LA PROPAGANDA SEMPRE PIU’ INCALZANTE ATTACCA PERSINO ROBERTO SPERANZA

Roberto Speranza, ministro della Salute ed esponente apicale del regime sanitario, ha reso noto di essersi vaccinato presso il suo medico di famiglia. In effetti, sui socials ha postato una foto che lo ritrae in maniche di camicia e cravatta posata su un tavolo (manca per la verità il consueto braccio denudato e offerto alla, si spera non fatale, puntura).

La cosa, in modo apparentemente paradossale, ha fatto arrabbiare Matteo Bassetti, professore ordinario del dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, in collegamento con Tiziana Panella, conduttrice di Tagadà: “E’ scandaloso che non lo avesse fatto già. Io credo che in un momento così importante per il nostro Paese e in genere per il mondo, ci sono alcune persone tra cui il Ministro della Salute, che devono dare messaggi forti e chiari su una campagna vaccinale storica come questa. Il Ministro della Salute si è vaccinato il 16 giugno, ma doveva metterci il braccio prima. Doveva avere un canale diverso rispetto ai cittadini normali, avrebbe dovuto vaccinarsi tra i primi come hanno fatto Draghi e altri presidenti di Regione con AstraZeneca. Doveva dare l’esempio”.

Insomma: crediamo a Roberto Speranza (concediamo a un ministro di questa Repubblica almeno un credito sulla parola data riguardo a un fatto personalissimo), ma a quanto pare nel regime sanitario vi è una spaccatura, anche nel modo di gestire la propaganda.

Per Roberto Speranza, evidentemente, è sufficiente dimostrare di stare alle regole.

Per i pasdaran alla Matteo Bassetti, invece, bisogna dar prova di slancio volontario; secondo lui, quindi, il discusso precipitarsi di Vincenzo De Luca nelle sedi vaccinali appena arrivato il siero in quel di Napoli, dovrebbe essere stato un “luminoso esempio”.

Noto una grande ansia propagandistica, e gara a chi è più giacobino: alquanto inquietante ammesso che qualcosa non lo sia da quindici mesi a oggi. Anche perché il prof. Bassetti mi era sembrato abbastanza moderato e rassicurante, e una sparata del genere da lui non me l’ aspettavo. Perché?

A. Martino

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