state organizzate dagli attivisti, dai politici dell’opposizione,  è stata una specie di spinta al movimento organizzato nel Giorno della Vittoria” ,- ha notato Muzyka. Secondo lui, Odessa, Kiev, Zaporojie, Nikolaev hanno dimostrato che è possibile porre la resistenza e bisogna farlo: “Mentre guardavo il Reggimento Immortale passare in Odessa mi scendevano le lacrime di gioia per i cittadini di Odessa. Molte persone che ho visto in video le conosco personalmente, tante me le ricordo ancora dai tempi di Kulikovo Pole (il movimento anti-maidan sorto in primavera del 2014 in Odessa, nota EADaily ). Sono delle persone coraggiose. Il governo cerca di soffocare l’Odessa, una città libera. Il governo sa che tutto il Sud-est ucraino tiene d’occhio la situazione politica in Odessa. Era così anche a maggio del 2014, il Sud attendeva una scintilla da parte di  Odessa, per questo Kiev ha fatto di Odessa il bagno di sangue”.

Proprio per questo secondo Muzyka i festeggiamenti del 9 maggio non avrebbero potuto svolgersi senza le provocazioni: “Il governo attualmente è su tutte le furie a causa di quello che sta succedendo in Odessa. Non appena tutti i movimenti di opposizione trovano le forze necessarie e i punti in comune,  sbatteranno fuori ucro-nazismo a partire dal Sud-est e fino a Kiev. Non bisogna forzare l’Ucraina occidentale ad entrare in uno stato unico. Si potrebbe offrire a loro la struttura federativa oppure lasciarli navigare, liberi. Noi non saremo ad ucciderli come loro hanno fatto con noi. L’Europa li attende“. 

Il redattore del portale “Sonar-2050”, anche lui di Odessa, Ivan Lizan fa notare che il Giorno della Vittoria è una data particolare politicamente parlando, perché proprio in questo giorno l’attenzione dei funzionari di Kiev è concentrata sulle varie città ucraine, e su Odessa in particolare: “Dopo il 2014 e la tragedia del 2 maggio, la data del 9 maggio è diventata uno degli elementi identificativi, la data che permette a un cittadino di Odessa di separarsi dagli altri abitanti dell’Ucraina, soprattutto da quelli che si trovano dall’altra parte delle barricate della guerra civile. I funzionari ucraini lo capiscono e lo vedono. Per loro Odessa anche nel 2014 era una città piena zeppa di ribelli, quelli che loro hanno fatto bruciare nella Casa dei Sindacati. Tuttora, 7 anni dopo quel crimine, rimane una città ribelle. Per quanto riguarda la situazione a Kiev- è diversa. Kiev è una capitale, nelle capitali da sempre ci sono tanti rappresentanti degli intellettuali liberali e semplicemente dei nazisti che considerano Kiev  il loro podere. Si sentono forti e dimostrano la loro forza“. 

Il direttore del Centro degli studi delle trasformazioni politiche dell’Istituto sociale dell’istruzione, l’ex deputato del Consiglio regionale di Odessa Alexei Albu ritiene che le manifestazioni che si sono svolte in Ucraina durante il Giorno della Vittoria dimostrano due aspetti di base: “Il primo aspetto : la potente macchina propagandistica messa a punto nel 2014 non ha portato dei risultati attesi, ovvero ha dimostrato la sua inefficacia. Il secondo aspetto : l’Ucraina si trova sotto l’occupazione “. Albu ricorda che ormai da 7 anni alle persone viene vietato di parlare la loro lingua, il russo,  viene perennemente inculcata l’idea che  il 9 maggio è  il giorno di lutto, mentre la Russia “è una specie di Terzo Reich moderno“: “Nelle scuole e nei licei alla gioventù invece delle azioni reali eroiche dei partigiani sovietici e dei loro comandanti, ad esempio Kovpak,Rudnev, Saburov, viene raccontato il cosiddetto eroismo dell’OUN e dell’UPA  (l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini e l’Esercito insurrezionale ucraino, nota del traduttore ), queste organizzazioni sono vietate nella Federazione Russa. Invece di raccontare agli studenti dell’eroismo della Guardia dei giovani, dei reparti della Scintilla Partigiana si parla dei seguaci di Bandera, senza dire intanto che per i nazisti rappresentavano solamente la merce sacrificabile. Non viene raccontato che erano proprio loro a fare “il lavoro sporco”: giustiziavano i civili, eseguivano le operazioni punitive, facevano le denuncie.Ciononostante le persone sono venute ai memoriali sovietici a portare i fiori per rendere omaggio ai veri eroi – i combattenti dell’Armata Rossa“,- ha sottolineato Albu, secondo lui non è affatto strano il fatto che di festeggiamenti del Giorno della Vittoria ce ne siano stati parecchi. “In Odessa e nelle altre città tanta gente è uscita portando i ritratti di Zhukov e gli altri simboli sovietici, tutto questo fa parte della memoria del popolo, che gli occupanti non hanno potuto ammazzare “.Albu collega la storia con il saluto nazista a Kiev alla voglia del governo ucraino di dimostrare sia alla società ucraina che ai “partner occidentali ” che tengono tutto sotto controllo. “Loro devono dimostrare che la gente rifiuta il passato sovietico, che il processo di  decomunizzazione stia portando i risultati,  è importante per loro sottolineare che la società ucraina sta avendo dei cambiamenti, che c’è la gioventù che detesta tutto ciò che fa parte del Mondo Russo: la storia sovietica, i comandanti rossi, la lingua russa,  la fratellanza dei popoli, la Grande Vittoria e gli altri postulati che uniscono l’Ucraina e la Russia “. L’esperto sottolinea : “Il governo ucraino ha bisogno delle organizzazioni neonazizte perché deve appoggiarsi a loro nella propria gestione del paese”. ” Non a caso dicono che i nazisti sono dei cani dell’oligarchia. La radice di quello che succede si nasconde nella situazione politica odierna: il compito dei vertici ucraini, questo vale sia per Poroshenko che per Zelenskij, è  di continuare sulla linea di rottura fra i due popoli fraterni. Sono pronti a qualsiasi bassezza per ottenere questo obiettivo, persino ad umiliare i veterani della Grande Guerra Patriottica“, conclude. 

Secondo gli esperti, nonostante i tentativi del governo ucraino di “soffocare” i festeggiamenti del Giorno della Vittoria, i cittadini ucraini conservano la memoria e il profondo rispetto di tutto ciò che è legato alla Grande Guerra Patriottica e finché la gente uscirà il 9 maggio per portare i fiori alla tomba del Milite Ignoto e passare col Reggimento Immortale,  il governo ucraino non ce la farà a far diventare il Giorno della Vittoria il giorno del dolore.

Artiom Buzyla, EADaily

Il materiale è  fornito da Oleg Muzyka. Traduzione in italiano Ioulia Liakh

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