COME UN COLPO DI CANNONE 15PT: CON L’ARRIVO DEI TALEBANI A KABUL L’OCCIDENTE HA PERSO DEFINITIVAMENTE IL PROPRIO PRIMATO MORALE

Aveva ragione Giambattista Vico quando illustrava ai posteri la sua “teoria dei corsi e ricorsi storici”.

Così come in un film già visto abbiamo assistito, in quel di kabul, ad una nuova fuga degli americani da un altro scenario di guerra persa.

Infatti dopo la rocambolesca evacuazione di Saigon del 1975 la scena di è ripetuta pari pari in Afganistan con l’unica variante che, questa volta, la figura è stata ancora più miserevole.

Collaborazionisti afgani presi dalla disperazione che pur di non cadere nelle grinfie dei talebani si sono attaccati ai carrelli delle ruote  degli aerei USA e come è prevedibile che fosse sono precipitate nel vuoto schiantandosi a terra.

Un quadretto che mi riporta alla mente un’altra immagine, questa volta di fantasia, ma pur sempre tagliente e dura per la propria morale e nello specifico sto parlando del film Apocalyps Now quando il capitano Willard, davanti la fuga delle conigliette di play boy in elicottero, affermò: << A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo >>.

La missione in Afganistan degli USA è costata ai contribuenti americani oltre 2 mila miliardi di Dollari. Soldi che sono stati gentilmente mutuati da Pechino affinché Washington continuasse a sbattere la testa contro il muro lasciando sul campo ben 3.500 suoi militari.

Questo Donald Trump lo aveva capito molto bene ed è per questo che, più degli altri, ha premuto affinché si realizzassero gli accordi di Doha e si arrivasse ad un cambio di regime in quel di kabul, con il ritorno dei talebani si, ma con i quali si era concordato che avrebbero dovuto condividere il potere con parte dell’establishment sostenuto da Washington e non come ha gestito Biden la cosa lasciando, in quattro e quattr’otto, sul campo ingenti mezzi e migliaia di collaborazionisti.

Dal canto nostro, cioè dalla prospettiva italiana, seguendo come cani fedeli i nostri alleati della NATO abbiamo speso qualcosa come 9 miliardi di Euro, perso 53 soldati e riportato in Patria 700 feriti.

Ed alla fine, delle truppe che tango magistralmente abbiamo addestrato cosa ne è stato?

Si sono liquefatte nel giro di 24 ore, roba che il nostro triste primato mondiale registrato l’8 settembre 1943 è stato abbondantemente surclassato da questo nuovo record.  

Cosa ne sarà poi:

  • Delle donne in politica?
  • Della musica?
  • Delle droghe?
  • Degli usi e costumi occidentali?

Semplice, tutto svanirà come neve al sole perché, come sostiene l’unico grande conoscitore di quel mondo, il giornalista e saggista italiano Massimo Fini, mentre la religione è per loro un forte elemento aggregante e identitario l’occidente ha perso ogni forza morale per combattere sul campo tali forze.

Non basta infatti, sempre secondo lo scrittore lombardo, << combattere i talebani semplicemente con i droni o con gli aerei >> queste forze vanno affrontate soprattutto sul terreno e l’occidente non è più in grado di farlo.

Riguardo poi la corruzione che rappresentiamo agli occhi talebani è sempre Fini a portarci un esempio pratico con le seguenti parole: << Quando non era diventato ancora Presidente dell’Afghanistan, al posto dell’indifendibile Karzai, Ashfar Ghani, medico che ha fatto il dottorato alla Columbia University, che ha insegnato per otto anni a Berkeley e alla Johns Hopkins, che è stato funzionario della Banca Mondiale, e quindi non sospettabile di simpatie talebane, disse: “Nel 2001 eravamo poveri ma avevamo la nostra moralità. I miliardi di dollari che hanno inondato il Paese ci hanno tolto l’integrità, la fiducia l’uno nell’altro”>>.

Ed invece di ascoltare un esperto ed una voce sincera come quella del giornalista de “Il Fatto Quotidiano” abbiamo dato ascolto a tutti, ma proprio tutti, pure a quelli che neanche sapevano e non sanno ancora oggi, dove si trova l’Afghanistan e per quelli che invece lo sapevano la colpa è anche doppia perché anziché perdere tempo a scrivere amenità del tipo: “Se Crolla la Russia” avrebbero potuto occupare meglio il loro tempo a redarguire chi di dovere nel pantano in cui ci stavamo cacciando.

L’Italia in 20 anni non ha guadagnato nulla da quella missione se non riportare in casa nuovi spacciatori di eroina e nuovi tossicodipendenti.

Ora cosa accadrà?

Accadrà che:

  Alla fine quindi, per quel che riguarda casa nostra, abbiamo solo perso tempo, soldi e vite.

Una cosa però di tutto questo mi rasserena che se mai un giorno l’Italia dovesse in un sol colpo lasciare la NATO, l’Unione Europea e l’Euro, assisteremmo anche da noi alle scene di panico e di fuga di chi ha sceltamente svenduto il Paese … perché di una cosa siamo sicuri … la verità prima o poi trionferà!

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