SE I SOVRANISTI VINCERANNO IN FRANCIA, CARA UE, POTREMO DIRTI: CIAO!

Tra poche ore, in Francia, si consumerà uno degli eventi più determinanti per le sorti dell’Unione Europea dalla Brexit in poi.

Infatti se tra due settimane la Le Pen o, in ultima analisi, Zamour, dovesse riuscire a battere definitivamente Macron consegnando, per la prima volta, la Francia ai sovranisti, per l’UE sarebbe la fine.

I presupposti ci sono tutti: in Ungheria Orban ha vinto contro tutti e tutto perché ha saputo anteporre la verità e gli interessi nazionali, alla vulgata mondialista ed Euro/Atlantista che vedrebbe in Putin il male assoluto e nella decadente civiltà occidentale il bene.

Invece il popolo minuto, la gente comune, quello cioè che la mattina si sveglia per tirare la carretta per se stesso e per le propria classe dirigente, sa che le cose non stanno così e non è disposto a rinunciare all’acqua calda, alla luce, o al pane quotidiano, per regalare armi a chi, invece di promuovere la pace, cerca lo scontro a tutti i costi, fino alle estreme conseguenze, fino all’inverno nucleare.

Dello stesso avviso sono stati i serbi che, seppur estranei alle dinamiche dell’UE, rappresentano sempre una delle realtà statuali più importanti del vecchio continente, e così, allo stesso modo, siamo certi che, il popolo francese, ormai stanco dei soprusi di questi liberali globalismi, consegnerà lo scettro dell’Eliseo nelle mani di un sovranista.

Così, come direbbe “La Rappresentante di Lista”, il popolo tutto europeo dirà a Bruxelles:

“ Con i piedi, con i piedi, con i piedi

Ciao ciao

E con la testa, con il petto, con il cuore

Ciao ciao

E con le gambe, con il culo, coi miei occhi

Ciao (ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao)

Questa è l’ora della fine

Altro che la von der Leyen, altro che Zelensky, o l’integrazione europea di Mario Draghi … tutti costoro non avevano considerato che avrebbero potuto fare i conti con la storia, con quelle variabili imponderabili che vanno ben oltre la determinazione degli uomini e si collocano pienamente nella volontà divina, di qualcosa che, insomma, doveva andare così perché così è stato deciso la “dove si puote ciò che si vuole”.

E Biden o non Biden la guerra potrebbe terminare proprio entro il 9 di maggio perché il nuovo inquilino dell’Eliseo potrebbe imporre all’agenda europea una sterzata del tutto inaspettata, tanto da far diventare la busta consegnata a Zelensky, con all’interno il questionario di adesione all’UE dell’Ucraina, come l’ultimo atto di un’Unione ormai morente.

Ora vediamo se i nostri cugini francesi sapranno farci questo regalo.

Lorenzo Valloreja

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