QUELLE DOMENICHE SENZA GILETTI

Anche i più distratti si saranno accorti, facendo zapping, che, il Talk Show di Massimo Giletti, Non è l’Arena, questa domenica non è andata in onda e, a quanto pare, non sarà più visibile fino alla fine di questa stagione televisiva.

Sul perché ciò sia successo è ancora un mistero.

C’è chi parla:

  • Del fatto che il conduttore piemontese volesse intavolare altre puntate sul ruolo di Marcello Dell’Utri e le stragi del 1993, un vero e proprio tabù nella tv attuale;
  • Delle presunte indagini della DIA di Firenze, prontamente smentite da quest’ultima, per comprendere di quali nuovi elementi fosse in possesso Giletti riguardo Matteo Messina Denaro;
  • Delle indagini per il presunto pagamento in nero di 48mila Euro a Salvatore Baiardo per le ospitate  a Non è l’Arena;
  • Della rabbia di Cairo il quale – venuto a sapere del fatto che, Massimo Giletti, nella prossima stagione televisiva, tornerà in Rai occupando lo spazio lasciato libero da Fazio, che, nel mentre, ha già siglato per Discovery – ha deciso di dare il ben servito al presentatore piemontese con largo anticipo per arrecargli il maggior danno possibile.

Ora noi non sappiamo se una sola di queste motivazioni o anche più di una, siano realmente la causa dello stop di Non è l’Arena, sta di fatto però che se pensiamo agli stop dati l’anno scorso a Mario Giordano ed al suo “Fuori dal Coro”, a causa di Putin e dei Vaccini, la cosa è molto inquietante.

Infatti, i nostri professionisti dell’informazione sono soliti dichiarare che in Italia, a differenza di tanti altri Paesi, indicati tra l’altro come “canaglie”, vi è la più ferrea libertà di stampa.

Ebbene, stando così le cose, l’unica cosa certa è che siamo in grado di vedere la pagliuzza negli occhi degli altri mentre non siamo capaci di scorgere l’enorme trave che è nel nostro bulbo.

Comunque sia, a tutta la redazione de “Non è l’Arena”, da noi de l’Ortis la più sentita solidarietà.

Lorenzo Valloreja

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