CAPIRE TU NON PUOI … TU CHIAMALE SE VUOI … ELEZIONI

Bashar al-Assad è stato rieletto – per la quarta volta consecutiva dal 2000, cioè da quando ha ereditato il mandato dal padre – quale Presidente della Repubblica Araba di Siria e la redazione de l’Ortis non può che congratularsi con il legittimo vincitore.

Questi è stato osteggiato apertamente dalle forze occidentali fin dal lontano 2011, anno in cui scoppio la Guerra Civile Siriana e che, malgrado tutto, è riuscito, grazie al supporto determinante della Federazione Russa e dell’Iran, a sconfiggere il terrorismo ed a riportare la pace in quella porzione di mondo.

Ma questo, agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna ed all’UE, proprio non va giù e così non hanno trovato niente di meglio e di nuovo, da dire, che accusare il partito Ba’th siriano di brogli ed intimidazioni.

Persino gli osservatori internazionali, che per l’occasione erano russi e iraniani, sono stati accusati di non essere affidabili perché amici del Presidente Assad.

Ma d’altronde cosa possiamo aspettarci da chi si inventò la maxi balla delle armi chimiche, tra l’altro mai rinvenute, per spazzare via un un altro Paese governato dal partito Ba’th, cioè l’Iraq di Saddam Hussein?

Infatti, al di là di tutte le belle chiacchiere e premesse del cosiddetto mondo libero, l’obbiettivo principale della Guerra Civile Siriana era quello di abbattere uno degl’ultimi stati laici del Medio Oriente in favore dell’ennesima repubblica teocratica, perché a questo miravano i ribelli: “a portare le barbe più lunghe, non a dare la parità dei diritti alle donne”.

Ricordo infatti che, prima dell’attuale caos iracheno, ai tempi della Repubblica Ba’thista di Saddam, i cristiani non correvano nessun pericolo, tant’è che il ministro degli esteri del regime dell’epoca era un cattolico caldeo, Tareq Aziz, le donne potevano studiare all’università e la sharia era illegale.

Medesime condizioni che ritroviamo nella Siria Ba’thista degli Assad.

È questo l’unico vero problema per la NATO, cioè che un Governo come quello di Damasco rappresenti un punto di innegabile stabilità per un’area che, per mille interessi geopolitici, le cancellerie occidentali vorrebbero in continua tensione.

Quindi, altro che dissenso e brogli e poi, secondo voi, un Presidente che non gode di consenso popolare avrebbe mai dalla sua tutta quella folla plaudente così come abbiamo visto manifestarla nei vari servizi televisivi dei maggiori network internazionali?

Per cui, sinceramente, noi de l’Ortis auguriamo lunga vita al Presidente Assad, al partito Ba’th e a tutte quelle forze che, per un motivo e per un altro, vorrebbero laicizzare il Medio Oriente.

Lorenzo Valloreja

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