SE LO SWIFT E’ L'”ATOMICA DELLA FINANZA”, LA TELEVISIONE OSSESSIVAMENTE MANIPOLATRICE E SLEALE LO E’ DELLA PROPAGANDA BELLICA E BELLICISTA

Con qualche eccezione rappresentata dalla saltuaria ospitalità a una sparuta pattuglia di intellettuali e giornalisti non dico non allineati, ma non totalmente allineati, i media televisivi e l’informazione in rete del sistema stanno presentando un panorama davvero sconcertante.

Il conflitto russo-ucraino richiede agli operatori dell’info-business una ortodossia narrativa rigorosissima, ossessiva, praticamente per ventiquattro ore su ventiquattro. Vi è una aggressione insensata comandata da un tiranno; l’aggredito non ha alcuna responsabilità nell’averne creato qualche premessa, la NATO non era minimamente interessata a inglobare l’Ucraina, è del tutto normale, sacrosanto e auspicabile che la Unione europea regali massicciamente armi a una delle parti in causa. Siamo sicuri che il nuovo capitolo di spesa dell’eurocrazia “spese militari” sia legittimo e legale?

E se questo soffiare sul fuoco, di fatto, servisse solo a provocare ulteriore spargimento di sangue che la nostra costituzione parrebbe vietare?

E gli otto anni di sofferenze e lutti (anche per centinaia di bambini uccisi o invalidi) dei russi del Donbass? Eh ma quelle sono fake news, i russi ne hanno sempre dette tante, lo ha detto la TV…..

Trasmissioni televisive mattutine e pomeridiane indulgono sui particolari più intimi e familiari della tragedia della guerra, con interviste a coppie di fidanzatini che raggiungono a piedi la Polonia, tizi che descrivoo il viaggio fatto per rientrare in patria a combattere, primissimi piani su bambini. Pensionati e casalinghe sono catturati e come stregati da “tutta la guerra minuto per minuto”, raccontata però esclusivamente da un fronte (eppure, pensateci bene, l’Italia non sarebbe in guerra contro la Russia e non è legata all’Ucraina da nessuna alleanza). Il loro sfogo da tanta tensione audiovideo è una imprecazione (almeno una quotidiana) contro zar Putin. Il quale ha immediatamente preso il posto che era dei no vax nella demonizzazione ufficiale di stato. E la “fiducia nella scienza” ha repentinamente fatto largo al “siamo con l’ Occidente senza se e senza ma”.

Sembra che una città sia stata pesantemente bombardata? Non ci sono immagini a sostegno della notizia (almeno al momento) ? Fa niente, prendiamo le immagini dello sfollamento per l’imminente asteroide dal film Deep impact; guarda quanta gente e che bella fotografia, bella la bionda disperata in primo piano, va benissimo lo stesso anzi è meglio.

Le uniche corrispondenze riguardanti la Russia o i russi rischiano l’orgasmo per il compiacimento nel descrivere le file dinanzi alle banche o le manifestazioni dei disfattisti sorosiani. La Russia, checché ne dicano, conferma il suo ingenuo romanticismo declinato in perbenistica ospitalità di “amici giornalisti”: simili agenti ostili, nel cosiddetto libero Occidente, sarebbero stati legittimamente rispediti al mittente da almeno una settimana.

Eppure, quando la NATO o gli americani senza ulteriori bandierine globaliste facevano tabula rasa di Baghdad o Belgrado, o dei miseri villaggi siriani o afghani, i mercenari dell’informazione hanno sempre vagamente accennato alla “presenza di vittime civili”. Qualche foto delle tendopoli dei rifugiati, o di un poveraccio amputato in un ospedale; e già si era al limite del consentito. Pazzesco, sul serio e letteralmente.

A. Martino 

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