L’ULTIMO DOGMA DEL PENSIERO UNICO: “FIDUCIA NELLA SCIENZA”.

Parlano di “fiducia nella scienza”, ma solo perché come ateisti o postcristiani si trattengono, per innegabile fondo di coerenza, dal parlare di “fede”. Anche per lasciare a Papa Francesco e al suo apparato postcattolico un minimo di esclusiva (ed egli sa come sdebitarsi). Ma quella che intendono è proprio fede: neopositivista e ultramaterialista. Alquanto fanatica e anche piuttosto arrogante.

Le sue liturgie sono le interviste televisive dei virologi di Sistema (quindi suoi sacerdoti).

Questo culto non ha però un pontefice massimo o sommo sacerdote, è assimilabile al protestantesimo dove il punto fermo è (o era almeno una volta) il Dio Trino; per il resto ognuno fa da sé e anzi vi sono chiese o congregazioni in aspra concorrenza. Sacri dogmi di oggi possono essere corretti domani, e totalmente smentiti dopodomani. Dipende dai “dati”, mi si può obiettare? Ma chi li elabora, in base a quale criterio matematico o algebrico? Ma bisogna avere fiducia nella Scienza, diamine; ah appunto….

Basti pensare alla classica diatriba sulle bevande alcoliche: sono un intruglio malefico? Sono, se nella giusta dose, un toccasana? Chissà. Dinanzi ad altalenanti affermazioni, che con una specie di movimento pendolare tra “sono un veleno” e “in piccola dose possono far bene” ci disorientano, è difficile avere quella “fiducia nella scienza” così di moda oggi. Bisogna anche dire però che l’integralismo è tutto dei “nocivisti” che affermano che anche un minimo goccio di vino è un veleno potenziale: gli assertori degli effetti benefici (a livello cardiaco, psicologico etc.), invece, premettono sempre che essi vi sono nel vino, solo se assunto in piccole e ragionevoli dosi. E fanno oltretutto distinzione tra vino, anzi valorizzando solo il vino rosso, e superalcolici, ammonendo a diffidare di questi ultimi. Ciò non basta però a evitarsi, fatta da parte dei “nocivisti”, l’accusa di essere pagati dall’ “industria dell’alcol”.   

Incoerenza del Verbo a parte, ci vuole un minimo di filosofia spiccia (la filosofia di questi tempi è infatti antipatica, come già detto induce a pensare troppo, e i filosofi dissidenti sono sbeffeggiati in diretta tv dai sicari intellettuali di regime). Con parolona ostica, si chiamerebbe epistemologia o scienza della conoscenza. Ebbene, la scienza non è il Sapere per eccellenza, ma solo una sua strada. Anche un contadino senza tesi di laurea in botanica può approcciarsi con successo alla conoscenza delle esigenze di un certo vegetale (esperienza acquisita, tradizione orale familiare ecc.).

E, in un mondo che era ancora percorso dalla Grazia e in cui tanti santi erano mistici, l’esperienza mistica forniva cognizioni che i “ghostbusters” di oggi con i loro marchingegni si sforzano di raccattare tra case stregate e registrazioni di voci notturne.  

Indubbiamente, però, oggi il connubio tra Scienza e tecnologia industriale ha reso la nostra vita più lunga, più comoda, più stimolante, immensamente più comoda che per i nostri antenati. Basti pensare alla Medicina.

Ma la “fiducia nella Scienza” non ha senso: essa va utilizzata, se ne approfitta. Non è un valore fine a sé stesso. Forse, sarò radicalmente spiritualista e un Cecchi Paone mi lincerebbe sulla pubblica piazza, ma in essa non riesco a scorgere valori (e come, dopo la bomba di Hiroshima?). Il mio personale e opinabilissimo approccio nei suoi confronti è quello di un giapponese della prima metà del Novecento: essa crea benessere, sviluppo economico e sociale, cura il corpo, diverte con belli e utilissimi gadgets ma non intacca minimamente il proprio mondo culturale e ideale. Su aerei da combattimento sofisticati, ma con la spada da samurai accanto.

Anche Roosvelt e Truman ebbero “fiducia nella scienza”? Anche i generali della prima guerra mondiale, smaniosi del gas più letale (sperando che il vento non lo portasse indietro)? No, direi piuttosto che ebbero fiducia nell’ industria militare.   

E la “fiducia nella scienza” che ci chiedono ora, non è piuttosto fiducia nell’industria farmaceutica?

A. Martino

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