L’ EUROCRAZIA TENTA LA SPALLATA AI GOVERNI DI POLONIA E UNGHERIA, CHE OVVIAMENTE NON CI STANNO: “CHE VERGOGNA”….

E’ davvero questione di opinioni, e di punti di vista: Polonia e Ungheria (la Slovenia le appoggia anche se sembra, non fino in fondo) ricatterebbero l’ Unione Europea sull’ approvazione del Recovery Fund ponendo il diritto di veto, perché i loro regimi cosiddetti contrari allo “Stato di diritto” non possono accettare lo smacco di vedersi rifiutati i “vantaggiosi finanziamenti” proprio in virtù della loro natura ideologica  e istituzionale. Questo dice il main stream e l’ opinionismo di regime o sistema che dire si voglia.

Noi de l’ Ortis diciamo invece che le leadershisps di Varsavia e Budapest si vedono costrette a difendere la loro dignità dall’ eurocrazia che ormai le percepisce come corpi estranei : difesa dell’ identità europea e cristiana, limitazione dell’ aborto, sacralità dei confini nazionali,  in fondo lo stesso rifiuto della moneta unica ecc. Basti pensare che Orban, questo anno, ha persono osato vietare i cambi di sesso.

La sottoposizione della magistratura all’ indirizzo politico sancito dalle libere elezioni, e il suo ridimensionamento a mero apparato giudiziario? Ovviamente una bestemmia per diversi giustizialismi europei (l’Italia non ha esportato ideologicamente solo il fascismo), e quindi in primis per quello grillino.

La baronessa a capo del parlamento europeo si limita a farsi fotografare imbronciata e pensierosa , Angela Merkel diplomaticamente si dice fiduciosa nella ricerca di una soluzione di compromesso, Emmanuel Macron è furibondo e minaccia un accordo semplicemente tra venticinque governi (mi è arduo capirne la natura e la operatività reale).

Invece di pensare alla Turchia di Erdogan e al suo inquietante espansionismo, questi piccoli uomini e queste piccole donne, schiumano dalla rabbia di condividere “aiuti” che non sono altro che un MES blando, che stringerà sempre più il cappio al collo dei popoli europei mediante indebitamento, sudditanza persino psicologica, e autodistruzione delle economie da psicosi del COVID; con regimi considerati ormai (non lo dicono apertamente per residuo imbarazzo) “fascisti”. Infatti per loro, “sovranisti” significa sostanzialmente questo.

Ma contemporaneamente, con la solita distorsione psicologico-geopolitica, pretendono che la vittima ringrazi il carnefice e non si opponga minimamente (come interpretare diversamente la rabbia di Macron?).

E ci sono poi piccolissimi uomini e piccolissime donne, che sull’ elemosinare per mesi proprio questo Recovery Fund, tra primavera ed estate ,hanno fondamentalmente giustificato la permanenza sulle loro poltrone, e ritengono di glorificare così la loro bizzarra (un eufemismo) gestione dell’ emergenza tra giocattoloni elettrici per la mobilità,  ibridi tra la sedia a rotelle e il banco scolastico, e mance poco laute per le categorie costrette a chiudere i battenti praticamente manu militari.

Io tifo senza ritegno e senza distorti patriottismi degni di chi la Patria nemmeno sa cosa sia, per Budapest e Varsavia. E voi?

A.Martino

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