LA CEI SI DICE SCONCERTATA RISPETTO ALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE SUL CASO “DJ FABO” MA IN REALTA’ DOVREBBE SOLO RECITARE IL “MEA CULPA”.

In questi giorni abbiamo appreso dal Corriere della Sera che la CEI si è detta << sconcertata >> riguardo il pronunciamento della Corte Costituzionale sul caso “dj Fabo” poiché, quest’ultima, ha affermato che: << l’aiuto al suicidio non è sempre punibile >> aprendo così di fatto, con questa << pagina grave>>, le porte all’eutanasia, ma detto questo, francamente, non capisco cosa abbiano tanto da meravigliarsi i Vescovi italiani.

Infatti, possiamo forse chiedere ad un Leone di mangiare fieno o ad un ragno di non tessere la propria tela? Penso proprio di no! ed allora perché mai dovremmo aspettarci che una Corte Costituzionale, composta per i propri 2/3 da togati scelti direttamente dalla politica (1/3 dei Giudici della Consulta, infatti, viene nominata direttamente dal Presidente della Repubblica e un altro 1/3 dal Parlamento in seduta comune), possa pronunciare mai una “sentenza” diversa da quella che è stata emanata nei confronti di Marco Cappato?

Quest’ultimo, è bene ricordarlo, è un attivista radicale passato agli onori delle cronache giudiziarie per aver aiutato Fabiano Antoniani, ex dj ormai paraplegico e cieco, a togliersi la vita, in maniera assistita, presso una clinica svizzera.

In altri termini, Cappato, ideologicamente, è della stessa pasta di Emma Bonino e la cosa più grave è che i Presuli del Bel Paese sembrano non sapere chi sia, o meglio, chi sia stata Emma.

La poliglotta seguace di Marco Pannella, attualmente frontwoman di +Europa – movimento ampiamente foraggiato da Soros che si batte, da sempre, non solo perché gli Stati Nazionali cedano, progressivamente, maggiori quote della propria sovranità a questa UE, ma, affinché, gli attuali Esecutivi italiani, siano sempre pronti ad accogliere, all’interno dei nostri confini nazionali, almeno 160 mila migranti l’anno – in passato è diventata famosa, negli anni ’70, per la propria spregiudicata campagna abortista, e nonostante questo è stata ricevuta, tra il 2015 ed il 2016, per ben due volte da Papa Francesco ed elogiata, sempre dallo stesso, nel febbraio del 016, mentre, tra annunci e smentite, durante tutto il Governo Giallo/Verde, Matteo Salvini non è mai riuscito ad incontrare Bergoglio.

Qualcuno mi dirà: << ma Salvini, chiudendo le frontiere, ha ripetutamente e apertamente violato l’invito del Santo Padre a rispettare il comandamento evangelico dell’ama il tuo prossimo come te stesso >> certo, ma l’ex Ministro degli Interni non è un religioso, semmai è semplice un laico che ha cercato di risolvere un’esigenza  dell’Italia, che è una realtà particolare e non universale, con metodi giustamente mondani e lo ha fatto non certo per procurare sofferenze dolose ad altri, per quanto, esse, siano certamente imperfette, ma di sicuro meno lesive di quanto non siano stati gli atti, coscientemente operati da un’altra “campionessa”, tal Lilianne Ploumen – già ministro olandese per il commercio e lo sviluppo alla cooperazione, è particolarmente attiva nella diffusione a livello mondiale dell’aborto, e dei diritti delle associazioni LGBT – la quale è stata addirittura insignita dalla Santa Sede del Cavalierato di San Gregorio.

Ora, personalmente, come ultimo tra i cattolici, a causa  dei propri peccati, ma profondamente credente nel fatto che i Vescovi siano i legittimi successori e rappresentanti degli Apostoli e che in particolare il Vescovo di Roma, unico rappresentante di Pietro, sia eletto per opera dello Spirito Santo e in quanto tale Vicario di Cristo, mi chiedo come sia stato possibile che la Santa Madre Chiesa, in tutti questi anni, abbia progressivamente abdicato dalla propria missione di custode della Vera Fede.

Nello specifico mi riferisco al fatto che se il Santo Padre nell’80% dei suoi discorsi mette sempre in primo piano, quasi in maniera ossessiva, la questione dei migranti, dell’ambiente e dei diritti – che si hanno una valenza evangelica ma che allo stesso tempo hanno ancor di più una valenza politica – lasciando solo una parte marginale a quelle tematiche che come l’aborto e l’eutanasia invece hanno quasi un assoluto valore teologico, come possiamo pretendere che il mondo politico cattolico risponda?

La religione infatti esiste per dare all’uomo le risposte alle cosiddette domande ultime:

  • Chi sono?
  • Da dove vengo?
  • Perché esisto?
  • Perché vivo?
  • Qual è il mio destino?
  • Perché c’è la sofferenza?
  • Perché c’è il male?
  • Cosa c’è dopo la morte?

E non per rispondere a domande, seppur importantissime, del tipo?

  • Come posso frenare il cambiamento climatico?
  • Come posso evitare la desertificazione del mondo?
  • Come posso garantire la piena occupazione a tutti?
  • Come posso frenare le migrazioni?
  • Come posso salvare l’uomo dal giogo dello sfruttamento?

Di queste questioni non è che un cristiano o un cattolico non debbano occuparsene, anzi, il buon cristiano deve vivere nella società in maniera partecipe ed attiva, ma tutto ciò, all’interno di un ottica prettamente religiosa, deve venire sempre in secondo piano rispetto alle risposte delle domande ultime.

Se poi la Chiesa vuole vivere ed operare nel mondo del XXI secolo allora, a mio modesto parere, deve necessariamente scegliersi meglio i propri interlocutori mondani.

Negli anni ‘30 del secolo scorso, ad esempio, Pio XI non esitò a benedire Francisco Franco ed i Falangisti impegnati nella Guerra Civile Spagnola come “combattenti per Cristo”, cosa che, sono sicuro, la Chiesa di oggi si guarderebbe bene dal fare ma che, all’epoca, si rivelò vincente.

Se il Vaticano ha abbracciato gli amici di Soros perché sta tentando di ricavarsi uno spazio, all’interno del nuovo millennio, per poter continuare a crescere e predicare il Vangelo, avrebbe dovuto almeno pretendere dalle varie organizzazioni politiche collegate al magnate ungherese il rispetto di alcuni punti dottrinali fermi quali ad esempio la lotta all’eutanasia ed il rispetto della dicotomia uomo-donna ed invece, a quanto pare, così non è stato in passato con Hitler, queste forze prima hanno ottenuto il tacito assenso dai cattolici in nome del non ben identificato politicamente corretto ed ora che sono saldamente al comando si apprestano a spazzare via tutto quanto di cattolico sia loro d’intralcio.

Perciò la CEI più che dirsi sconcertata dovrebbe in primis recitare un vero e proprio mea culpa e poi fare inversione di marcia sui sovranisti aprendosi ed accettando, letteralmente, quel mondo che è molto più affine di quanto alcuni possano credere.

Diversamente la nostra civiltà piomberà nuovamente nel paganesimo perché tutto ciò è ormai fattuale.

Lorenzo Valloreja

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