RADIO LISSA: IL PORTO DI BEIRUT E’ STATO FATTO SALTARE DA MACRON PER DESTABILIZZARE L’AREA, ALTRO CHE INCIDENTE!

Prima ne avevamo solo il sospetto, ora – dopo la visita di Macron a Beirut e soprattutto, a seguito delle parole pronunciate da quest’ultimo in sfregio del legittimo Governo libanese – ne abbiamo la certezza, a far saltare il porto di Beirut sono stati i servizi francesi, altro che incidente!

La strategia è sempre la stessa:

  1. Creare l’incidente, il punto di rottura, tra la popolazione locale di un dato Paese e la propria classe dirigente;
  2. Fomentare la rivolta attraverso i social ed i mass-media, per innescare la nascita di una “primavera araba” o “colorata” se preferite;
  3. Finanziare le ONG per sostituirsi all’entità Statuale che si vuol far cadere;
  4. Destabilizzare tutta l’area circostante;
  5. Intervenire militarmente per favorire il cambio di regime;
  6. Finanziare la ricostruzione e la crescita, dell’area colpita a patto che, gli Stati interessati al finanziamento, effettuino, prima, delle riforme strutturali e poi rispettino determinate regole e parametri.

Lo abbiamo maledettamente già visto in Libia e in tutta l’Africa francofona.

Ora l’Eliseo sta esalando i propri malefici miasmi fin sulla via di Damasco, perché?

Perché, da un lato, vuole infastidire la Turchia di Erdogan rea di avergli sparigliato le carte sulla nostra “quarta sponda”, dall’altro, vuole destabilizzare la Siria di Assad, la quale ha la sola colpa di essere uscita vincente dalla Guerra Civile grazie all’aiuto dei Russi, degli Iraniani e degli Hezbollah libanesi, sottraendosi così, ancora per lungo tempo, dal giogo dei propri colonizzatori francesi.

E sì perché, è bene ricordare, che la Francia, sin dai tempi delle Crociate, passando per Francesco I nel XVI secolo e Luigi XIV nel XVII, ha sempre esercitato una grande pressione in quell’area.

Influenza che si è via via trasformata in vero e proprio protettorato militare a seguito della fine della I Guerra Mondiale con lo smantellamento dell’Impero Ottomano e l’attuazione dell’Accordo Sykes-Picot.

Con la fine, prima, del mandato francese sulla Siria ed il Libano del 1946 e poi, con la nascita della Repubblica Islamica Iraniana nel 1979, la Francia perse completamente influenza in Medio Oriente a favore dell’Italia di Enrico Mattei negli anni 60 del secolo scorso e di Israele e della Russia a partire dagli anni 70.

Tuttavia per i transalpini in questi giorni è scattata l’ora “X”.

Infatti, a seguito dell’esplosione dei magazzini, di competenza di Hezbollah, nel porto di Beirut – dove pare fossero stoccate 2.700 tonnellate di nitrato d’ammonio – Macron si è precipitato presso “la terra dei cedri”, ufficialmente come Paese guida della “Conferenza dei donatori” (organizzazione che non conta tra le proprie fila la Russia di Putin, Paese quest’ultimo che darà il proprio contributo a Beirut in totale autonomia), nella realtà per arringare le opposizioni del Libano con le seguenti parole: “ Aiutare la popolazione è senz’altro la nostra priorità, ma fatto ciò occorrono le riforme, in primis disarmare Hezbollah … Conosciamo la crisi che attanaglia il Libano e da anni lo denunciamo … Il governo libanese recuperi la fiducia della popolazione o si faccia da parte ...”.

Ebbene dove sono il Presidente Mattarella ed il Premier Conte? Perché non producono un documento ufficiale di biasimo nei confronti di questo Paese facente parte l’UE?

Perché da sempre alla Francia è concesso di poter curare esclusivamente i propri interessi e all’Italia no?

Semplice perché l’Unione Europea ha la sola finalità di soddisfare le esigenze di Parigi e Berlino e non quelle di tutti gli altri Paesi.

E poi, se vogliamo dirla tutta, i nostri cugini d’oltralpe hanno letteralmente “rotto le scatole”!

Infatti con questa manovra non solo intendono buttare a mare Hezbollah, mettere una spina nel fianco ad Erdogan e far capire alla Russia che in quell’angolo di mondo Parigi c’è, quanto vogliono cacciare dalla “terra dei cedri” anche noi italiani.

Infatti secondo voi a che pro il nostro Paese da 16 anni a questa parte guida la missione UNIFIL in Libano con tutti i costi relativi da sostenere? Forse per puro spirito “samaritano”? Non credo proprio … ed allora?

Semplice per avere una chiara sfera d’influenza su quella sponda del Mare Nostrum ed ora, l’Eliseo, a gratis, vorrebbe soppiantarci?

Se fossimo un Paese serio dovremmo letteralmente schiaffeggiare l’elitario Macron, ma siccome, per sua fortuna, oggi non siamo una Nazione “seria” il buon Emmanuel si può permetter il lusso di gigioneggiare.

Ecco perché, anche per questa situazione, prima usciamo dall’Europa e meglio è per tutti.

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