SOLVE ET COAGULA

Solve et coagula (letteralmente : “sciogli e ricomponi”) è un termine latino molto in voga tra gli alchimisti di qualche secolo fa. E questo termine sta a significare l’azione di dissolvere qualcosa per poi modellarne un’altra. Per esempio sarebbe come sciogliere una statua di cera raffigurante la Madonna per poi modellare, utilizzando la stessa cera, un’altra statua dalle fattezze diaboliche.

Se noi ci pensiamo bene il concetto del solve et coagula è quella dinamica sulla quale si basa tutta l’impalcatura della cosiddetta “Agenda 2030”, ovvero il libro dei desideri delle élite mondiali.

Non è un mistero per nessuno, infatti, che il sogno delle suddette élite sia quello di dissolvere l’umanità intera per riplasmarne un’altra a proprio piacimento.

Stiamo assistendo perciò ad un dissolvimento progressivo di secoli e secoli (se non millenni!) di cultura e tradizioni occidentali, soprattutto di matrice cristiana. Utilizzando come arma l’ideologia folle della cancel culture.

Ugualmente i padroni del mondo anelano a manipolare l’Umanità nella sua sfera sanitaria, sessuale, familiare e alimentare.

Però, come si suol dire, “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” e quindi par di capire che i fautori del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale si trovino attualmente in difficoltà. Si perchè è vero che gli attacchi nei confronti dell’Uomo si stanno moltiplicando e sono sempre più feroci, ma è anche vero che sono dettati dalla disperazione. Come quando nel 1997 Mike Tyson, conscio di essere sopraffatto dal proprio avversario, staccò con un morso un pezzo di orecchio a Evander Holyfield.

E che i membri delle élite siano disperati lo  certifica la stessa Agenda 2030. Infatti quest’ultima, come tutte le agende, ha lo scopo di ricordare a chi la utilizza tutti gli impegni e gli appuntamenti futuri. Però sappiamo tutti che esistono anche gli imprevisti che vanno a scompaginare gli appuntamenti già fissati.

Un imprevisto che ha disorientato le élite è stata sicuramente la farsa della pandemia prima e dei vaccini dopo. Diciamo che tale farsa è andata bene ma non benissimo. O almeno non ha soddisfatto totalmente le aspettative di coloro che l’hanno creata. Infatti solo il mondo cosiddetto Occidentale ha abboccato all’amo mentre il resto del mondo se ne è tirato fuori. Ma anche nel mondo occidentale solo un’esigua parte si è piegata alla dittatura socio sanitaria. Evidentemente l’Uomo è meno stupido di come lo dipingono i signori del New World Order e del World Economic Forum…

Inoltre c’è stato un altro imprevisto e non di poco conto: il conflitto in Ucraina.

Infatti è da tempo immemorabile che il sogno proibito dell’imperialismo anglosassone è sempre stato quello di conquistare e smembrare la Russia. E dopo il crollo del Muro di Berlino e la conseguente implosione dell’ Unione Sovietica l’obbiettivo sembrava raggiunto. Basta vedere la carrellata di debosciati messi a capo della Federazione Russa da Washington. Finché, inaspettatamente, il posto di Boris Eltsin fu preso da un giovane ex ufficiale del KGB di nome Vladimir Putin. E quel giovane ufficiale si mise subito in testa di trasformare radicalmente quella Russia da operetta, che tanto piaceva agli Stati Uniti e ai suoi vassalli, in una Nazione potente e indipendente. Ma come era facile da immaginare il mondo anglosassone mal sopporta chi si sgancia o solo pensa di sganciarsi dalla sua egemonia. Di conseguenza Vladimir Putin da decenni è ormai diventato una vera e propria ossessione per Washington & Co. E infatti uno degli obiettivi, per questi ultimi, è la cancellazione della Russia dallo scacchiere geopolitico ed economico. Ma un ennesimo imprevisto si è palesato in modo inequivocabile. E che cioè la Russia non è L’Irak, non è l’Afghanistan, non è la Libia e men che meno la Siria. La Federazione Russa è una nazione totalmente impermeabile a qualsiasi influenza occidentale ed in più è una nazione ricca, coesa e potente dal punto di vista militare. Lo dimostra il fatto che, stranamente, gli U.S.A., perennemente sul piede di guerra, questa volta abbiano preferito affrontare il nemico per procura.

E c’è un ulteriore imprevisto, anzi due, che hanno spiazzato gli uomini delle élite. Punto uno. Le massacranti (sulla carta) sanzioni economiche comminate alla Russia stanno in realtà massacrando le economie delle nazioni che le hanno promulgate. 

Punto due. Il continuo e folle invio di armi verso l’Ucraina non solo sta dissanguando i paesi della NATO ma in più sta alzando il livello dello scontro dove la Russia è comunque superiore ai propri avversari. E poi non dimentichiamo che la Russia è anche una potenza nucleare…

Però secondo la narrazione veicolata all’occidente dall’informazione mainstream l’Ucraina avrebbe ottime chances per riconquistare i territori perduti e la Russia avrebbe le ore contate.

E queste dinamiche mi ricordano l’orchestrina del Titanic che, per non turbare i passeggeri, continuò imperterrita a suonare nonostante la nave stesse affondando.

Così ugualmente i signori del NWO in difficoltà si sono trovati costretti a forzare i tempi dettati dalla famosa Agenda, portando avanti, e imponendo al mondo, iniziative e diktat palesemente assurdi, demenziali e grotteschi. Che, non avendo tempo di essere assimilati e metabolizzati dalle masse, si rivelano impietosamente in tutta la loro assurdità.

Perché alla fine il conflitto a cui stiamo assistendo non è un banale conflitto a livello regionale, ma una lotta tra due mondi ben distinti. Potremmo definirlo senza esitazione l’eterno conflitto tra il Bene e il Male. Tra i figli della Luce e i figli delle Tenebre. E questi ultimi sono rappresentati plasticamente dagli USA, ovvero una nazione giovane con solo quattro secoli di Storia, con radici protestanti e fondata dalla massoneria. Mentre invece la Russia ha una Storia millenaria e che affonda le sue radici nel cristianesimo. Quindi è evidente che non esistono zone grigie e che più passa il tempo più l’Umanità intera è chiamata a schierarsi o con una o con l’altra fazione. Tertium non datur, dicevano i nostri antenati. Non esiste una terza opzione. 

E se possono essere d’aiuto alcuni fatti che possono agevolare la scelta decisiva pensiamo agli Open di tennis in Australia, dove a fine Gennaio si è disputata la finale tra il greco Tsitsipas e Novak Djokovic, vinta da quest’ultimo. E come tutti sanno Djokovic si può considerare a tutti gli effetti come un ennesimo “fuori programma” nei progetti dei padroni del Mondo. Anzi per dirla tutta il tennista serbo è una vera e propria spina nel fianco conficcata nel corpaccione lurido e putrescente del mondo occidentale. Uno che ha tutte le caratteristiche per far schiumare di rabbia gente come Klaus Schwab e la sua combriccola di Davos. Il perché è ovvio. Djokovic è un maschio bianco, eterosessuale, cristiano, amico della Russia e (udite! udite!) anche marito e padre esemplare. Quindi è facile intuire con quanta libidine i burattini di Big Pharma, all’unisono, si scagliarono contro il tennista serbo allorquando egli declinò con fermezza la proposta di sierarsi per poter continuare la carriera. E anzi la notorietà internazionale si dimostrò una ghiotta occasione per dimostrare al mondo intero che chi non si allinea al pensiero mainstream è destinato a fare una brutta fine. Come dire: “Punirne uno per educarne 100″…

Però, come detto prima, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e quindi col tempo l’immane presa per il culo pandemica e vaccinale si è dimostrata per quella che era veramente: una presa per il culo, appunto. Di conseguenza, tolte di mezzo tutte le demenziali limitazioni alla libertà personale, il Nostro ha ripreso a giocare e, ça vas sans dire, a vincere. Demolendo, anzi polverizzando, anni di teorie pseudo scientifiche imposte al Mondo come dogmi inconfutabili. 

Emblematico è un video che ha iniziato a girare nella Rete all’indomani della vittoria di Djokovic in Australia. In esso si vede l’esultanza del tennista serbo preceduta dalla nota conferenza stampa nella quale l’allora premier italiano Mario Draghi affermava con inusitata sicumera che chi non si vaccina muore e fa morire il prossimo (sic!). Ugualmente hanno fatto il giro del web le scomposte e livorose affermazioni di note “virostar” italiche cadute in disgrazia, colpite nel proprio orgoglio scientifico(h) dalle indiscutibili vittorie del nostro Novak. 

Quindi in definitiva Novak Djokovic può essere definito uno dei più fulgidi esempi di virilità e di fermezza nella Fede e nelle proprie idee. 

E a proposito di virilità non è un caso che mentre Djokovic vinceva in Australia quasi contemporaneamente, dall’altra parte del mondo, si stava svolgendo la cerimonia inaugurale degli europei di pattinaggio artistico svoltisi in Finlandia. Ebbene per quest’importante occasione si è deciso di puntare tutto sul politically correct e sulla cosiddetta “inclusione”. E quindi come “madrina” della cerimonia è stato scelto il pattinatore transessuale finnico Minna-Maariya Antikainen (al secolo Markku-Pekka). Invito tutti a visionare il video di questo evento cosicché si potrà avere un’idea ben precisa del termine “grottesco” senza utilizzare tanti giri di parole. 

In tale video si vede il sig. Antikainen pattinare leggiadro indossando un vezzoso abitino nero e lilla. Ma ad un certo punto si vedono le ginocchia del pattinatore tremare visibilmente facendolo rovinare sulla superficie ghiacciata. E non riuscendo ad alzarsi autonomamente sarà costretto a farsi aiutare da un’altra pattinatrice. 

Un disastro totale, insomma. Ma io vedo in questo personaggio e nella sua performance la sintesi di ciò che è diventato il mondo occidentale nel 21 secolo: ridicolo, patetico, malfermo e destinato inevitabilmente a crollare. 

Alessio Paolo Morrone 

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