LA “FOLLIA” DELLA SCHLEIN, TRA MANIA DI ONNIPOTENZA E ERRATO CALCOLO POLITICO.

Per lungo tempo gli storici hanno considerato che le follie degli imperatori fossero dovute al saturnismo – cioè all’esposizione dell’uomo all’avvelenamento da piombo che, all’epoca, era usato, sotto forma di contenitori, per conservare il vino ed altri liquidi – tuttavia, osservando l’operato della neo segretaria del PD, Elly Schlein, ci si rende conto di come taluni comportamenti, che definire decisionisti sarebbe solo un eufemismo, in realtà, siano da ascrivere solo ed esclusivamente all’indole di chi li tiene.

Nello specifico, Elly ha avuto la brillante idea di commissariare il suo partito in Campania impedendo, di fatto, a Vincenzo De Luca di poter sperare in un III mandato da Governatore sotto le insegne del PD non capendo però, che, a Napoli e dintorni, senza “Lo Sceriffo di Salerno”, non c’è trippa per gatti.

Tale considerazione va fatta non tanto perché De Luca sia indubbiamente un abile comunicatore o perché sia un signore delle tessere, con tutte le ricadute eticamente deprecabili che ciò comporta, quanto perché “Don Vincenzo” è l’unico vero politico che il PD ha in Campania: d’altronde se non fosse così non avrebbe mai fatto per ben 3 volte il Sindaco a Salerno ed il Presidente di Regione per 2 volte di fila. È evidente che devi avere quel quid in più e, parliamoci chiaro, in certe zone d’Italia, spesso, quel qualcosa in più, è, ahi noi, opaco per tutte le problematiche che conosciamo.

A tal riguardo Benedetto Croce soleva dire che: “il vero politico onesto è il politico capace”, mistero della fede! Ma, in quest’epoca di barbari, spesso, la nostra classe politica è disonesta e incapace.

Fatto sta che la Schlein, sull’onda del “rinnovismo” e di una non tanto malcelata mania di onnipotenza, ha pensato bene di escludere i cattolici dalla Segreteria, cioè la loro rappresentante Paola De Micheli, così come ha escluso il laico Cuperlo e non ha nemmeno nominato un Vice Segretario Nazionale.

Insomma, al di là di quello che dicono i professionisti dell’informazione, è molto probabile che, tra le elezioni amministrative e le prossime europee, anche il PD, come molte organizzazioni di sistema, sia destinato a sparire.

D’altronde un Segretario che non ha la maggioranza tra gli iscritti del proprio partito cosa conta dentro quell’organizzazione?

Nulla!

Comunque, staremo a vedere, certo è che, se fosse così, sarebbe un’altra buona notizia per chi spera di cambiare radicalmente questo nostro Paese.

Infatti, questi partiti, così come sono organizzati e strutturati, oggi non svolgono più l’importante funzione di mediatori tra le istituzioni ed il popolo ma sono organizzazioni autoreferenziali e fini a se stesse.

Lorenzo Valloreja

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