MATTARELLA E LE “SABBIE MOBILI” DEL 25 SETTEMBRE

Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, così parlava Tancredi Falconeri ne “Il Gattopardo”rivolgendosi allo zio Principe di Salina scettico nei confronti della scelta del nipote di arruolarsi tra i Garibaldini.

È facile comprendere che Tancredi voleva indicare allo zio qual era la strategia migliore per conservare feudi e privilegi anche alla fine di quella rivoluzione.

Soprattutto i privilegi che erano, in definitiva, più utili dello stesso potere economico.

Allo stesso modo il Presidente Mattarella, sciogliendo le Camere e chiamando nuovamente alle urne gli italiani, ha fatto si un gesto molto gradito al popolo italiano, che, ricordiamolo, odia profondamente la classe politica di questo martoriato Paese, ma lo ha fatto, scientemente, affinché si creassero le condizioni per una nuova instabilità politica, foriera, quest’ultima, delle grandi intese e quindi di governi nettamente filo atlantisti ed europeisti.

Se non fosse così il popolo sarebbe stato chiamato al voto non:

  1. Il 25 settembre, ma in novembre, giacché:
    1. Per gli aspetti di amministrazione corrente il Governo Draghi rimane in sella fino all’insediamento del nuovo Esecutivo;
    1. Le liste vanno presentate nelle varie corti d’appello delle diverse circoscrizioni elettorali entro il 22 agosto, praticamente un odissea per tutte le liste d’opposizione extraparlamentare;
    1. La campagna elettorale effettuata sotto gli ombrelloni con la canicola che stiamo vivendo è una pura follia;
  2.  Per una sola giornata, come di fatto avverrà nell’ultima domenica del nono mese dell’anno, ma per almeno due giorni, se non addirittura tre.

In definitiva, così facendo, l’astensionismo raggiungerà cifre inenarrabili e le preferenze dei pochi cittadini che si recheranno alle urne dovrebbero corrispondere esattamente alle varie percentuali snocciolate negli ultimi sondaggi, ergo nessun vero vincitore all’orizzonte e le forze di opposizione ancor di più marginalizzate.

Dunque cosa fare per uscire indenni da questi sabbie mobili?

Semplice!: Tutti i cittadini che non condividono le scelte degli ultimi governi succedutisi devono, necessariamente, recarsi alle urne per votare, in massa, le forze alternative.

Diversamente non possiamo pretendere che le cose cambino restando comodamente sotto la nostra sdraio … anche perché, la riduzione del numero dei parlamentari, di per se, non è stata una buona cosa … anche’essa, infatti, è stata un cambiamento epocale necessario affinché il potere rimanesse sempre più nelle mani di pochi.

Lorenzo Valloreja

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