GRAZIE A DRAGHI L’ITALIA E’ ORMAI UNO “STATO CLIENTE”

Il fatto che Mario Draghi si rifiuti di andare in Parlamento a riferire sulla situazione della Guerra in Ucraina – prima del viaggio a Washington di martedì prossimo e della successiva trasferta a Kiev – è un fatto di una gravità estrema in quanto è la prova provata della totale sottomissione del nostro Paese alla politica estera degli Stati Uniti, ai diktat della NATO ed alle esigenze dell’UE.

Altro che occasione mancata per avere un mandato più forte (cioè quello dato da un eventuale mandato assegnato dal Parlamento nel trattare per conto di tutto il Paese nelle sue varie articolazioni), la verità è che se l’UE sta agli Stati Uniti come il Governatore della California sta alla Casa Bianca, l’Italia sta agli USA come la città di San Diego sta al Governo Federale: siamo, in altri termini, uno “Stato Cliente”!

E tutto questo lo dobbiamo ad un solo uomo, Mario Draghi, al Parlamento che l’ha votato ed al Governo che lo sostiene. Sono dati inconfutabili e per questo, un giorno, la giustizia secolare provvederà a punire questi traditori della Patria.

D’altronde come definire chi, senza nessun motivo logico giustificabile, o interesse nazionale, ha distrutto:

  • Più di 70 anni di politica estera di un Paese;
  • Tutto il tessuto artigianale dell’Italia;
  • Il potere d’acquisto dell’intero ceto medio;
  • Quel poco di sovranità che ci era rimasta.

In un mondo malamente globalizzato gli Spiriti Nazionalisti sono tornati giustamente a soffiare forte e questo lo vediamo plasticamente sia nel conflitto ucraino – dove ad affrontarsi, a viso aperto, sono due idee di nazionalismo: quello ucraino e quello russo – così come nella Brexit del Regno Unito e sempre per restare in quella della “Perfida Albione”, nella vittoria, in questi giorni, dello Sinn Fein nell’Irlanda del Nord, dove, a questo punto, con molta probabilità, si arriverà, dopo 100 anni, alla riunificazione dell’isola d’Irlanda in un’unica entità statuale, questa volta, però, autonoma dalla Corona britannica.

E in tutto questo bailamme la nostra Classe Dirigente che fa?

Forse tenta di aiutare i nostri fratelli corsi nell’affrancarsi dal dominio francese per magari, poi, permettere loro di ricongiungersi alla Madre Patria italiana?

No davvero!

La risposta è:

Discorsi per noi, francamente, vomitevoli!

Tra meno di un mese, infatti, celebreremo il 2 Giugno e come di consueto ci sarà la deposizione di una corona d’alloro sul sacello del Milite Ignoto, presso l’Altare della Patria … ebbene, taluni personaggi farebbero meglio a demolire quel sacro monumento, piuttosto che profanarlo con i loro cuori impuri. Sarebbero così, per una volta, coerenti con le loro idee.

Povera Italia! E soprattutto poveri i nostri avi che hanno versato così inutilmente il loro sangue, per gente tanto ingrata quanto traditrice della Patria.

È per questo che noi dobbiamo lottare, opporci a tanto lassismo e spirito antitaliano.

La storia, anche noi scomparsi, ci darà ragione … è nelle cose!

Lorenzo Valloreja       

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *