LA SUPERBIA DEGLI EUROATLANTISTI ANDÒ A CAVALLO E TORNÒ A PIEDI.

C’è stato un tempo in cui il mondo è stato schiacciato dalla cosiddetta “egemonia culturale della sinistra”, una forma mentis che ha portato tantissimi uomini di cultura ad assumere posizioni e atteggiamenti anomali e forzati per dimostrare la validità di certe questioni decisamente arbitrarie ed insostenibili, per il semplice fatto, da parte di questi ultimi, di sentirsi nella giusta barricata, cioè quella dei buoni.

Oggi questo atteggiamento suprematista e fondamentalmente ingiustificabile, continua a spron battuto, checché se ne dica, esclusivamente presso l’America del Presidente Biden ed i propri servili accoliti.

Infatti, al di là delle favolette raccontateci da Amanda Gorman in quel di Capitol Hill, “Sleep Joe” ha ben poco del rassicurante, del pacifico e dell’addormentato.

Prova ne è che, l’inquilino della Casa Bianca, ha immediatamente lanciato una campagna d’ingerenze antirusse da paura – come dimostrato, tra l’altro, dal supporto logistico dato dall’Ambasciata degli Stati Uniti di Mosca ai manifestanti antiPutin – e nel mentre ha dichiarato, senza perdere troppo tempo, che: << Non subiremo mai più le azioni ostili della Russia >> ed ancora << Navalny dovrebbe essere immediatamente rilasciato e senza condizioni! >>.

Alla faccia del Partito Democratico sembra di essere tornati all’epoca della Dottrina Reagan.

All’epoca Washington attuava una politica estera molto aggressiva mirante non solo al contenimento dell’Unione Sovietica quanto alla disgregazione della stessa.

Tale obbiettivo fu conseguito portando in primis dei veri e propri attacchi militari in specifici settori geopolitici di vitale importanza strategica per il nemico, poi sfiancando finanziariamente Mosca nella rincorsa alle spese militari ed infine depotenziando l’arsenale atomico russo attraverso un apposito piano di distensione, vedi caso dei vari accordi “START”.

Oggi Biden, da novello Presidente, fa lo stesso: militarmente scalda i motori in Siria ed Ucraina, poi manifesta la volontà di rientrare nel trattato INF e sottoscrive con il suo omologo Putin il rinnovo per altri 5 anni del trattato NEW START ed infine, ciliegina sulla torta, investe sul martirio di Navalny e le relative manifestazioni di Piazza in Russia.

Si cari lettori, avete capito bene, il Presidente Biden molto probabilmente investe sull’uccisione di Navalny perché un oppositore vivo è meno utile alla causa di quanto non lo sia uno morto.

Così come è toccato di morire, prima, a Boris Nemtsov nel 2015 (storico ex vicepremier liberale all’epoca della presidenza Eltsin ed oppositore di Putin), poi, a Maksimishin Sergey Valentinovich nel febbraio del 2021, (medico che ha curato Navalny a seguito del famoso attentato), ora spetterà a Alexei Navalny, ma, si badi bene, per questa, come per tutte le altre dipartite, ciò è accaduto ed accadrà, non per mano dello Zar, Vladimir Putin, quanto per tramite della CIA.

Quest’ultima, come sempre, si sentirà in dovere anche di organizzare tutte le congetture del caso presso le varie cancellerie del blocco occidentale.

È proprio da leggersi in questo contesto la goffa visita di pochi giorni fa dell’Alto Rappresentate della Politica Estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, in Russia.

Questi, atterrato a Mosca, ha incontrato Lavrov per manifestare il dissenso dell’Unione riguardo l’arresto del Blogger oppositore e contemporaneamente iniziare ad intavolare delle trattative per la fornitura dello Sputnik V. L’unica cosa che però è riuscito ad ottenere è stata la giusta replica del proprio omologo russo il quale ha sonoramente affermato: << il mio Paese costruisce la sua vita basandosi sul fatto che l’Ue è un partner inaffidabile, perlomeno in questa fase >>.

Che ridicoli che siamo noi occidentali: accusiamo, intimiamo, attentiamo, miniamo e come se ciò non bastasse, discreditiamo pure il lavoro altrui se ciò può essere utile alla causa, come già è successo mesi fa con il caso della registrazione dello Sputnik V.

Allora le nostre TV ed i presunti esperti dissero che il siero russo era poco più che Acqua di Malva, circolavano in rete le più fantasiose fake news riguardo il fatto che a Mosca erano stati liberati i leoni per strada pur di far rispettare il coprifuoco o che il Presidente Putin vivesse in una “bolla” pur di proteggersi dal contagio ed ora che i vaccini anglosassoni scarseggiano e danno reazioni avverse, gli EuroAtlantisti hanno l’ardire di pretendere forniture di vaccini russi come se nulla fosse … perché? Perché l’occidente è sempre dalla parte della ragione!

Però, per fortuna di questi sciroccati, il tanto bistrattato Putin e la tanto vituperata Russia non sono entità che covano l’odio o cercano la vendetta e così, anche se non lo meriterebbero, anche in questa occasione la Russia è pronta a collaborare, ma soprattutto è disposta a tendere una mano.

D’altronde se “la pazienza è la virtù dei forti” la “violenza non è mai forza ma debolezza” ed il gigante Russo è indubbiamente un Paese forte e coeso a differenza dei propri antagonisti, nevrotici e faziosi.

E poi, vuoi mettere, che soddisfazione, vedere tutti questi superbi, nonostante vogliano cancellarti dalla faccia della terra, venire a pietire la loro salvezza?

Di certo non ha prezzo!

Lorenzo Valloreja   

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