CARA VECCHIA SIGNORA, BENTORNATA SUL PIANETA TERRA!

La Juventus è tornata nel mondo della vita normale, del calcio normale, della vita dei campioni sì ma non Superuomini; ne siamo contenti, paradossalmente, anche per la stessa Juventus. Personalmente parlando (mi scuso con gli juventini, razza permalosissima) la sua esistenza mi sembra meno antipatica.

La sconfitta sul campo genoano del Marassi è persino prevedibile secondo senso comune sportivo e calcistico (un pareggio per i liguri all’andata, la vittoria al girone di ritorno, in casa).  Il Genoa dovrebbe a questo punto, con questi tre punti non d’oro ma di platino, evitare la retrocessione in B dato anche che parrebbe strano un calo di rendimento proprio ora verso la fine del campionato, in fase di salvezza per una squadra che evidentemente meriterebbe altri posizionamenti in classifica.

Il diciassette marzo 2019 è finito un primato di imbattibilità storicamente unico per una squadra del massimo campionato italiano: sconcertante, assurdo, imbarazzante per il prestigio del calcio italiano. Questa volta nessun provvidenziale calcio di rigore magari al novantacinquesimo minuto, nessuno si è “scansato” per dirla alla Buffon, nessuno ha ceduto tre punti con lo spirito del povero contribuente che deve pagare la TARI o qualche altro balzello, nessuno si è alzato accennando un inchino alla Vecchia Signora un tantino superba e “Lei non sa chi sono io”. Il sottoscritto non conosce ancora il contenuto delle dichiarazioni del mister Allegri, ma scommetterei nel loro fair play artefatto, cui probabilmente ha fatto seguito, negli spogliatoi, una sparata da squadra ormai matematicamente retrocessa per aver perso in casa contro un avversario alla portata e con un uomo in meno. Perché la Juventus è ormai da circa due anni, un caso patologicamente crescente, di delirio di onnipotenza : è inquietante e persino diseducativa per le masse calciodipendenti, la filosofia agonistica e societaria del “ci prendiamo quel che ci spetta, vale a dire tutto”. Lo scudetto, la Coppa Italia, Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa Sistema Solare, Coppa del nonno…qualunque torneo di calcio legittimamente accessibile alla compagine della famiglia Agnelli-Elkann è ritenuto nella visione allegriana un tantino paranoica, un obiettivo irrinunciabile, il cui non conseguimento è vergognoso, dovuto non al valore avversario, ma a proprie inconcepibili “distrazioni” o al mancato “fare gruppo”; e conta anche ogni singola partita, che sia pure magari una amichevole. Con l’acquisizione del fenomeno CR7, poi, il delirio di onnipotenza bianconero ha raggiunto livelli semplicemente insopportabili.

 Il nostro populismo non può non constatare con incredulità che la Juventus è entrata nel segmento più rappresentativo della Borsa italiana, e che un dato positivo sulla vendita delle magliette di Ronaldo provoca variazioni positive della quotazione molto più di bilanci a grandi utili di un colosso bancario, o della scoperta di un grande giacimento da parte di ENI : inequivocabile indice della pochezza della nostra finanza, in termini di ancoraggio alla produttività concreta

Ma torniamo al calcio giocato: l’Allegri-pensiero presupporrebbe che in Europa o in Italia vi siano solo sparring partners, o ragazzotti da torneo parrocchiale (ben sanno in Piemonte che non è così) e infatti in Europa il muso ce lo sbattono e come. Certo, finora i fatti concreti hanno dato ragione a questa megalomania: il risultato di oggi, quindi, in condizioni normali sarebbe una bazzecola, ma fa ben sperare per la dignità e la sensatezza del calcio italiano. Comunque, tanto di cappello agli straordinari risultati della Juventus e a quelli che sicuramente verranno ancora: ma per favore, lasciamo perdere i deliri di onnipotenza.

 E’ stato sempre duro constatare che pure a Napoli o Bari o Catania o Pescara, vi siano sfegatati tifosi della squadra della città da cui partì un certo modo di realizzare l’unità nazionale che lo scrivente (meno il direttore di questo giornale) non condivide minimamente; sin da anni verdissimi mi pareva insensato, indice della tendenza masochistica del Sud, anche dopo un secolo e mezzo, a farsi colonizzare e lobotomizzare in qualunque campo dell’attività umana dagli eredi dei predoni del 1860 e dintorni. Attorno alla Juventus poi, vi è, vi è stata, vi sarà puzza di estabilishement e di poteri forti: gli Agnelli e la FIAT innanzitutto e ovviamente, ma quando è servito e stato necessario, Casa Savoia senza inimicarsi il fascismo, la DC, e come tenere alla larga i Fratelli Liberi Muratori in una delle città più massoniche del mondo?     

Ben tornata tra i comuni mortali, Vecchia Signora!

Antonio Martino

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