CI RISIAMO CON LA “COLPA” DEL MORIRE IN UN TERREMOTO, STRANIERI PAZZI FURIOSI CHE NON VOGLIONO RISPEDIRE IN PATRIA….LA GIUSTIZIA, OLTRE CHE BENDATA E NON TENUTA A RISPONDERE A NESSUNO, E’ SEMPRE PIU’ PAZZA.

Mentre mi accingevo a scrivere un doveroso aggiornamento del mio articolo FORSE, ABBIAMO LA GIUSTIZIA “PIU’ PAZZA DEL MONDO”: SE MUORI PER UN TERREMOTO, NON SEI STATO PRUDENTE. del 14 ottobre 2022, ho appreso di un altro episodio di strana Giustizia (che parolona, e poi quella G maiuscola…).

Infatti il tunisino accusato dell’omicidio di un connazionale barbiere a Pisa l’anno scorso, arrestato ben dieci volte e altrettante volte espulso dal territorio nazionale (mai però, a quanto pare, allontanatosene) è stato assolto per vizio totale di mente. E’ vero che per quindici anni dovrà (o a questo punto è più sensato dire dovrebbe) stare in una struttura di cura (una di quelle dall’acronimo REMS, cioè residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza), ma alla fine di tutta la danza macabra, si invochi pure l’articolo x o il comma y o il decreto attuativo di non so che, ma un dato di fatto è sicuro.

Ovvero, c’è un soggettone pericolosissimo ma anche fortunatissimo: fortunatissimo sì, giacché l’Italia, di lui, sembra che proprio non riesca a fare a meno; anche se ammazza a coltellate. Uno ius soli, di fatto o per facta concludentia, si potrebbe dire.

Ma passiamo all’aggiornamento sulle cronache giudiziarie originate dal disastroso sisma che sconvolse L’ Aquila il 6 aprile 2009: 309 vittime, uno sfollamento di proporzioni belliche, una delle più artisticamente e storicamente pregevoli città italiane ferita nella sua più intima identità. Giacché ciò che si ricostruisce (è la mia personale visione), potrà essere pure un freddamente perfetto clone, ma non può mai sostituire ciò che si ha perso. 

Figuriamoci poi le perdite umane: quelle sì totalmente irreparabili. Ebbene, la già discutibile, anzi molto discutibile, sentenza del “30%” (la percentuale di colpa di chi si rifiutò “irresponsabilmente” di passare la notte sotto le stelle anche perché le famose “istituzioni” tranquillizzavano e minimizzavano) è stata sorpassata in giurisprudenza da una sentenza già del nove aprile 2022 pur se nota solo ora.

Essa riguarda la singola posizione degli eredi di una delle trecentonove vittime, lo studente proveniente dal frusinate Nicola Bianchi. Ecco uno stralcio della motivazione della sentenza con cui si è ritenuto che l’essere morto in quell’immobile così vulnerabile alla sismicità non comporti alcuna responsabilità per il costruttore o chichessia e quindi di “…….escludere il nesso causale con le condotte di parte convenuta, posto che qualunque rassicurazione fosse stata percepita doveva necessariamente venire meno ove l’abitazione in concreto occupata avesse presentato segni di danno per le precedenti scosse e/o fosse stata giudicata meritevole di controlli di stabilità”.     

Insomma, non sembrerebbe ma a quanto pare, al di là del linguaggio contorto e supercazzolesco, il povero Nicola sarebbe morto suicida, pur coricatosi con tutta l’intenzione di vivere un altro giorno. Commento sconsolato del padre, che malvolentieri afferma che presenterà appello (probabilmente consigliato dal proprio legale) pur non avendo più fiducia nella “giustizia”. Quasi una ovvietà….

Dopo tutto ciò, speriamo che “le più alte autorità dello stato” si astengano da ulteriori pacche sulle spalle, e baci e abbracci in occasione delle solite commemorazioni. Va bene racimolare qualche voto in più, va bene anche l’ennesima cronaca da romanzo Cuore sulla stampa di Sistema: ma la beffa ai morti è decisamente evitabile.

A. Martino

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