DUE COLPI DI PISTOLA IN GIAPPONE HANNO TERRORIZZATO GLI ESTABLISHMENTS NERVOSI E DISORIENTATI

So che rischio di incorrere in strali analoghi (seppure minoritari) a quelli generati dal mio articolo sulla scomparsa di Ciriaco De Mita, ma chi se non un giornalista de L’Ortis, può permettersi di dirvelo?

La morte violenta dell’ex primo ministro nipponico Shinzo Abe è indubbiamente una tragedia, una gran vigliaccata avergli sparato alle spalle durante un comizio senza guardarlo in faccia; una risibile follia ( se ci fosse da ridere) rovesciare sul poveraccio la presunta colpa del nonno di aver sostenuto ai suoi albori una famosa, o famigerata, setta coreana.

Ma cadere nella crisi di nervi dei media main stream che a caldo, hanno delirato su “ora in Giappone  cambia tutto”, o “l’ Occidente sconvolto”, non sta in cielo né in terra. Infatti, già oggi la notizia….non fa più notizia. Al massimo, un trafiletto sugli imminenti funerali. Abe era sì un sostenitore di una certa tradizione di orgoglio samurai e nazionale, non dimentichiamo la sua contestata ma convinta visita al sacrario dei caduti giapponesi per l’ Imperatore (dovrebbe essere il loro Milite Ignoto, ma i vincitori glielo vietarono). Si veda il mio articolo Banzai! del 23.10.2019.

Ma il tutto rientrava in un ferreo americanismo e filoatlantismo, che sta al mio guru Mishima e alle sue visioni del Giappone e della vita, come gli spunti ammiccanti ai “valori tradizionali” di una Giorgia Meloni o di un Matteo Salvini a una vera cultura di Destra alternativa . Morto un proconsole di Washington a Tokyo, se ne farebbe subito un altro: figurati poi cosa è mai successo, se ad essere tragicamente perito è un ex premier.

E’ che il main stream mondiale e mondialista inizia a innervosirsi, e a spaventarsi troppo anche per un fruscio di fogliame o un improvviso abbaiare di cane alla catena: la guerra in Ucraina non si è risolta in un mesetto, la Russia e Putin sono ancora lì con tanto di rublo e di missili. Si naviga a vista, non si sa ancora bene che cavolo accadrà in autunno e inverno tra gas e spirale inflazionistica.

E ormai, pensate un po’, persino in Italia si osa fare politica (di che qualità e finalità, lasciamo perdere) a guerra per procura in corso. Elezioni e dinamiche parlamentari “ciniche e bare” sono ben poco favorevoli ai pasdaran filoucraini: Johnson sta facendo i cartoni per abbandonare Downing Street, Macron è stato batostato ad elezioni parlamentari da lui prese come una “pura formalità”. E l’avv. prof. Giuseppe Conte sta iniziando a cuocere a fuoco lento Super Mario e il deluchiano “bibitaro” ex 5 Stelle ora antipopulista (il ministro degli Esteri del “Putin animale”, per intenderci).

E’ normale, che quelle due tragiche pistolettate assurdamente artigianali in Giappone, siano rimbombate nel mondo.

A. Martino

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