VALLOREJA: “L’ITALIA È STATA SCELTA DALLA FEDERAZIONE RUSSA QUALE MEDIATORE PRIVILEGGIATO PER RISOLVERE LA CRISI INTERNAZIONALE ATTUALMENTE IN ATTO – FACCIA DUNQUE LA PROPRIA PARTE, È IL CETO MEDIO CHE LO CHIEDE!”

MARTINO: << Direttore, è di questi giorni la notizia che il Presidente Putin ha dichiarato, in una conferenza stampa, che: l’Italia potrebbe avere un ruolo nel normalizzare le relazioni Russia-UE e anche a livello delle trattative che ci saranno tra Russia e NATO. Lei cosa ne pensa? >>

VALLOREJA: << È senza dubbio un’ottima notizia che dimostra come e quanto la Federazione Russa, nonostante tutto, sia forse l’unica amica sincera e disinteressata del nostro Paese. Un amore, quello russo, forse non sempre corrisposto adeguatamente dalla nostra classe politica, ma che, per qualche strana alchimia è stato sempre onorato da Mosca. A tal riguardo come non ricordare la mano che ci è stata data dal Cremlino nel tentare di risolvere la crisi libica durante la Conferenza di Palermo del 2018, o con l’invio dei famosi 17 aerei che trasbordarono uomini e mezzi delle forze aerospaziali russe destinate a soccorrere la popolazione di Bergamo afflitta dal Covid durante i primissimi mesi del 2020? Ed ora che il nostro peso internazionale, al di là della propaganda interna, è innegabilmente nullo, ci viene nuovamente  tesa la mano da chi, solo pochi mesi a dietro, si è visto: nuovamente non riconosciuto il proprio vaccino; rinnovate la sanzioni; minacciato con l’esercito i propri confini. >>

MARTINO: <<Quindi Direttore dobbiamo pensare che i russi siano sadici>>

VALLOREJA: << Sadici no, questo no, ma romantici si. La nostra fortuna forse è dovuta all’amicizia, sul lato umano che lega Putin a Berlusconi, il quale da persona seria e di parola qual’è, non dimenticherà mai ciò che il Cav. fece nel 2002 con il Vertice di Pratica di Mare, attraverso il quale fu siglata la “Dichiarazione di Roma” tra la NATO e la Federazione Russa. Quell’evento ci ha fatto guadagnare “1000 punti” agli occhi del Presidente Putin e fin quando lo Zar sarà in sella avremo un discreto margine di manovra con il Cremlino. Ma questo è un caso del tutto eccezionale. Per il resto la Russia è un Paese pragmatico, pacifico ma determinato. Né è riprova la dimostrazione di forza avuta in questi giorni, dove, l’Armata Rossa, ha lanciato, in maniera del tutto dimostrativa, uno Zircon – lo strabiliante missile supersonico russo capace di raggiungere i 1000 km di gittata volando alla velocità di MAC 7, quindi assolutamente inarrestabile e – che, per l’occasione, era a salve. Una simile esercitazione è avvenuta dopo che, a più riprese, la NATO, pur avvertita, ha continuato ad ammassarsi ai confini russi e come se non bastasse, gli Stati Uniti, nello stesso momento, accusavano Mosca di spostare ingiustificatamente le proprie truppe lungo i propri confini. A tal riguardo Putin ha rivolto a Washington una domanda più che legittima: “(Dato che gli Stati Uniti sono già sulla nostra soglia di casa) Come reagirebbero … se portassimo i nostri missili al confine statunitense con il Canada o il Messico?” >>

MARTINO: << In definitiva, secondo lei, la Russia è in grado di reagire in qualsiasi momento in maniera determinante e decisiva verso chiunque voglia attaccarla? >>

VALLOREJA: << Certo che si! Ma ripeto Mosca non ha nessun interesse né a scatenare una Guerra né a vivere costantemente accerchiata dalla paturnie occidentali. La Russia vuole collaborare, commerciare e progredire, all’interno della comunità internazionale. Sono più che convinto che le relazioni Sino/Russe sono solo il risultato della miope politica russofobica dell’occidente. Mi spiegate che senso ha avuto e quali risultati ha portato la terribile campagna speculativa nei confronti dei prodotti petroliferi al fine di affamare prima l’economia russa (si veda il crollo dei prezzi del gas di anni fa), poi di sfibrare il mercato interno attraverso le sanzioni, ed ora di distruggerne la capacità distributiva della Gazprom (si veda a tal proposito le varie contestazioni create ad arte in occidente verso la realizzazione dei nuovi gasdotti russi)? NULLA! Non ha fiaccato di un solo millimetro il potere di Putin, ha solo distrutto, semmai, la nostra economia molto legata alle esportazioni verso la Russia di generi agroalimentari ed all’importazione, da quest’ultima, di ingenti quantità di gas. Ecco, forse tutti gli italiani, da gennaio, quando si troveranno a pagare il 50% in più per l’utilizzo del gas, lo capiranno. >>

MARTINO: << Ma Direttore, in questi giorni il Paese sta decisamente valutando di puntare al nucleare, anche in virtù dell’abbattimento delle emissioni di CO2, ed il Governo non ha forse stanziato non pochi fondi per contenere gli aumenti?>>

VALLOREJA: << Certo, tutto vero! Ma gli italiani hanno freddo, fame, bisogno di lavoro, ora! Al massimo domani mattina … non fra dieci anni! E l’Esecutivo di Super Mario ha presentato un libro dei sogni che se tutto andrà bene, e sottolineo tutto andrà bene, salverà il Paese non nel 2022 ma nel 2032 … e da qui ai prossimi 10 anni siamo sicuri che ci arriveremo? A questo punto francamente non so. Ciò che è certo, per quanto ci siamo detti all’inizio, è che all’orizzonte ci si è profilati una chance per poter tornare protagonisti e magari avere, nell’immediato, un rapporto privilegiato con il nostro primo fornitore di gas. L’Italia, in altri termini, chiamata a svolgere la propria parte nello scacchiere internazionale deve prestar fede in maniera impeccabile al proprio ruolo … anche perché a chiedercelo, principalmente non è né l’Europa, né l’amica Russia, ma semmai il ceto medio del nostro Paese. Quel ceto quotidianamente calpestato e massacrato, da chi ha governato questo Paese non per il bene comune ma per i propri interessi di parte, e che, ora che anche l’inflazione ha ripreso a galoppare, proprio non ce la fa più. >>

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