RENZI E IL GIOCO DELLE TRE CARTE

Come nella migliore tradizione della Commedia all’Italiana, in Senato, martedì scorso, si è consumata una sceneggiata degna del mitico film “Febbre da Cavallo” dove uno “strepitoso” Matteo Renzi ha interpretato non la parte di “Mandrake”, né quella del “Pomata”, ma quella del più misero ed anonimo “biscazziere” che, alla stazione ferroviaria di Napoli, ripulì con il “Gioco delle Tre Carte” i tre malcapitati Proietti, Montesano, De Rosa.

Insomma per due giorni, in Parlamento, si è tenuto un sequel del tutto amatoriale ma non per questo degno di nota.

D’altronde se così non fosse non si capirebbe mai il perché l’ex Sindaco di Firenze – capo di un piccolo partito di maggioranza, abbia aperto, prima, una crisi di Governo per abbattere l’attuale Premier, e poi, durante la votazione che avrebbe deciso il destino di Conte, lo stesso ed i propri Senatori – si sia astenuto preservando così l’Esecutivo Giallo/Rosso dalla disfatta, salvo poi precipitarsi immediatamente negli studi di “Porta a Porta” per denigrare il Governo che egli stesso non ha fatto cadere.

Renzi, può piacere o meno, ma, di sicuro, non è bipolare e tutto questo caos, come già da noi detto in più di un articolo ha una sola finalità: portare Draghi e quindi la Trojka alla guida dell’Italia.

Questi i fatti che confermano la nostra teoria:

  1. Attualmente è in atto una guerra tra bande europeiste. La colpa principale di Giuseppe Conte è quella di non volersi prendere la responsabilità di indebitare ulteriormente il Paese con il MES. Renzi, infatti, in più di un’occasione, come Berlusconi d’altronde, ha rimarcato la necessità di dotare l’Italia di questo “strumento comunitario”;
  2. Il Gruppo di Italia Viva si è astenuta dal votare la sfiducia all’attuale Esecutivo non perché temesse scissioni interne ma più semplicemente perché – conscia del fatto che Mattarella non avrebbe mai sciolto le Camere poiché l’obbiettivo è quello di passare alla fase della grandi coalizioni, o Governo di Salvezza Nazionale, a guida Mario Draghi – non ha voluto sporcarsi le mani né per il proprio elettorato, prettamente di sinistra, né con il popolo italiano, il quale, dopo aver assaporato la Trojka, maledirà l’Europa e chi ha fatto sì che Bruxelles prendesse il controllo diretto sul nostro Paese. Renzi, quindi, ha preferito far sembrare che gli eventi degenerino in maniera del tutto casuale ed a lui non ascrivibile;
  3. Le forze che potevano in un certo qual modo sostenere un Conte Ter, in maniera quasi del tutto casuale, ma non per questo non preordinato, proprio in queste ore, vengono messe sistematicamente fuorigioco, vedasi il caso di Lorenzo Cesa, Segretario dimissionario dell’UdC così come la convocazione del portavoce del Premier, Rocco Casalino, presso il Copasir per rispondere dell’hakeraggio del profilo di Conte e della geolocalizzazione del bunker di Haftar;
  4. Toti, Carfagna, Brunetta, Renzi, così come fette importanti della Lega (vedi Giorgetti) e dei 5Stelle, non escludono, anzi vedono di buon occhio, un Governo di Riconciliazione Nazionale.
  5. L’Unione Europea, per bocca della von der Leyen ha ammonito il nostro Paese facendo sapere che: << Siamo nel mezzo di una gravissima crisi, questo è il momento in cui abbiamo bisogno di stabilità, tutti devono mettere insieme gli sforzi per affrontare crisi sanitaria e crisi economica … La Commissione è in stretto contatto con il Governo italiano, lo è da settimane se non mesi, per quanto riguarda il Recovery plan  … questo piano va avanti per garantire che si centrino le priorità di cui abbiamo parlato insieme: la digitalizzazione, l’aspetto green, la resilienza. Questo è ciò che ci aspettiamo dall’Italia >>.

In altri termini il cerchio va, via via, stringendosi intorno alla figura di Mario Draghi e nelle prossime ore e giorni, siamo convinti che la questione sarà sempre più pregnante a causa del susseguirsi di una serie di eventi fortuiti o occasionali.

Ma questo la stragrande maggioranza della gente non lo sa ed anzi, ad arte, gli vengono propinate, come cortine fumogene, ipotesi fantasiose da ultrà della curva: dalle elezioni anticipate ai semplici rimpasti di Governo e tutto perché l’italiano medio, appassionato di politica, è come, avrebbe detto Mandrake: << un misto, un cocktail, un frullato de robba, un minorato, un incosciente, un regazzino, un dritto e un fregnone, un milionario pure se nun c’ha na lira e uno che nun c’ha na lire pure se è milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo, è uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto, è uno che ‘mpiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera, rimore e tutto per poter dire: Ho vinto! E adesso v’ho fregato a tutti e mo’ beccate questa… tié! Ciavevo ragione! >>.

Lorenzo Valloreja

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