IL PARLAMENTO EUROPEO “SANTIFICATO” DA DAVID SASSOLI? NON DIREI, ANCHE PER IL SUO CONTROVERSO “AMBASCIATORE” IMMORTALATO IN VESTI DI MADONNA BARBUTA

Potrebbe sembrare che “ce la prendiamo con i morti”, e sarebbe davvero biasimevole. Parce sepultis, intimava (o intima, dato che tale sapienza per quanto mi riguarda è immortale) il detto dei nostri Padri Romani: cioè, risparmia (o lascia stare) chi si trova ormai seppellito.

Anche se per la verità il pensiero egemone non lo fa affatto per i dissidenti dal Pensiero Unico, e anzi negli ultimi anni dirige i suoi strali in pari misura proprio verso chi non è più su questa terra, magari da secoli. Ma tant’è, andiamo al dunque.

Con la celebrazione di “funerali di stato europei” (bandiera europea sulla bara, onori militari agli eurarchi o eurocrati che dir si voglia parificati alle massime istituzioni nazional, o forse più corretto dire locali) sulla falsariga di quelli spettati a Helmut Kohl qualche anno fa, il coro delle prefiche sulle virtù umane, politiche e innanzitutto europeistiche di David Sassoli non si è affatto fermato. E non è colpa de L’Ortis o di chi scrive, se tale coro di lamentazioni miste a elogi, ha ovviamente, continuato a evidenziare, come un “cattolico” (personalmente e a mio modo di vedere, direi, un postcattolico) abbia dato grande prova di sé ai massimi vertici europei seminando tracce di virtù cardinali e teologali.

Non mi permetto di arrivare a contraddire un cardinale arrivato da Bologna proprio per celebrare le esequie di un caro amico, ma seguo la mia e la nostra via di lettura dei fatti e della realtà. E in base ad essa, non posso che confermare quanto, provocatoriamente ma nemmeno tanto, affermato più di una volta, che l’ Unione europea è, parafrasando Ronald Reagan, l’ “Impero del Male”: economicamente, finanziariamente, socialmente, politicamente, geopoliticamente, antropologicamente, filosoficamente, religiosamente. Spero di essere stato chiaro e non equivoco.

Ergo, partendo da tale presupposto così radicale e in effetti per nulla “dialogante” o “empatico”, proprio è impossibile elogiare chi vi si ritrovi a capo. E se, con buona volontà e lodevole spirito conciliatore, ci si volesse sforzare di scavare nei fatti istituzionali dell’eurocrazia per trovare qualcosa di illuminante (sempre dal proprio obiettabile punto di vista, per carità), si trovano solo conferme, persino inquietanti, ai propri “pregiudizi” e “narrazioni radicali”.

Una di queste è la storiaccia dell’ “ambasciatore” LGBT o LGBTQI, o fate voi, proprio del Parlamento europeo “santificato” dalla presidenza del  compianto Sassoli.

Questa persona, l’ influencer Riccardo Simonetti (che poveracci coloro che se lasciano influenzare) , si è travestito da Madonna “queer” più o meno in coincidenza della Immacolata Concezione (otto dicembre), immettendo delle incredibili foto in Rete (ne pubblichiamo una), e si è qualificato come Ambasciatore Lgbt presso il Parlamento Europeo.

Sollevatosi un polverone non da poco, si assisté a una diatriba tra lo stesso europarlamento e il Simonetti che insisteva nel rivendicare la qualifica, pubblicando anche uno screenshot con il logo del Parlamento europeo.

Questa fu la ultima nota della Onlus Pro Vita & Famiglia: “ La misura è colma ed è inaccettabile la mancanza di chiarezza da parte del Parlamento Europeo su questa vicenda. Ribadiamo fortemente – come fatto con una petizione che ha già raccolto circa 20mila firme – la richiesta di scuse da parte di Simonetti. Al presidente dell’Europarlamento David Sassoli chiediamo, oltre che delle scuse, di far luce su questi eventi per il bene e la serenità di tutti i cittadini europei».

Per quanto io ne sappia, non sono mai pervenute scuse: né da Simonetti né da Sassoli.

“….La Verità vi farà liberi.” (Giovanni 8,31-32).

A. Martino

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