AD UNA SETTIMANA DAL VOTO, COME DA PROGRAMMA, SPUNTANO LE INGERENZE RUSSE … BEATO CHI CI CREDE

Da anni ormai la stampa occidentale parla di influenze russe nelle elezioni di questo e quell’altro Paese.

Addirittura si arrivò a sostenere, ed io credo anche in maniera del tutto grottesca, che Mosca fosse riuscita ad influenzare le elezioni americane del novembre 2016.

Queste ultime, per chi non lo ricordasse, videro vincitore Donald Trump e, in conseguenza di questo, nel gennaio del 2017, il taicun si insediò quale XLV Presidente degli Stati Uniti.

Un inquilino della Casa Bianca, questo Donald Trump, che non fu mai amato né dal Pentagono, né dall’FBI, né dalla CIA e né tantomeno dai vertici NATO, perché? Perché il taicun:

  • Non è un guerrafondaio (sotto la sua amministrazione gli Stati Uniti non hanno aperto nessun nuovo fronte);
  • Ha da sempre un approccio molto  morbido e collaborativo con il Cremlino in funzione anticinese;
  • Voleva smontare la NATO perché ritenuta un’organizzazione fuori controllo con poteri superiori anche al Presidente degli Stati Uniti;

ed infatti gran parte del suo mandato è stato impiegato per rintuzzare i colpi che provenivano dalle organizzazioni pocanzi citate.

Ora invece che Donald non c’è più ed al suo posto è salito Joe BIden, la narrativa russofobica e cospiratrice ha ripreso piede alla grande.

Infatti secondo questi “scenziati” presso ogni Cancelleria Europea, tra i banchi dei vari Parlamenti, si celerebbero delle “Quinte Colonne” pronte a fare di tutto per compiacere Putin … peccato però, che nonostante tutti questi prezzolati dal 2014 ad oggi, cioè fin da quando ci sono le sanzioni contro la Russia, nessuno tra questi cospiratori sia riuscito, non dico a togliere le sanzioni, quanto, almeno, a minacciare di porre il veto su di esse.

Quindi, stante così le cose, per logica deduzione, non possiamo che affermare che, come nel clima impazzito, vi è una differenza sostanziale tra il pericolo percepito e quello reale, dove il primo è di gran lunga sovrastimato rispetto al secondo.

Ma detto questo è altresì evidente che, da che esiste il mondo, i partiti prendono contributi, a vario titolo, anche dall’esterno e questo perché, al di là di ogni facile moralismo, la politica costa.

Fu così durante tutta la Prima Repubblica – quando il Partito Comunista era sovvenzionato dall’URSS mentre la Democrazia Cristiana era finanziata direttamente da Londra e Washington – e così sarà anche in futuro, in fondo, se ci pensiamo, non ci sarebbe nulla di male in movimenti similari che tra di loro si aiutano a vicenda. Semmai, sarebbe grave ed illegale, il finanziamento e l’aiuto ricevuto dalle mafie, questo si deprecabile, ma del quale nessuno parla, come se il nostro Paese fosse immune alla corruzione mafiosa.

Anche quest’ultima piaga ha dei precedenti illustri, ad esempio i Kennedy, oltreoceano, per non parlare poi della lunga serie di politici italiani ad essa affiliati.

Dunque di cosa stiamo parlando???

La Casa Bianca, dal canto suo, si affretta a dire che la notizia della desecretazione dei fascicoli riguardanti le influenze russe nella politica del vecchio continente è un evento del tutto calendarizzato in buona fede … ma guarda un po’, proprio adesso che in Italia, tra poco più di una settimana, si tornerà al voto, ecco che, lo Zio Sem, vuole renderci edotti … che tempismo …

Questa si che è ingerenza straniera … altro che Putin!

E lo si capisce anche dal fatto che, se non fosse così, molti dei nostri leader nazionali non si affretterebbero nello sgomitare per sedersi tra i banchi degli atlantisti sfegatati.

Ormai, la dichiarazione di fedeltà al Patto Atlantico, all’Europa e all’Euro è un dogma, e guai a chi non la professa.

Ecco perché, ogni voto dato ai partiti antisistema, è un granello di sabbia che noi gettiamo tra gli ingranaggi delle istituzioni ….

Speriamo dunque che questo modello, quanto prima, si ingrippi.

Lorenzo Valloreja

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