L’AFGHANISTAN “TOMBA DEGLI IMPERI”. ANCHE DI QUELLO AMERICANO? FORSE, MA DI SICURO DELLA PRESIDENZA BIDEN.

Sono ore drammatiche e luttuose. Pare che non ci siano vittime italiane. Kamikaze di frange estreme di ISIS (forse a eterodirezione pakistana) spargono a Kabul la morte. Al momento di questa scrittura, si parla tra le altre, di dodici vittime americane in uniforme.

Lo scenario peggiore riguardante il disimpegno degli USA e degli eserciti loro vassalli nell’ ambito della NATO sta decisamente evolvendo, già a partire da un “peggio” non preventivato vale a dire un esodo massiccio e non previsto dall’ Afghanistan (da me ieri analizzato).

L’ improvvisa fuga degli americani da Cuba all’ arrivo di Fidel Castro in L’ Avana fu al confronto solo uno spiacevole imprevisto; la fuga da Saigon con gli elicotteri sul tetto dell’ambasciata, una ordinata ritirata.

Quanto Joe Biden fu salutato da parte dell’establishment e delle sedicenti elites euroatlantiste come il “liberatore” da Donald Trump, tanta ora è l’umiliazione della Cupola mondialista. Dissi, e lo ripeto, che a Biden non è addebitabile né l’impegno in Afghanistan né l’idea iniziale del ritiro.

Ma la sua gestione è quella che è: un disastro epocale. Ovviamente, il suo predecessore “ride” e noi non possiamo che prendere atto con sottile e sano sadismo, dell’onta che cade su un mandato da “uomo più potente del mondo” assolutamente lontano dalla nostra visione e dai nostri valori; da questo signore potevamo e tuttora possiamo, solo attenderci il tirare le fila di negatività persecutorie. Potevamo e tuttora possiamo, solo attenderci pericolose pulsioni belliciste contro Russia e secondariamente Cina.

In uno sforzo di equanimità, potremmo anche pensare che il rifiuto da parte di Trump, di un normale passaggio di consegne come a ogni nuova presidenza, potrebbe aver influito su questa catastrofe strategica.

Ma sta di fatto che il buon “sleepy Joe” solo fino a pochi giorni fa era ostinatamente in vacanza salvo discorsetti dalla Casa Bianca, e che la sua vice (la tanto radical chic Kamala Harris) se ne è andata in tour in Estremo Oriente (apparendo straordinariamente ilare e di buon umore).

E sta di fatto che quelle vite americane che Biden ha detto di voler risparmiare con la fine dell’esperienza afghana, oggi sono state, con uno schiaffo bruciante, rubate proprio mentre cercavano di garantire responsabilmente uno straccio di ordine e sicurezza all’ esodo dei collaborazionisti afghani.

Speriamo che l’Afghanistan sia la tomba anche dell’impero americano, o che almeno serva a riportare alla Casa Bianca una leadership decente, vicina ai sovranismi, e alle politiche identitarie e nazionali.

A. Martino

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