FIGLIOLI MIEI, SOVRANISTI IMMAGINARI…

Per la verità, il libro di Vittoria Ronchey di tanti anni fa, indirizzava il benigno compatimento ai marxisti, non ai sovranisti (categoria all’epoca inesistente). Allora, qualche pasoliniano figlio di papà credeva che scagliare sanpietrini contro i primi scudi trasparenti dei poveri celerini equivalesse a sfidare la sciabola dei cosacchi dello zar, oggi qualcuno spera che dare dell’ubriacone a Juncker basti a essere consacrato come artefice della ritrovata dignità e indipendenza nazionale (magari con qualche affacciata da un balcone forlivese).

Proprio noi, apparenti salviniani sfegatati, dietro il cui “amore” disinteressato non vi sono poltrone su cui cui posare le nostre non nobili terga, neanche a vederle con il cannocchiale; e che siamo esclusi persino dai bacini condivisi tra Lega e FdI delle candidature alle consigliature negli enti locali; proprio e in fondo solo noi, da veri amici e non cortigiani, possiamo permetterci di dissentire nel modo più radicale da quanto il Capitano ha “postato” su un social. Perché noi apprezziamo direi visceralmente come ben sanno gli amici che ci seguono, la coerenza antiimmigrazionista fino a costi personali, l’antieurocrazia fisiologica, la negazione del politicamente corretto e tutto il resto, ma siamo anche e soprattutto, sovranisti e contro il New World Order che consideriamo la continuazione del delirio egemonico nazista con altri mezzi e in lingua inglese.

Per il bene del Venezuela e dei tantissimi italiani che da anni soffrono per colpa di uno degli ultimi regimi comunisti della Terra ci auguriamo una soluzione pacifica e non violenta della crisi che porti a libere elezioni e all’allontanamento del dittatore Maduro, uno che sta affamando, incarcerando e torturando il suo popolo. Sono vicino al popolo venezuelano, all’Assemblea nazionale e al suo presidente Juan Guaido“.

Così ha postato il Capitano a proposito della crisi venezuelana, dopo il goffo tentativo di golpe pagato dagli americani. Ma purtroppo, queste parole potrebbero benissimo sortire dalla tastiera dei mitici cinguettii di “The Donald”, ma anche dal Cavaliere o da Macron ; e anche Barack Obama o Matteo Renzi avrebbero potuto scriverlo, magari espungendo il riferimento ai regimi comunisti.

Ora, la nostra posizione riguardo la crisi venezuelana è già stata esaurientemente espressa da Valloreja mesi fa. Il punto è un altro : dobbiamo continuare ad essere vassalli del Sistema euroatlantista, in attesa che, con i nostri nipoti (ammesso che i nostri figli qualche figlio ancora lo facciano) la nazione italiana esca dalla scena della storia definitivamente “sostituita” dai nuovi arrivati che di sicuro non romperanno più le palle come noi? Chi votiamo credendo che vada ad assumersi non so che potere, è solo un curatore fallimentare, o un frustrato nella gabbia dorata dei vari “comunità internazionale”, “mercati”, “alleanze tradizionali”, “storico legame”, “irreversibile integrazione europea e cessione di sovranità”?

Mi rendo conto che un secco “sì” sarebbe un suicidio politico per chiunque, ma almeno, vi preghiamo, non ci illudete, non parliamoci addosso; non fate come il balordo che vorrebbe incendiare la foresta, svuota una tanica di benzina sul terreno attorno, accende un fiammifero, e finisce solo, ma involontariamente, come Jan Palach.

Noi vogliamo invece porre dieci interrogativi a cui nessuno risponderà adeguatamente e razionalmente, o cui nessuno semplicemente risponderà.

  1. In che modo il Venezuela, estromesso in un modo o nell’altro Maduro, ma solo per questo fatto, dovrebbe risolvere ogni suo problema economico, sociale, e finanziario?
  2. Quali sono gli interessi italiani attualmente minacciati o lesi dal chavismo venezuelano?
  3. La permanenza di tantissime basi militari americane, palesi od occulte o comunque NATO sul nostro territorio è da ritenere perpetua, non negoziabile, istituzionale?
  4. In che modo l’Italia ha recuperato i danni del marasma libico creato dalla caduta di Gheddafi per volontà francese, a cui Silvio Berlusconi si accodò sperando di rimanere a Palazzo Chigi?
  5. L’ Italia (dico l’Italia, non mi importa un fico secco dello Zambia o del Liechtenstein) ratificherà sempre e comunque, qualunque sanzione contro stati sovrani o anche società, banche, ecc. , decise senza alcun vaglio della magistratura italiana?
  6. E’ il caso di tutelare la lingua italiana, vietando corsi in lingua inglese se non a livello universitario almeno scolastico, e imponendo l’uso del nostro idioma in consigli di amministrazione sul territorio italiano, di società leader dei loro settori in Italia?
  7. E’ ipotizzabile un referendum popolare in tema di riacquisto della sovranità monetaria?
  8. Le sanzioni contro la Russia sono anch’esse inevitabili per l’Italia, che mai porrà un veto in sede europea? Quali sarebbero i danni per l’Italia in caso del veto stesso? A proposito, vi sono segreti di Stato non divulgabili all’opinione pubblica?
  9. L’oro della Banca d’ Italia e le sue riserve valutarie dove sono custoditi? Il nostro ex istituto di emissione ne dispone sul serio, o magari solo in parte?
  10. Qual è il tenore delle scuse, rassicurazioni, e promesse fatte al più alto livello per rabbonire Macron “offeso” da esponenti del governo?

Antonio Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *