INAUGURATO IL SETTANTOTTESIMO FESTIVAL DI VENEZIA: PURO REGIME, NOBILITATO SOLO DALLA BELLEZZA E DALLA CLASSE DI PENELOPE CRUZ.

Di assoluta correttezza politica l’inaugurato settantottesimo festival cinematografico di Venezia.

Costituzionale (come avrebbe detto Lucio Fulci): vedi presenza della massima carica dello stato con applauso in piedi comandato (detto con il solito furbo anglicismo standing ovation).

Ripetitivo e intellettualmente autoerotico: vedi abituale monologo di Roberto Benigni, contrariamente al solito, abbastanza razionale e non proprio demenziale. Il suddetto ha incoronato la “mascherinata” coniuge Nicoletta Braschi sua ufficiale musa ispiratrice non solo, ma l’ha collocata a quanto pare, qualche gradino sopra Sofia Loren, Monica Vitti, Claudia Cardinale o Anna Magnani. Un po’ di conflitto di interessi, forse. D’altronde, è forse ai limiti della correttezza politica che un marito esalti una moglie, e non l’ altro “marito”.

Fazioso come da manuale: nell’ inaugurale film almodovoriano “Madres paralelas”, ancora l’inno bellaciao alla povera Spagna “democratica e libera”, che il cattivone Francisco Franco avrebbe sprofondato nella tirannide sanguinaria (in realtà sottraendola a un anticipato futuro da Romania o Albania). Ancora la storia delle fosse comuni, chissà perché sempre da addebitare agli aguzzini fascisti e mai a quelli rossi (notoriamente miti idealisti disarmati che non torsero un capello ai loro avversari militari o ideologici, rispettosissimi di chiunque portasse una tonaca e via mentendo).

Insomma: dopo Cannes, ancora il consueto schifo propagandistico, passerella delle solite sedicenti elites menzognere e più o meno corrotte.

La stampa di regime applaude come da velina, inneggiando al ritorno della “normalità” anche per il grande schermo (in realtà, lo ripeto, mantenuto di regime per esso innocuo).

Nessuna allusione all’ esclusione causa tessera verde della dittatura sanitaria, per i non vaccinati dalle sale cinematografiche. Va tutto bene, madama la marchesa….

Veramente una nota positiva vi è: la sfolgorante, maturata bellezza di Penelope Cruz, che fuori dalla passerella vorrei sforzarmi di immaginare abbastanza simile anche senza un maquillage stellare.

A. Martino

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