IT-ALERT, OVVERO L’ULTERIORE PASSO VERSO IL TENTATIVO DI CONTROLLARE TOTALMENTE LE NOSTRE VITE

Le intenzioni ufficiali sono tra le più lodevoli: salvare vite umane ed evitare danni materiali, che a volte possono ridurre sul lastrico persone, famiglie ed enti locali.

La interpretazione antistatalista e “complottista” è invece: ricordate la app Immuni e il suo sostanziale fiasco? Insomma, è sospettabile l’essere dinanzi all’ ulteriore tentativo del Sistema di impadronirsi di noi tramite le nostre paure. Non meglio specificate le categorie di grave allarme cui questi sms dovrebbero far fronte: si parla esplicitamente di terremoti (ma com’è, ora sono diventati prevedibili come i temporali?), e di calamità naturali in genere, ma se si trattasse di qualcosa di probabile che non si vuole ancora esplicitare come un attacco nucleare, o, perché no, una invasione aliena o piuttosto una messinscena della stessa?

A proposito poi della stramaledetta ipotesi di “nuke streak” con cui stanno giocherellando da ormai un anno e mezzo, in bonaria e cordiale franchezza: ma a che cavolo ci serve dato che non esistono rifugi nucleari per i cittadini comuni, e le massime cariche dello stato con le loro famiglie sanno bene dove portarle, e quando portarcele?   

Sta di fatto che oggi una ulteriore fetta di regioni italiane (vedi foto) è stata interessata dalla prova generale dell’allarme IT-Alert: segnalata in diversi casi, una fastidiosa persistenza dell’allarme sullo smart phone (ma con cosa, forse, con un virus massivo, sono riusciti a far squillare una inquietante inedita suoneria su milioni di dispositivi?).

A quanto pare, l’adesione al sistema di allarme avviene con il solito, fatidico clic ad allarme simulato ricevuto, ma anche con la compilazione, in perfetto stile burocratico, del vecchio caro “apposito modulo” che più che a conferire diritti, solitamente serve a mettersi nei guai o quanto meno a togliere allo stato e ai suoi operatori responsabilità e oneri. E’ probabile ed intuibile, anche se finora non sono riuscito a prendere visione di codesto formulario, che esso dovrà servire ad escludere grane per amministrazioni e amministratori in caso di adesione al sistema di allarme, e ad accollare al cittadino (più o meno entusiasta fruitore)  conseguenze in caso di sua ignoranza o anche sottovalutazione.

La logica di tutto lo strumento nel suo complesso, comunque, va, ripeto, nella direzione del controllo mediante la paura, e della sempre maggiore gestione delle masse a loro svantaggio ma con il loro consenso.   

A. Martino

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