BEPPE GRILLO-IT, DOVE E’ FINITO IL TUO GIUSTIZIALISMO COME TUTTO IL RESTO?

Ho profondo rispetto, e solidarietà umana, per il dramma che sta attraversando Beppe Grillo: come padre e  come cittadino.

Se qualcuno ha commesso gravi errori nel suo agire sociale, è giusto che paghi. E’ ingiusta qualsiasi gogna che si trascini per anni, per sé e la propria famiglia; è inumano, e profondamente incivile.

Tutto ciò premesso però, credo che siamo davvero al funerale del Movimento 5 Stelle.

Dove è finito il giustizialismo senza ghigliottina solo perché non siamo in Francia, e lì l’hanno pure abolita?

Ma vi ricordate pseudo aforismi giuridici quali “le sentenze non si criticano ma si eseguono”? O “fiducia nella magistratura”, versione laica di “pace e bene”?

E poi una enciclopedia dell’opportunismo politico mascherato da populismo quale il referendum sull’ euro, “mai col partito di Bibbiano”, “mai un secondo mandato”?

Sconvolgente: gli italiani sono forse il solo popolo nella Storia ad aver dato tanti voti a una colossale macchina per la circonvenzione di incapaci politici, nutritasi di slogan strumentali all’ ascesa sociale e politica di una banda di personaggi in cerca d’autore. Un minimo di coerenza dinanzi alla grandi scelte di fondo è più improbabile in Beppe, Giggino e compagni, che un orso marsicano si serva di una toilette.

Tra di loro forse l’eccezione è rappresentata da un Davide Casaleggio o da un Giuseppe Conte. Il primo sta continuando fra tante difficoltà l’azienda paterna, il secondo ha momentaneamente accantonato tra le sue avvocatesche capacità quella governativa: ma appunto, almeno non hanno tutta la prosopopea dei salvatori e degli antisistema. Sono uomini d’ azienda come gli altri, ma non lo nascondono; viva la sincerità.

Beppe Grillo non mi ha mai fatto ridere, vi garantisco che ne ho sempre sospettato. In lui c’ è un rancore represso e misantropico spaventoso, ricordate quando disse ai giornalisti che li mangerebbe per poi vomitarli? Se è vero che è sempre stato un pagliaccio (con tutto il rispetto per i fantastici maestri della risata circense), si è sempre avvicinato piuttosto a IT, l’ inquietante clown nato dalla penna di Stephen King, manipolatore, suadente, sorridente ma all’ improvviso mostruoso divoratore. Ora, dopo la sua incredibile sparata garantista pro domo sua, mi fa piangere, forse è la prima volta che sono tentato di vergognarmi di essere italiano.

A. Martino  

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