VIOLAZIONI DI SILENZIO ELETTORALE E FURBIZIE VARIE : SE VENGONO DALL’ “EUROPA”, VA TUTTO BENE.

Dopo l’exit poll olandese, arriva quello irlandese : gli euroscettici brutti, sporchi e cattivi non avanzano anzi arretrano (anzi, non avanzerebbero; il condizionale è d’obbligo data la natura estremamente aleatoria di questa rilevazione delle dichiarazioni di voto espresse all’uscita dei seggi). Basti pensare all’ultima clamorosa smentita che hanno subito appena due giorni fa, in India.

La cosa ci lascia perplessi non poco. Innanzitutto, l’idea di lasciare milioni di schede sigillate per giorni in attesa dello spoglio si basa su un altissimo livello di fiducia, aldilà di qualunque regolamento e normativa, verso il Sistema generale. E io, perdonatemi, non ne ho molta, e trovo troppo rilevante la possibilità di brogli, manipolazioni e manomissioni varie.  Adusi come siamo noi italiani a piangerci addosso e a pendere dalle labbra di marpioni nordici in materia di moralità, correttezza, senso civico ecc. qualcuno sicuramente dirà : “ma lì certe cose non le fanno”. Certo che le fanno o almeno ci provano, ma non si fanno scoprire o quanto meno si assicurano che vi sia una “filiera” di connivenza e partecipazione. Ma non possiamo fare il processo alle intenzioni e complottismo a tutti i costi, il punto è piuttosto un altro.

Come la mettiamo con il divieto di sondaggi che scatta, almeno per l’ Italia, diversi giorni prima del voto?

Ci si potrà replicare: parliamo di Olanda, Irlanda, non d’Italia. Ma la famosa “patria europea” è una per tutti gli elettori della medesima istituzione, oppure no?

Come si vede, anche da queste ambiguità si pone in rilievo l’ imperfezione e contraddittorietà della costruzione eurocratica, che dietro un perbenismo e moralismo calvinista di facciata, fa e manipola a proprio piacimento.  

ANTONIO MARTINO

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