ESTATE ROVENTE E FIUMI IN SECCA … VUOI VEDERE CHE FORSE LA COLPA E’ NON TANTO DELL’UOMO QUANTO DELL’ERUZIONE DELLE ISOLE TONGA?

Che siate dei “gretini”, o tra coloro che negano che vi sia un cambiamento climatico in atto, ha poca importanza, le temperature sono al massimo storico, punto! … o meglio lo sono da quando l’uomo ha iniziato a registrarle in maniera scientifica, prima, a quanto pare, ahimè, non ci è dato di saperlo.

Sappiamo solo, con certezza, che il clima è cambiato più e più volte negli ultimi 4milioni di anni del nostro pianeta, causando, tra l’altro, le famose 5 estinzioni di massa.

Ora, perché il clima sia cambiato in momenti storici in cui non c’erano esseri in grado di inquinare come noi, anche questo, con molta probabilità, resterà un mistero, tuttavia, grazie all’astronomia e alla geologia, qualche suggerimento, ultimamente, ci è stato dato.

Infatti che la variazione dell’attività solare possa essere un fattore determinante, ai fini del mutamento climatico, ormai è cosa riconosciuta da tutta la comunità scientifica, così come è accettata l’ipotesi che qualche asteroide abbia potuto colpire, in maniera distruttrice, il nostro pianeta, o che, una qualche eruzione, abbia potuto inibire la forza vitale dei raggi solari.

Riguardo quest’ultima ipotesi qualcosa gli scienziati hanno osservato anche quando il vulcano Hunga delle Isole Tonga ha eruttato, lo scorso 15 gennaio.

Pensate, infatti, il vulcano in tale situazione ha rilasciato rilasciato un enorme pennacchio di vapore acqueo nella stratosfera terrestre, grande abbastanza da riempire più di 58mila piscine olimpioniche.

Questa piccola ma grande quantità d’acqua potrebbe essere stata sufficiente a influenzare (almeno temporaneamente) la temperatura media globale della Terra.

A tal riguardo gli scienziati stanno conducendo nuovi studi per esaminare la quantità d’acqua che il vulcano ha iniettato nella stratosfera, lo strato atmosferico che si trova fra i 12 e i 53 chilometri sopra la superficie terrestre.

Si stima che l’eruzione di Tonga abbia rilasciato circa 146 teragram (un teragram sono un bilione di grammi) di vapore acqueo nella stratosfera, pari al 10% dell’acqua già presente in quello strato.

È quasi quattro volte la quantità di vapore acqueo che venne rilasciata in atmosfera dall’eruzione del Monte Pinatubo del 1991, nelle Filippine.

Le eruzioni vulcaniche di rado rilasciano tutta quest’acqua nell’atmosfera.

Nei 18 anni in cui la NASA ha effettuato misurazioni sismiche di questo tipo, solo altre due eruzioni avevano fatto arrivare l’acqua ad altitudini così elevate.

Tra l’altro in quelle due occasioni (Kasatochi nel 2008 e Alaska 2015) il vapore acqueo rilasciato sparì nel giro di poco tempo. Stavolta, invece, potrebbe rimanere nella stratosfera per diversi anni.

Ma in che modo questo fenomeno influenza le temperature globali?

Di norma le eruzioni vulcaniche raffreddano la superficie terrestre espellendo gas, polvere e cenere, che a loro volta riflettono la luce del Sole nello spazio.

Al contrario, il vulcano Tonga non ha rilasciato grandi quantità di gas nell’atmosfera, ma le enormi quantità di vapore acqueo potrebbero aver avuto un piccolo effetto riscaldante, poiché il vapore acqueo intrappola il calore.

In conseguenza di ciò, se tutte queste considerazioni fossero giuste, l’uomo può fare ben poco per conservare il clima così com’era fino a 50 anni fa.

La terra muta come ha sempre fatto e se è scritto che dovremo estinguerci a causa dei cambiamenti climatici così sarà punto e basta con buona pace della rivoluzione ecologica.

Lorenzo Valloreja

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