IL MIGLIOR ANTIDOTO ALLO STRESS? SESSO CON UNA GIOVANE DONNA. PAROLA DI BILL.

Sapete quale sia il miglior antidoto allo stress da responsabilità politica ai massimi livelli , all’ esercizio di un potere quale quello del Presidente degli Stati Uniti d’America, che lascia fondamentalmente soli , in affanno motivazionale e relazionale ?

Una partita a golf, come nel caso di Trump ? Passare in rassegna la propria collezione di francobolli, nel caso di F.D.Roosvelt ? Ma per favore : sarà che Trump ha già dato e come, e forse il suo testosterone declina , o che Roosvelt era in pratica paralizzato, il che non aiuta notoriamente il sesso , ma Bill Clinton la pensava almeno allora, in modo del tutto diverso. Kennedy sarebbe stato sicuramente d’accordo, e come non esserlo con Marylin Monroe tra le mani , ma non lo ammise mai né mai lo avrebbe fatto.

Il Giornale, riprendendo dal britannico Daily Mail,  riporta stralci della sua intervista nel contesto del film che accorpa diverse interviste di collaboratori e vicini a Hillary Clinton , descrivente la vita di costei fino alla sconfitta patita da Trump alle presidenziali 2016 ; e ovviamente , anche il suo burrascoso matrimonio . Il film si chiama semplicemente Hillary e oggi ( 6 marzo, ndr) va in onda sulla piattaforma Hulu

Insomma , perché Bill Clinton andava con la stagista Monica Lewinsky? Per “sentirsi meno stressato dal proprio lavoro” e per trascorrere un po’ di tempo “senza pensieri per la testa”.

L’ allora inquilino della Casa Bianca si sentiva come “ un pugile che ha appena combattuto in trenta round”. Quindi, il sesso con una giovane donna  gli consentiva di “staccare la spina” per qualche minuto dal suo lavoro indubbiamente gravoso.

Bill Clinton dichiara poi che, trovandosi in intimità  con la stagista, non rifletteva affatto sulle conseguenze che la condotta sessuale incriminata avrebbero prodotto sulla sua famiglia e sul suo ruolo, ma pensava soltanto a “distrarsi”.

Premesso che a L’ Ortis, pur di solidi principi che i nostri lettori ben conoscono, e con pretese di probità ,  siamo uomini di mondo , e sappiamo come funziona il potere con i suoi “vizi privati e pubbliche virtù”, non possiamo però non fare tre osservazioni.

La prima è che il ragionamento clintoniano è di una banalità e prosaicità sconvolgenti, magari di innegabile sincerità, ma da un ex presidente degli USA allora guru della sinistra mondiale, visto come un nuovo Kennedy (infatti….) , attualmente conferenziere strapagato a intervento forse più di qualsiasi professore universitario in un anno forse ci si aspetterebbe una narrazione un tantino più articolata . Sembra di leggere le dichiarazioni di certi balordi minorenni che ammettono le peggiori nefandezze commesse per “noia” . Non sarebbe stato meglio trincerarsi dietro un “no comment” o essere molto evasivo, con frasi da gentiluomo tipo “ fu un grosso errore, una debolezza”?

La seconda è : questo sarebbe un esempio del massimo livello delle cosiddette elites,, dell’ estabilishment euroatlantista politicamente corretto che tutto giudica e passa al vaglio del Pensiero Unico? Complimenti !

E infine. Se a esprimersi nei confronti delle donne come di una specie pupazzo scaccia stress fosse Berlusconi, o Salvini, o Johnson, o Trump, cosa mai succederebbe ?

A. Martino

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