TOC! TOC! … MA PUTIN E LA MERKEL SI SONO SENTITI DUE VOLTE IN TRE GIORNI? … ALLA FACCIA DI CHI SOSTENEVA CHE DRAGHI, A SEGUITO DELLE ULTIME ELEZIONI TEDESCHE, SAREBBE DIVENTATO L’UNICO INTERLOCUTORE CREDIBILE IN SENO ALL’UNIONE EUROPEA.

Come certamente avrete sentito in tutti i Tg e letto su diversi organi di stampa, la crisi tra Polonia e Bielorussia – in merito alla questione dello sconfinamento dei migranti in fuga da Afghanistan, Siria e Africa, che avrebbero attraversato la frontiera su invito delle autorità di Minsk come ritorsione di quest’ultima nei confronti dell’UE, per i quattro pacchetti di sanzioni comminati in precedenza da Bruxelles al regime di Lukashenco – sta seriamente prendendo una brutta piega tanto da far temere che da semplice scaramuccia questa querelle non possa evolvere in un vero e proprio conflitto.

La cosa è ancor più preoccupante perché, come notorio, la Bielorussia è un alleato della Federazione Russa e, in conseguenza di ciò, chi pesta i piedi a Minsk, prima o poi, dovrà fare i conti con Putin.

Fortunatamente però, Vladimir I, il nuovo Zar di tutte le Russie, è un uomo pacifico, pragmatico e ragionevole e prima che la situazione degeneri ha pensato bene di avvertire l’Europa e fin qui non ci sarebbe nulla di eccezionale, se non fosse che, il Presidente Putin non ha telefonato al Presidente della Commissione Europea, Usula von der Leyen, non ha chiamato neanche il Presidente del Parlamento dell’Unione, David Sassoli, né tantomeno ha contattato il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e men che meno l’Alto Rappresentante degli Affari Esteri, Josep Borrell, no davvero!

Si è limitato a telefonare ad Angela Merkel, Cencelliera Federale uscente della Germania (in quanto, quest’ultima, non appena si formerà il nuovo Governo in quel di Berlino dovrà lasciare il Bundeskanzleramt) perché sapeva e sa molto bene, che chi conta in Europa è sempre e solo la Germania.

Altro che condivisione dei poteri, Paesi fondatori, spirito dell’Unione … ma fateci il piacere!

Da queste nostre pagine lo abbiamo sempre detto e sottoscritto: la Ceca prima, il MEC poi arrivando fino all’UE dei giorni nostri sono nati, costituiti e prosperati per permettere alla Germania in primis ed alla Francia poi. di spartirsi economicamente e politicamente il Vecchio Continente, questa è l’amara verità, e solo gli sciocchi possono credere, ancora oggi, nell’Utopia di Ventotene.

Ergo, con buona pace degli adulatori di Mario Draghi, il nostro Paese, come al solito negli ultimi trent’anni, potrà limitari a fare solo il “centralista”! (concetto, tra l’altro, espresso tempo a dietro da un’analista di tutto rispetto, Giulio Tremonti), cioè l’addetto a smistare le chiamate, e, in quest’ultimo caso, data la chiamata diretta di Mosca a Berlino, neanche quello!

Il carico, poi, sembra avercelo messo anche la Merkel, giacché, proprio in questi giorni, è stata proprio lei a ricontattare il Presidente Putin sempre su questa questione dei migranti.

Non ha cercato l’occasione per tirare in ballo la von der Leyen, né ha fatto altro per legittimare l’UE, ma si è limitata a giocare il proprio ruolo scoprendo così clamorosamente le carte sul tavolo: “perché io so io e voi non siete un c…o!”  

E per fortuna che, nell’aprile scorso, ad Ankara, sul banco degli imputati salirono Erdogan e Clarles Michel … qui invece nessuno ha detto una parola …

È proprio vero che i politici, maschi o femmina che siano: “ammazza, ammazza so tutti una razza!”  … poi se rappresentano l’UE sono ancora peggio.

Lorenzo Valloreja

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