ECCO L’INCREDIBILE ANALISI DEL VOTO FATTA DA L’ORTIS: LEGGETE I DATI E RESTERETE SCONVOLTI

Come già scritto nel nostro precedente articolo, il fatto che alle Regionali del Lazio abbia votato, in due giorni, solo il 37,20% degli aventi diritto – e in Lombardia vi sia stata una astensione che sia andata ben oltre i 58 punti percentuale – è l’unica vera notizia, ma tutti i partiti, così come gli “autorevoli” commentatori, sembrano fregarsene bellamente.

Allora, modestamente, noi de l’Ortis, ci siamo messi al computer ed abbiamo inserito in due fogli excel che qui di seguito pubblichiamo i dati ufficiali del Viminale ed analizzandoli abbiamo scoperto un quadro molto diverso dalla vulgata ufficiale.

Innanzitutto partiamo dal presupposto che non si possono comparare dati di elezioni diverse, cioè non si possono mettere a paragone i dati delle politiche con quelli delle regionali, o delle europee, così come quelli delle comunali.

In altri termini, per fare un buon lavoro, bisogno comparare i medesimi partiti presenti, in un dato territorio, all’interno di un dato intervallo di tempo tra due elezioni dello stesso ordine, prendendo come come campione, non le percentuali, ma, i voti assoluti assegnati alle singole liste.

ECCO L’INCREDIBILE ANALISI DEL VOTO FATTA DA L’ORTIS: LEGGETE I DATI E RESTERETE SCONVOLTI, immagine №1

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Facendo ciò ci si renderà conto come, rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2018, entrambe le coalizioni, cioè sia il centro-destra, che il centro-sinistra, hanno perso milioni di voti.

Infatti sia in Lombardia che nel Lazio, dove, nel 2023, ha vinto il centro-destra, la coalizione facente riferimento all’attuale Esecutivo Meloni, rispetto alle precedenti regionali del 2018, ha perso: nel primo caso, più di un milioni di voti, cioè pari a – 62,4%; mentre, nel secondo caso, la perdita è stata molto più contenuta, cioè solo 67 mila preferenze, pari ad un calo del -7%.

La stessa cosa, chiaramente, è toccata al centro-sinistra che in Lombardia, nonostante avesse un accordo con il 5Stelle, ha visto scendere le proprie preferenze di un milione di voti, cioè perdendo più di 63 punti percentuale di consenso. Nel Lazio, come per il centro-destra, anche se il 5Stelle è andato per fatti suoi, il centro-sinistra ha contenuto i danni perdendo solo, si fa per dire, quasi 350 mila voti, cioè più del 40% del proprio elettorato.

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La perdite più significative comunque le ha registrate il M5S che, andando in coalizione in Lombardia, ha perso ben 820 mila voti, cioè ha avuto un calo del 88% e la dove è andato da solo come nel Lazio ha perso lo stesso qualcosa come 427 mila voti attestandosi così su un –76%.

Ora, se queste sono le considerazioni in ordine alle coalizioni, osservando singolarmente i vari partiti ci si renderà conto di come tutte le forze, siano esse di maggioranza così come di opposizione, abbiano perso voti e queste perdite oscillano nell’ordine dal -40% al -90%.

Chi ha vinto allora?

Un solo partito! Fratelli d’Italia, che in Lombardia ha praticamente fatto un miracolo guadagnando più di 534 mila preferenze registrando, così, uno straordinario + 280% e nel Lazio ha visto 300 mila nuovi elettori sceglierla quale propria forza facendo così segnare un incremento del 136%.

In altri termini, il partito della Meloni ha fagocitato, in entrambi i casi, l’intero centro-destra.

Ciò spiegherebbe, sotto un profilo logico, anche il perché del trasformismo di Giorgia Meloni che da esponente di una destra sociale e identitaria è diventata leader di una destra conservatrice, atlantista ed europeista.

D’altronde, stando così le cose, Fratelli d’Italia è il nuovo PDL e non avrebbe nessun interesse a federarsi con la Lega o Forza Italia.

Tuttavia, al di là di questa considerazione, ciò che deve far riflettere la maggioranza è che anche se vincente, il centro-destra non è stato capace di acquisire nuovi elettori e ne di mantenere i propri, perché se non fosse stato così non si capisce il perché vedrebbe una flessione del proprio consenso, in termini di voti assoluti, del circa 40% in Lombardia e del 7,3% nel Lazio.

L’opposizione poi è praticamente sotto un treno ed il Movimento dei 5 Stelle, praticamente in decomposizione.

Quindi hanno veramente poco da festeggiare i nostri politici.

Sotto il profilo sociologico, come giornale, non possiamo che constatare che un’altra possibile causa dell’astensionismo sia dovuto al fatto che il sistema non ha più niente da offrire neanche ai propri sodali.

Infatti nel Lazio ci sono una marea di enti, persone che vivono, sopravvivono, si riproducono e prosperano grazie a quella grande macchina che è la politica.

Ebbene, se, nonostante ciò, solo 1/3 della popolazione si è recata alle urne, non c’è Sanremo che tenga, non ci sono belle giornate che distraggono, né mancata pubblicizzazione del voto che giustifichi.

Siete, politicamente, culturalmente, e moralmente, morti!

Fatevene una ragione.

Lorenzo Valloreja

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