IL CORAGGIO DEL VICE AMMIRAGLIO SCHOENBACH, CAPO DELLA MARINA TEDESCA. PROPONE RISPETTO PER VLADIMIR PUTIN E MANO TESA ALLA RUSSIA, NAZIONE CRISTIANA. IMMEDIATAMENTE DESTITUITO.

E’ normale che un militare sia più schietto di un politico, figuriamoci poi se questo militare sia, o dovrebbe essere, anche un uomo di mare. Ma non è comune che un militare di così alto grado, al giorno d’oggi più simile appunto ai politici (dinanzi ai quali oltretutto, deve scattare sull’attenti, anche se in cuor suo li disprezza), manifesti così tanta sincerità e capacità di credere in qualcosa, che non sia l’ABC del politicamente corretto.

Queste le affermazioni del vice Ammiraglio Achim Kay Schoenbach, nel contesto di un convegno militare in India (roba di indottrinamento mondialista a uso degli alti gradi militari, mi sa tanto). Ecco le sue parole in merito (tradotte dall’ inglese) concernenti la crisi ucraina:

Davvero Putin vuole incorporare una parte dell’Ucraina? Questo è un non senso. Probabilmente il Cremlino vuole esercitare un po’ di pressione, perché Putin sa di poterlo fare. Così può dividere l’Europa. Quello che Putin vuole davvero è rispetto. È facile dargli il rispetto che vuole e che, probabilmente, merita anche“.  Fin qui, in fondo, avrebbero potuto perdonarlo, se non per il “rispetto” evocato nei confronti di Vladimir Putin.

Ma il comandante della marina tedesca ha anche affermato fra l’altro che “la Russia ci serve contro la Cina“. Ahi ahi: forse avrebbe potuto dire l’esatto contrario, oltretutto è saltato così sui calli della “fabbrica del mondo” nonché principale stato istituzionalmente ateista.

E infatti, dove il lontanissimo erede del Grandammiraglio Karl Doenitz ha proprio, paradossalmente, “bestemmiato” è dove ha avuto la nobile quanto imprevedibile follia di affermare: “Io sono un cattolico romano radicale. Io credo in Dio e nella cristianità“, spiegando che “la Russia è un paese cristiano“, a differenza del Dragone.

E come se non fosse bastato, a coronamento di questo sfogo di sincerità, lo Schoenbach ha detto che “La Crimea è andata. Non tornerà mai indietro. Questo è un fatto.”

Ovviamente, presumiamo uno stretto giro di telefonate tra il quartier generale NATO e i vertici berlinesi. Dimissioni lampo, o meglio dimissionamento, del comandante Schoenbach. Al quale vanno l’ammirazione, e i più profondi rispetto e solidarietà da parte de L’Ortis.

Il dissenso, a quanto pare, serpeggia ormai anche tra gli alti vertici dell’ euroatlantismo. Esternarlo, poi, è questione di coraggio personale e di testimonianza morale e spirituale.

A. Martino

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