DA OGGI OGNI UOMO O DONNA, LETTORE DE L’ORTIS, POTRA’ TRANQUILLAMENTE DEFINIRSI UNGHERESE … SULLA QUESTIONE LGBT NOI SIAMO CON ORBAN!

Sono una persona che può essere tranquillamente additata come un uomo di destra, non fosse altro per i miei trascorsi culturali e politici, infatti da giovanissimo sono stato iscritto al Fronte della Gioventù ed ho militato nel Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale prima che questi, a Fiuggi, si sciogliesse per dare vita ad Alleanza Nazionale.

Ma so anche di essere una persona mentalmente aperta e curiosa, amo l’intelligenza, la logica la “bellezza” intesa non tanto come canone estetico ma quanto come valore delle idee, della verità, dei valori interiori. Allo stesso tempo sono conscio delle mie radici: io non sarei nulla se non sapessi chi era il padre di mio padre e quindi sono cosciente del fatto che la mia visione della vita non può prescindere dalla concezione che avevano del mondo gli uomini all’alba delle civiltà latina e mediterranea .

Sono un maschio eterosessuale, ho tanti amici gay per i quali nutro rispetto e stima, conosco la definizione di piacere, conosco il piacere stesso e ritengo che ognuno, al modo dei greci e dei romani, abbia il sacrosanto diritto di ricercarlo, nel segreto del proprio talamo, dove, quando e con chi voglia, ciò non mi scandalizza, fa parte dei nostri bisogni essenziali e più intimi:

  • Essenziali in quanto, il sesso e le relative pulsioni, sono naturali e paritetiche alla pari del nostro bisogno di mangiare, dormire, defecare;
  • Intimi perché tutte e quattro queste esigenze richiamano qualcosa che andrebbe espletato nel segreto della propria privacy e che qualora dovessero essere compiuti in compagnia, coloro i quali vi partecipassero dovrebbero essere necessariamente prima invitati da colui che compie il gesto. Ad esempio nessuno può:
    • Fare all’amore con un’altra persona se non vi è il consenso da parte di quest’ultima;
    • Sedersi a mangiare ad un tavolo se prima non è invitato dal padrone di casa, a riprova della sacralità e dell’intimità del pasto;
    • Giacere con il padrone di casa se non è egli ad invitarlo nel proprio letto;
    • Entrare nel gabinetto mentre un’altra persona sta defecando a meno che non sia un famigliare, un compagno di vita o qualcuno con il quale si ha un particolare legame.

Allo stesso modo, da sempre, vi è un tacito pudore da parte di coloro i quali, fanno all’amore, mangiano, dormono e defecano.

In quanti di voi, in una festa, o in una qualsiasi occasione conviviale, odiano essere ripresi o immortalati nell’atto di trangugiare? Perché ciò accade? Perché non amiamo mostrare questa parte della nostra funzionalità; così come non vogliamo essere videoripresi mentre dormiamo, defechiamo o peggio ancora facciamo sesso, a meno che non sia una nostra volontà ed in tal caso la trasmissione di ciò è demandata sempre e solo, ad apposite piattaforme dove si ritrovano persone che condividono gli stessi desideri e pulsioni.

Qui invece, nel XXI secolo, sembra che sia diventata norma ed esigenza comune rendere pubblici i nostri bisogni più nascosti come le tendenze sessuali.

Non è questione di sopprimere la discriminazione di genere, se c’è mai stata (conosco infatti valenti Insegnanti, Professori Universitari, Presentatori, Sportivi, Artisti, Medici, ecc, ecc. ai quali nessuno ha mai rifiutato un incarico, o nomina, piuttosto che mansione, o posto di lavoro, quanto non anche un premio, perché questi ultimi appartenevano alla comunità LBGT) qui la nuova frontiera è fare propaganda e portare quante più persone possibili verso determinati gusti.

Se ciò non fosse vero perché mai vi sarebbe la necessità di entrare nelle scuole, nella crescita delle coscienze dei più piccoli?

Un uomo ed una donna sono il risultato di tutto un percorso di vita interiore che dovrebbe essere affrontato nel massimo della libertà individuale, senza forzature dall’esterno e queste forzature di certo non provengono dalla società millenaria che ci ha portato fino ai giorni nostri, cioè a quella società basata su un’identità biologica, fatta di maschi e femmine, dove l’elemento naturale è tangibile: per far sì che la specie prosegua vi è bisogno di un rapporto sessuale completo tra un maschio ed una femmina.

Lo sapevano bene i greci i quali, liberi dall’etica cristiana, ad essi sconosciuta, avevano una vita sessuale regolata da norme precise e cogenti per le quali per un ragazzo ellenico il “divertimento” lo si sarebbe potuto trovare facilmente con un amico dello stesso sesso, ma per fare figli occorreva sposarsi con una donna.

Dunque quale genitore caccerebbe mai, o non amerebbe il proprio figlio omosessuale?

Se ciò avvenisse sarebbe di certo accaduto ugualmente allo stesso genitore perché quest’ultimo non avrebbe approvato la scelta religiosa, professionale, o politica del figlio.

Infatti quanti giovani sono stati cacciati di casa perché hanno esternato ai propri genitori di volersi fare prete o suora?

Tanti! Eppure nessuno si è mai strappato le vesti per loro …

Quanti giovani sono stati cacciati di casa perché volevano fare gli artisti, gli sportivi o inseguire delle professioni per le quali il proprio padre o la propria madre nutrivano delle forti avversità?

Innumerevoli! Forse qualche giornale o TG si è mai occupato di loro?

Quanti ragazzi per divergenze politiche e ideologiche sono stati allontanati dai propri consanguinei?

Tanti!

Ed allora? Nulla di nuovo sotto il sole!

L’unica cosa che è cambiato è l’ordine mondiale che oggi punta sui valori LBGT non per il rispetto delle persone aventi realmente queste tendenze quanto perché intravvede in loro il grimaldello con il quale distruggere una società “economicamente arretrata”.

Pasolini – immenso Poeta italiano, uomo d’impressionante cultura e noto omosessuale – secondo voi, se fosse ancora in vita, avrebbe mai appoggiato il DDL ZAN?

Sicuramente no!

Si sarebbe pronunciato, né più e né meno, come ebbe a fare ai suoi tempi nei confronti dell’aborto e del divorzio, schierandosi con i partiti più conservatori come il MSI-DN.

A tal riguardo, rispetto all’aborto, Pasolini usò parole che potrebbero essere utili anche a spiegare l’attuale necessità di fluidità sessuale richiesta dal Nuovo Ordine Mondiale: << Oggi la libertà sessuale della maggioranza è in realtà una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un’ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore … A tale potere non interessa però una coppia creatrice di prole (proletaria), ma una coppia consumatrice (piccolo borghese) … C’è da lottare, prima di tutto contro la falsa tolleranza del nuovo potere totalitario dei consumi, distinguendosene con tutta l’indignazione del caso … >>.

E noi de l’Ortis non possiamo che essere indignati per le parole di Ursula von der Leyen la quale ha letteralmente tuonato contro l’Ungheria di Orban perché rea, quest’ultima, di approvare leggi contro la comunità LGBT anziché favorirle come si vorrebbe fare in Italia con il DDL Zan.

A tal riguardo il Presidente della Commissione Europea  ha detto: << Se l’Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione Ue userà i poteri ad essa conferiti in qualità di garante dei trattati. Noi ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo Stato membro. Dall’inizio del mio mandato, infatti, abbiamo aperto circa 40 procedure di infrazione legate al rispetto dello stato di diritto e se necessario ne apriremo altre >>.

In un passaggio successivo poi la von der Leyen ha finalmente gettato la maschera sulla finalità del Recovey Plan. Infatti, dopo aver bloccato i 7 miliardi stanziati per Budapest, ha affermato: << Non possiamo restare a guardare quando ci sono regioni che si dichiarano libere dagli Lgbt. Non lasceremo mai che parte della nostra società sia stigmatizzata a causa di quello che si pensa, dell’etnia, delle opinioni politiche o credi religiosi. Non dimentichiamo che quando difendiamo parti della nostra società noi difendiamo la libertà di tutta la nostra società>>.

Peccato però che la Principessa von der Leyen dimentichi che il rispetto delle opinioni politiche sia un principio valido per tutti, anche verso noi, veri sovranisti. Invece la presente comunità è quotidianamente ghettizzata e messa all’angolo solo perché agogna il ritorno ad un mondo in cui la natura e la tradizione, siano le stelle polari dell’umanità anziché l’artefatto e l’irrazionale come lo è oggi.

Lorenzo Valloreja

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