CARO PUTIN, A LAVARE LA TESTA ALL’ASINO SI PERDE SOLO IL RANNO E IL SAPONE.

<< Giuro per Apollo medico, per Esculapio, per Igea e per Panacea e per gli Dei tutti e le Dee, facendoli testimoni di adempire esattamente, secondo mia forza e intelligenza, questo giuramento e questa scritta … Delle regole di vitto userò pel vantaggio dei malati, giusta il mio potere e giudizio, impedendo qualsia nocumento ed ingiuria. A veruno che ne chieda porgerò medicina mortifera, nè proporrò consiglio tale; egualmente non darò a femmina alcun suppositorio corrompitore. Castamente e santamente conserverò la mia vita e l’Arte mia … In qualunque casa entrassi, andrò per l’utile degli infermi, tenendomi alieno da ogni iniquità volontaria e guastatrice, e dagli altri atti venerei sui corpi di donne e di uomini, di liberi e di servi. Quanto, nel curare od anche senza della cura, vedrò od udrò che, pertinente alla vita degli uomini, non occorra mai d’essere narrato fuori, lo tacerò reputandolo un arcano. Se questo giuro io osserverò puntualmente e non lo romperò, possa godere della vita e dell’Arte, onorato presso tutti gli uomini e sempre in ogni tempo; — se ne fossi violatore e spergiuro, il contrario di ciò mi avvenga >>.  

Tratto dal “Giuramento di Ippocrate” IV secolo a.C.

Così giuravano, nell’antichità, i giovani che si apprestavano ad intraprendere la professione medica.

Certo, i governanti non sono dei medici e gli Stati non sono dei nosocomi, ma il fatto che la politica si occupi della vita delle persone e, in conseguenza di ciò, che il fine ultimo dei Governi sia quello di garantire l’incolumità, la dignità e la salute dei propri cittadini, è fondamentale per far sì che ogni Stato faccia proprio, non dico un giuramento del IV secolo a.C, quanto gli enunciati delle formule più moderne, quali, ad esempio, quelli dell’Ordine dei Medici, che, dal 2014, prevedono di:

  • Perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
  • Curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;
  • Non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;
  • Attenersi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona;
  • Mettere sempre le conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita.

Ed è proprio partendo da questo enunciato che il Presidente Putin, pochi giorni fa, ha dato nuovamente una lezione di democrazia e civiltà a tutto l’Occidente attraverso una propria nota.

Il motivo della puntuale lezione del Cremlino è da rintracciarsi nelle dichiarazioni del Commissario Europeo all’Industria, Thierry Breton, il quale – prestato da oltre un anno anche alla Campagna Vaccinale dell’Unione – cambia spesso idea e quindi, dice volentieri cose senza senso come in quest’ultima fanfaluca: << Non avremo assolutamente bisogno del vaccino Sputnik V. I russi hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre se ne avranno bisogno … l’Europa è ora il continente che produce più vaccini al mondo … (e quindi) I vaccini non ci mancheranno, saranno pronti e (anche) molto rapidamente … L’obiettivo, per l’Europa, è l’immunità entro e non oltre una data simbolo come il 14 luglio (Festa Nazionale Francese) >>.

A tanta vuota propaganda lo “Zar”, con estrema calma e sintesi, ha così replicato: << Lo Sputnik è affidabile e la vaccinazione è ovviamente una decisione volontaria per ogni persona. È una decisione personale di ciascun cittadino … io stesso ho in programma di farlo domani … (trovo tuttavia) assai strana la dichiarazione del Commissario Breton … (in quanto) noi non stiamo cercando di imporre nulla a nessuno. Ma a questo punto si pone una domanda. Quali interessi stanno difendendo queste persone? Quelli dei cittadini europei o quelli di qualche azienda farmaceutica? >>.

Capite cari lettori? Mentre in Russia nessuno obbliga nessuno a vaccinarsi da noi c’è chi già parla di leggi ad hoc per imporre la vaccinazione obbligatoria anche attraverso la modifica dell’Art. 32 della Costituzione Italiana se necessario.

Secondariamente, poi, la questione degli interessi delle case farmaceutiche sollevata dal Presidente Putin non è certo poca cosa.

Infatti se l’emergenza esiste, come esiste, uno Stato, un Governo, non si dovrebbe mai fare alcun problema a fornire ai propri cittadini tutti gli strumenti atti per uscire da questa maledetta pandemia, siano essi vaccini della Astra-Zeneca piuttosto che lo Sputnik V, il cinese Sinovac, gli anticorpi monoclonali o altre “diavolerie” similari.

Invece, è fuor di dubbio che, essendo i nostri Governanti asserviti ai lobbisti delle case farmaceutiche, il problema principale per loro non è la salute degli individui quanto il fatturato delle multinazionali.

Altrimenti, perché mai questi politici, così attenti ai diritti umani ed al politicamente corretto, si sono opposti, in sede WTO, alle richieste dei Paesi in via di sviluppo?

In fondo, questi ultimi, chiedevano, giustamente, che, per questa Pandemia, fosse tolto il monopolio della produzione dei vaccini alle BigPharma, cioè, in altri termini, che venissero strappati i brevetti e resa possibile la produzione libera di questi antidoti da parte di chiunque ne avesse bisogno.

Invece no, tutto è rimasto come prima, cioè che “gli ultimi saranno i primi ed i primi saranno gli ultimi” … a morire però!

Figuratevi quindi, se certi sciacalli sono disposti a passare sul cadavere dei poveracci, che cosa mai potrà accadere nella lotta sul suolo italiano per la produzione dello Sputnik.

Con questo non vogliamo dire che non ci fidiamo della volontà di tutti i politici italiani – da sempre evidentemente più aperti ai rapporti con la Russia rispetto a tanti altri loro colleghi europei – nel trattare con Mosca, ma, ahimè, siamo consci della lunghezza del guinzaglio di questi personaggi nonché del fatto che siano facilmente ricattabili, ergo, l’UE, la NATO, ed altre organizzazioni più o meno occulte si taglierebbero una mano piuttosto che permettere alla Russia di avere rapporti ancora più stringenti con Roma.

Dunque, a questo punto cosa fare per salvare la produzione di Sputnik in Italia ed i buoni rapporti tra Italia e Russia?

Semplice! Bisogna che anche il popolo faccia la propria parte, in altri termini dobbiamo, come ho sempre sostenuto, creare un movimento d’opinione filorusso talmente cospicuo e pregnante da rendere nulla ogni iniziativa contraria al miglioramento dei rapporti bilaterali italo/russi.

Movimento che, per inciso, se ci fosse già stato ai tempi del Governo Giallo/Verde, sarebbe stato in grado di spingere i nostri politici ad usare, in sede Europea, lo strumento del veto per togliere le sanzioni alla Russia, ed invece, nulla … sono passati estatatamene 7 anni da quel maledetto 2014 e siamo ancora al punto di partenza.

Lorenzo Valloreja

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