DEMOCRAZIA O DRAGHICRAZIA? QUESTO E’ IL DILEMMA.

Sono in tantissimi in Italia coloro i quali si chiedono a quale democrazia si riferiva Draghi nel suo pronunciamento al G7: “Putin non deve vincere. Se Kiev perde, sconfitta la democrazia“.

Domanda lecita in quanto, più che in democrazia, sembra che gli Italiani stiano vivendo in un nuovo sistema politico sociale, che supera tutti gli altri sistemi di Governo conosciuti.

Sistema nuovo battezzato con il nomignolo di: “Draghicrazia”.

Del resto, se per perdere la democrazia, in Europa, basta che Zelensky perda la guerra, che tra l’altro è stata voluta da Biden, in Italia, gli Italiani, quella che doveva essere la democrazia, l’hanno persa già da tempo.

Sembra infatti essere stata imposta,  loro malgrado, dai Palazzi, sia esteri che nazionali, la Draghicrazia.

Tralasciando le ultime vicende note che da due anni ci accompagnano, arriviamo alla salita sullo Scranno da Presidente del Consiglio, con una nomina tipica più da Re medioevale o da Imperatore che da Repubblica Parlamentare, Super Mario.

E’ infatti da questa nomina che  il sistema politico italiano sembra essere stato sostituito completamente, dopo un lungo itinere, e con buona pace della democrazia.

Il parlamento completamente esautorato – e senza più opposizione, se non fosse per un partito silenzioso e invisibile, pronto a votare a favore del Governo ogni volta che questi sia a rischio – non sembra essere un caso.

Un Governo dove i Ministri sono diventati intoccabili, anche se questi ultimi compiono delle vere e proprie castronerie, sembra essere diventato un dato di fatto.

La propaganda ha abbondantemente uniformato ogni forma di pensiero, tant’è che, la sanità, la quale al dubbio della scienza ha sostituito l’incrollabile certezza di chi pontifica nei tanti salotti dei media, serve solo per costringere ad ubbidire una popolazione impaurita e spaesata.

E guai a chi, in scienze e coscienza, e nel pieno rispetto del “Giuramento di Ippocrate” non si attiene agli “ordini impartiti”.

Ordini, che comminano sanzioni e radiazioni, a loro insindacabile giudizio, a chi osa trasgredire.

Poco importa se hanno salvato vite umane con il loro diniego all’obbedienza.

Lungo l’elenco dei trasgressori, sanzionati,   denigrati, sospesi senza stipendio dalle loro funzioni, radiati.

E’ delle ultime ore la sentenza di RADIAZIONE dall’Ordine dei Medici di Venezia, della dottoressa Barbara Balanzoni.

Comprendiamo la reazione della dottoressa, che sembra essere anche laureata in legge, che sembra abbia reso noto su twitter la sentenza con questo commento: “Me ne fotto“.

Una grave perdita se, come sembra, ha salvato delle vite umane, così come hanno fatto altri suoi colleghi, pure sanzionati pesantemente.

Sentenza che non può che lasciarci perplessi e che sembra essere motivata così, secondo le fonti di Agenzia:  la professionista “abusando della credibilità che il suo status professionale le attribuiva” avrebbe assunto “con toni estremamente violenti ed aggressivi, una posizione di completo e totale rigetto di tutta la gestione pandemica, dalla campagna vaccinale all’utilizzo del green pass“.

Essere in disaccordo, in scienza e coscienza, è così grave da meritare una tale sanzione?

Anzi, come riporta la fonte utilizzata: Il medico ha sostenuto in più occasioni di curare le persone malate di Covid a casa.

Ci chiediamo se curare a casa con successo, visto che non sembrano esserci denunce, possa considerarsi reato.

Ma se il caso della dottoressa  Balanzoni, probabilmente rea di non avere ubbidito alle disposizioni imposte dal ministro Dragotiano, ci lascia senza parole, come considerare la sentenza dell’Ordine dei Medici di Roma, nei confronti del Dott. Prof. Giuseppe Barbaro accusato di: – aver prescritto ripetutamente l’effettuazione di esami volti ad una valutazione di eventuali rischi connessi  alla vaccinazione Anti-Sars-Cov-2….-aver sconsigliato l’effettuazione della vaccinazione Anti-Sars-Cov-2, a prescindere dalla tipologia di  vaccino, in maniera identica a fronte di diverse patologie certificate, così da indurre nei pazienti, attesa la  posizione di garanzia da egli rivestita, un atteggiamento di diffidenza e confusione riguardo i protocolli  validati dalla comunità scientifica…-aver redatto un certificato di esenzione….-aver creato situazioni di conflittualità tra pazienti e Medici di famiglia, posto che, numerose delle   certificazioni redatte dal sanitario, sono state impiegate dagli assistiti per imporre la prescrizione di  esami e screening pre vaccinali…-aver rinviato i pazienti al medico curante per la prescrizione di esami dal medesimo consigliati, pur non  essendo compito del medico curante convenzionato trascrivere analisi richieste dallo specialista  dipendente abilitato all’uso del ricettario regionale…

Per chi fosse interessato a conoscere i capi di imputazione completi del provvedimento disciplinare potrà leggerli in allegato.

Forse il buon senso e il volere offrire la massima sicurezza possibile ai propri pazienti circa la somministrazione di farmaci è punibile?

Non siamo interessati stimolare polemiche che potrebbero scaturirsi anche a seguito delle numerose reazioni avverse che sembrano essersi sviluppate in chi non ha fatto quei controlli che il Prof. Barbaro ha Invece ritenuto di far fare ad i suoi pazienti.

Ma se ci lascia perplessi, l’azione disciplinare nei confronti del Dott. Prof. Giuseppe Barbaro, ancor di più deve lasciarci sconcertati la sentenza, dove le motivazioni sono OMESSE, e P.Q.M. ( Per Questo Motivo) la Commissione delibera, a maggioranza, di comminare a carico del dott. Giuseppe Barbaro la sanzione disciplinare di mesi 6 (sei) di sospensione.

In attesa di ulteriori approfondimenti, tutti documentati su questo ultimo caso, ci poniamo la seguente domanda: Avremo la Speranza, parola oramai molto complessa, che la Draghicrazia non abbia già  preso il totale controllo della democrazia?

Ettore Lembo

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