ALEXANDR DUGIN:RUSSIA PROMOTRICE DEL “MULTIIMPERIALISMO”

Mi sembra particolarmente interessante un post su Facebook di Alexandr Dugin degli ultimi giorni. Potrei dire che esso è una traccia del “multiimperalismo” (direi io)  che contraddistingue il pensiero del filosofo russo, già noto ai nostri lettori, e che il main stream dà per particolarmente vicino a Vladimir Putin, ben più di quanto concretamente, operativamente e anche ideologicamente realmente lo sia. Se non altro,  il suo “nazibolscevismo”è materiale di difficile digeribilità per la dirigenza moscovita.

Il mutliimperialismo è qualcosa di molto più profondo e spirituale (quindi, prettamente russo) del semplice “multilateralismo” cui riesce ad arrivare il materialismo occidentalista ed euroatlantista. Esso conosce “istituzioni”, “legalità”, al massimo la potestas laddove il russo vede l’imperium (la Russia si considera tuttora la terza Roma, almeno nella narrazione meno contaminata dall’occidentalismo e dal modernismo, mai abbastanza deprecati in fondo sin dall’ Ottocento). L’appello alla rivolta contro le “elites liberali globaliste” è ormai una costante fondamentale del suo pensiero. Ecco cosa ha scritto Dugin.

“Agli occhi dei globalisti, anche altre civiltà, culture e società tradizionali devono essere soggette a smantellamento, riformattazione e trasformazione in una massa cosmopolita globale indifferenziata, e nel prossimo futuro sostituita da nuove forme di vita, organismi, meccanismi, o loro ibridi, postumani. Pertanto, il risveglio imperiale della Russia è chiamato a essere un segnale per una rivolta universale di popoli e culture contro le élite liberali globaliste. Attraverso la rinascita come impero, come impero ortodosso, la Russia darà l’esempio ad altri imperi: cinesi, turchi, persiani, arabi, indiani, nonché latinoamericani, africani… e l’europeo. Invece del dominio di un unico “impero” globalista del Great Reset, il risveglio russo dovrebbe essere l’inizio di un’era di molti imperi, che riflettono e incarnano la ricchezza di culture umane, tradizioni, religioni e sistemi di valori”.

A. Martino

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