I MEDIA DI REGIME GIOISCONO PER I PROBLEMI GIUDIZIARI DI TRUMP E DEL SUO CLAN, MA TACCIONO OMERTOSI SU QUELLI DEL CLAN AGNELLI-ELKANN?

Mentre infatti gioiscono per i problemi giudiziari di Trump (fatti del 6 gennaio),  e di altri membri del clan Trump imprenditorialmente esposti all’apice della Trump Organization, nella speranza che questi tarpino le ali ai suoi sogni di un secondo mandato presidenziale, è scandaloso il loro silenzio su una grave grana di un altro clan a noi molto più vicino e non meno, anzi forse più potente non fosse altro per il suo trovarsi “dalla parte giusta” già dai tempi ormai storici di Gianni Agnelli. Infatti l’unica fonte giornalistica cui attingo è La Verità, seguita a stretto giro solo da Il Tempo e da qualche testata on line, se non proprio dissidente, quanto meno indipendente. Se si pensa che La Verità, fatte salve le debite proporzioni, è come noi, confinata nel recinto “sovranista e populista”, e che Il Tempo, lontano anni luce dall’ exploit nel Centro Sud, è ormai un foglio della Destra di area geografica capitolino-laziale, vi renderete conto della “congiura del silenzio”

Avrete già capito che alludo ai feudatari della finanza italica Agnelli-Elkann. E non alla bega juventina, tutto sommato quasi prevedibile per le grandi società calcistiche, delle plusvalenze derivanti dalla compravendita dei calciatori più o meno campioni. Bensì alla bomba giudiziaria del super sequestro di trenta milioni del gruppo GEDI (il colosso editoriale degli Agnelli e degli Elkann), per irregolarità nelle procedure di prepensionamento di settanta dipendenti con relativa ipotesi di truffa all’ INPS. Sempre secondo La Verità, il legale di GEDI (l’ex ministro Paola Severino) si sarebbe affrettato a far aprire un conto dedicato versandovi i trenta milioni del sequestro cautelativo, onde evitare che siano aggrediti i patrimoni personali degli indagati.

Avete probabilmente intuito, che parliamo di atti giudiziari come se si trattasse di uno scoop guardando nel buco della serratura. Infatti, la ricostruzione de La Verità è tutta da verificare, anche se mi pare improbabile che il quotidiano di Belpietro sia in vena di fake news giudiziarie di simile portata. Ma insomma, questi benedetti “atti dovuti” sono una cosa coperta da segreto, o pubblici dato che gli atti giudiziari tali sarebbero? O forse la pubblicità e la segretezza sono fattori speculari al soggetto degli accertamenti e provvedimenti giudiziari?

E infine. Personalmente e sinceramente, sono per la presunzione di innocenza verso chiunque, fino a condanna irrevocabile. Troverei però piuttosto imbarazzante per l’establishment che tutto insegna e tutto giudica, che certe persone “istituzionalmente” additate dai media main stream ad esempio di saper vivere, di eleganza mentale prima ancora che esteriore, di rispetto delle regole e di laica religione della legalità, cittadine del mondo (che fa tanto tendenza) con la bandiera francese in mano quando sono in Francia e magari quella dello Zambia se si trovano in Zambia, possano essere davvero coinvolte, anche solo ipoteticamente in certe cose da “furbetti del quartierino” (termine sprezzante e derisorio da questi ultimi coniato circa dieci anni fa all’epoca delle truffe delle società immobiliariste).

Da un adorante e genuflesso Fabio Fazio, a uno scorbutico e ficcanaso PM ?  

Quando qualche giorno fa appresi dello “scoop” che tale, abbiamo visto, se tutto è vero non dovrebbe neppure essere ma solo una pagina di cronaca giudiziaria, credevo che almeno su Il Sole 24 ore, giornale dei soldi e di chi ne ha molti, se ne parlasse: se non altro per interessi ambientali. Ma che: è il giornale di Confindustra, che ingenuo…!

E sempre, e solo, questione di veline e di mantenimento del Sistema.

A. Martino

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