LE CHIUSURE COATTE DELLE ATTIVITA’ MONTANE A CAUSA DEL COVID E LA TRAGEDIA DELLA FUNIVIA SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

La tragedia della Funivia Stresa-Mottarone, oltre a rappresentare un vero e proprio dramma umano – in quanto a perdere la vita sono state 14 persone innocenti e tra questi risultano esservi anche interi nuclei famigliari, salvo poi, come nel caso di specie e non so neanche fin quanto ciò sia un bene, lasciare in vita un solo bambino di 5 anni, che, a seguito di questa disgrazia è rimasto completamente solo, perché tutti i suoi parenti più prossimi hanno perso la vita nell’impatto con il terreno – è la dimostrazione plastica di che tempi barbari stiamo vivendo.

Da un lato, infatti, ci viene riproposto l’eterno dramma delle manutenzioni delle opere pubbliche in Italia, dall’altro la stupidità umana legata alla cupidigia, la quale, a sua volta, è stata senz’altro aggravata dalla “magra” imposta dal Governo grazie alla chiusura forzosa di tutti gli impianti, praticamente per un anno, a causa del Covid.

Un trittico mortale, insomma, per il quale, seppur si individueranno i responsabili materiali, mai e poi mai saranno perseguiti i mandanti morali di questa sciagura, cioè l’UE ed i vari Governi succedutisi durante la gestione della Pandemia.

Infatti nessun osservatore ha messo in risalto come – grazie all’ultimo bilancio utile, quello cioè del 2019, siamo venuti a sapere che la Funivia ha fatturato qualcosa pari a 1,7 milioni di Euro, per un utile di 400 mila Euro, mentre i debiti ammontavano a 2,6 milioni di Euro – il fermo ha causato un mancato introito di quasi 2 milioni di Euro nonostante le spese siano rimaste le stesse del periodo attivo.

Ergo la politica e chi per essa, ha fatto si che si creassero le premesse per la disgrazia.

D’altronde, la superficialità del titolare che ha comandato i propri sottoposti affinché mettessero le famigerate forchette altro non è che la stessa leggerezza con la quale centinaia di artigiani, ogni giorno, eludono le norme di sicurezza per far sì che, i propri operai ed essi stessi, possano produrre il dato manufatto nel minor tempo possibile e negare ciò è da ipocriti.

È il mercato che ce lo chiede!

I consumatori, infatti, vogliono spendere poco, avere una larga disponibilità dei beni nel minor tempo possibile. D’altronde se non fosse così non si capirebbe il perché piattaforme come Amazon si stanno espandendo all’infinito.

Quindi per evitare disgrazie come quella della Funivia Stresa – Mottarone dobbiamo modificare radicalmente non solo le politiche economiche e sociali del nostro Paese, ma dobbiamo mutare anche il nostro approccio all’esistenza ed alla vita che deve essere sempre più a dimensione d’uomo e meno ad “alveare”.

In altri termini abbiamo bisogno del ritorno ad uno Stato Etico che sia il risultato della giusta mediazione tra le esigenze dei lavoratori, delle famiglie, dei giovani e del corpo produttivo.

Abbiamo bisogno quindi dell’Uomo Nuovo! … non del Nuovo Ordine Mondiale.

Lorenzo Valloreja

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