I GIOSTRAI OCCULTI

Nei pressi della spiaggia del Poetto, a Cagliari, c’è un luogo che da almeno cinquant’anni allieta i bambini e gli adolescenti cagliaritani. Si chiama “Cavalluccio Marino” e vi si trovano svariate giostre, autoscontri, montagne russe e tanti altri intrattenimenti ludici.

Quando ero bambino una delle mie attrazioni preferite erano i “dischi volanti”.

Si trattava di una sorta di giostra composta da una serie di bracci idraulici alla cui sommità di ognuno vi era montata la riproduzione di una navicella spaziale provvista di due tubi di ferro che simulavano una mitragliatrice.

Ogni navicella era provvista di un volante che le permetteva di roteare a 360°, una leva per alzarsi e abbassarsi e un tasto per “sparare”. Se nell’autoscontro l’obbiettivo è quello di andare addosso alle altre macchinette, nei dischi volanti lo scopo era quello di “abbattere” le altre navicelle fino a rimanere l’ultima navicella in alto e di conseguenza poter vincere un gettone per poter rigiocare.

Ora tenete conto che il sottoscritto sta parlando degli anni ’70 quando l’elettronica era ancora ai primi vagiti. Quindi questo gioco era totalmente meccanico.

Quando si premeva il tasto per sparare si sentiva un suono simile ad una raffica di mitra e si accendevano delle minuscole lampadine arancioni che dovevano simulare il fuoco degli spari.

Eppure noi da bambini eravamo davvero convinti di poter sparare e abbattere gli altri dischi volanti. E anzi se si saliva in due nella navicella e uno si occupava di manovrarla e l’altro di sparare, la si finiva a bisticciare se si veniva abbattuti poichè ci si dava la colpa l’un l’altro della sconfitta.

In realtà l’intero gioco era manovrato dai giostrai che dall’interno della biglietteria decidevano loro arbitrariamente chi far vincere.

Questi ricordi dell’infanzia mi sono riaffiorati alla mente dopo che la Sardegna, come altre regioni, è uscita dalla cosiddetta “zona rossa”.

Sappiamo tutti ormai che dal Marzo del 2020 ne stiamo vedendo di tutti i colori, in tutti i sensi. E purtroppo gran parte degli italiani non riesce ancora a percepire l’assurdità di colorare le regioni in modo ingiustificato e arbitrario.

Tornando alla Sardegna si prospettava da più parti di riportarla in “zona bianca”, come in precedenza. E il sottoscritto ha avuto il modo di registrare i commenti dei sardi a tal riguardo.

Commenti che definire surreali è dir poco.

In pratica esistono persone REALMENTE convinte che la colorazione delle regioni italiane non dipenda arbitrariamente dai governanti  ma dagli italiani stessi!

Ho sentito miei concittadini affermare: ”Se torniamo in zona bianca speriamo che questa volta si comportino tutti bene!” facendo intendere che le restrizioni alle libertà individuali dipendano solo e soltanto da coloro che non rispettano il distanziamento sociale, non indossano la mascherina e magari rifiutano pure di vaccinarsi!

Esattamente come credere di poter abbattere una navicella spaziale utilizzando un tubo provvisto di lampadina.

E i giostrai che manovrano l’Italia continuano ad agire indisturbati.

Alessio Paolo Morrone

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