CIAO CIAO DRAGHI! … A MAI PIU’ RIVEDERCI …

Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che non ci aspettavamo che il Governo cadesse, pensavamo che fosse la solita pantomima della politica nostrana per ottenere qualche strapuntino dal potere, quello vero, quello dell’EuroAtlantismo tanto per intenderci, ed invece ci sbagliavamo di grosso.

Alla fine le telefonate di Biden, Stoltenberg, Zelensky, la Merkel e Sarkozy, non sono servite a nulla!

La nostra classe politica, nel miglior solco dell’Esecutivo Craxi, è riuscita a tirare diritto, o meglio si è trovata con un Draghi dimissionario che aveva intenzione di suonare il Parlamento e non sembrandogli vero, hanno penato bene di suonarlo (sic!).

Dunque Conte & Co. sono di colpo diventati filorussi?

Assolutamente no! … di questo ne siamo certi e l’abbiamo spiegato, a ragion veduta, in diversi articoli precedenti.

Ed allora cosa è successo? Come mai la maggioranza dei nostri parlamentari ha trovato il coraggio di dare il ben servito a Super Mario?

Sempre per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che non ne conosciamo la verità, di certo ci deve essere qualcosa di molto importante in gioco a noi sconosciuto, ma altre questioni, a postumi, ormai ci sono note:

  1. Una parte dell’establishment italiano, quello che vive di voti e di consenso, tanto per capirci, è conscio dei danni causati dalla politica intransigente di Draghi nei confronti della Russia e sa molto bene che, senza gas russo, il nostro Paese è “fottuto” non solo nell’immediato, ma anche nel futuro;
  2. Personaggi come Salvini e Conte sanno molto bene che, a novembre,  Biden prenderà una “scoppola” non indifferente che ne comprometterà irrimediabilmente la Presidenza, dunque, perché compromettersi con un Presidente che non riesce a leggere neanche un gobbo quanto a breve il clan Trump ritornerà alla Casa Bianca?
  3. La scissione dei “Pomigliano Boys”, voluta da Mattarella e Draghi, ha talmente irritato “Giuseppi” – già in vena di vendetta per essere stato scalzato come Premier, a suo tempo, dall’ex Presidente della Banca Centrale Europea – tanto da essere il principale artefice di questo terremoto politico.

Così si è deciso di fare, per una volta, di testa nostra e quindi il Presidente Mattarella ci manderà alle urne?

Secondo noi no, o meglio, visto che la notte porta consiglio non è escluso che, sul Quirinale, non si stia studiando un colpo di genio per evitare la vittoria ormai scontata del centro-destra.

Ma se anche la Meloni dovesse vincere e fare il Premier qui la questione non è di ambito calcistico: no ha importanza che vinca quella curva piuttosto che l’altra, quanto che le cose cambino nettamente!

E questo centro – destra ha la struttura, i fondamentali, per imporre una brusca virata alla politica estera del nostro Paese? Perché se dovesse proporre una versione tipo “Draghi” annacquato sarebbe una vera iattura per l’Italia.

Noi riteniamo che l’attuale coalizione di centro-destra non abbia proprio gli elementi per una virata netta, ma semmai tenterà di proporre una politica più realista e meno ideologica, in altri termini si tenterà di bissare il pragmatismo tedesco.

Ciò comporterà: uno stop all’invio di armi all’Ucraina, ed il presentarsi a Mosca con il cappello in mano per una richiesta di gas che, vuoi o non vuoi, sarà sempre più conveniente di ogni rigassificatore e nave al largo.

Di Maio, in questo, da vero e proprio incompetente, ha combinato un disastro!

Il gas serve ora, così come a settembre e non tra 20 anni e lui che fa? Provoca il Cremlino …

Comunque se disastrosa è stata la sua politica energetica altrettanto catastrofica è stata l’operazione politica denominata “Insieme per il Futuro”.

Infatti, con il voto di oggi, la creatura di Gigino, dopo neanche un mese, è già bella e che morta … in altri termini si è battuto il record che fu di Angelino Alfano con la sua NCD.

Ma, al di là di questo, è del tutto evidente che fino ad ora, chiunque abbia assunto una linea intransigente nei confronti del Cremlino, abbia sempre pagato con la propria sopravvivenza politica ed economica … quindi quale sarà la prossima testa a cadere?

Lorenzo Valloreja

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