L’ATEISMO MILITANTE E MONDIALISTA SEMBRA INGRATO VERSO PAPA BERGOGLIO, MA FORSE RECEPISCE SOLO LA SUA “PIATTAFORMA.

Singolare commemorazione dei novanta anni di Concordato, a quanto pare non molto entusiasta della sua sopravvivenza.

Nei giorni scorsi, in Senato , è stata depositata una mozione nascente da appello lanciato a gennaio da un dirigente dell’ associazione Luca Coscioni (associazione satellite del partito radicale) prontamente avallato da associazioni laiciste come l’ Uaar (unione atei agnostici razionalisti). Essa è stata depositata al Senato da Riccardo Nencini già viceministro con i “cattolici” Renzi e Gentiloni. La mozione è stata firmata da Emma Bonino di “Più Europa”, da Roberto Rampi e Tommaso Cerno (Pd), Maurizio Buccarella, Elena Fattori e Matteo Mantero (tutti M5S), Loredana De Pretis (Leu) e Carlo Martelli (già M5S, ora gruppo misto).

Essa si articola in quattro punti, fortemente penalizzanti la presenza della Chiesa (post)cattolica nella Repubblica Italiana : abolizione dell’ora di religione che sarebbe sostituita dall’educazione civica; la revisione ovviamente in termini riduttivi per la Chiesa dell’otto per mille; revisione delle norme sull’ IMU riguardo gli immobili ecclesiastici; recuperare la ICI non pagata come da sentenza della Corte europea.

La piattaforma è motivata riassuntivamente così : “ «Tutti questi privilegi per la Chiesa Cattolica contrastano con la crescente secolarizzazione della società italiana dove i cattolici praticanti sono circa il 30% della popolazione e scendono al di sotto di questa percentuale tra i giovani”.

Il tutto odora di qualcosa di più e peggio dell’ ordinario anticlericalismo di stampo massonico, in cui magari il Maestro di Loggia si scopriva, alla morte, essere terziario francescano, ed in cui ci si affannò a trovare per Cavour morente un sacerdote disposto a violare la scomunica papale. Qui, c’è piuttosto la secolarizzazione scristianizzante ultramaterialista del globalismo e del Pensiero Unico; e l’insofferenza di vedere ancora tutte queste chiese, Crocifissi e Madonne.

Sulla materia fiscale si può benissimo discutere e aprirsi a una parziale imposizione come d’altronde i vertici della Chiesa italiana stanno facendo riguardo agli utilizzi prettamente commerciali : ma tassare un luogo assolutamente di culto, o un’area parrocchiale come il classico oratorio in una epoca in cui i nostri ragazzi sempre più hanno l’unica compagnia dei giochini di uno smart phone o una pericolosa chat, è francamente angosciante. Non perché non si voglia “far pagare le tasse pure ai preti”, ma perché questo stato apparirebbe sempre più materialista, ingordo, meschino.

Perché prendersela poi, con l’ora di religione, che non è mai stato un surrogato del catechismo, e che anzi oggi si tende a declinare in correttezza  politica come scuola del dialogo religioso e della reciproca conoscenza? Evidentemente, dà fastidio non solo una possibile scintilla di fede che queste tematiche didattiche possono suscitare o rafforzare, ma proprio che si parli di religione o religioni in genere cioè di “miti”, e non di formule chimiche o teoremi di Pitagora (direbbe il buon Odifreddi, nomen omen ) .

Molto singolare è che queste proposte vengano proprio da quelle formazioni politiche cui il mondo bergogliano si è disperatamente e suicidiariamente aggrappato nella sua crociata immigrazionista ed elettorale, in fondo digustato dal rosario salviniano esattamente come Emma Bonino e sodali vari; forze politiche d’altronde, tradizionalmente e geneticamente anticristiane fin dalle battaglie per il divorzio e l’aborto, evidentemente non paghe di vedere un cattolicesimo sostanzialmente strisciante ai loro piedi (basti pensare agli incensamenti della Bonino o di Napolitano) e in ritirata dal mondo, interessato solo alla tutela dell’immigrazionismo e della sostituzione etnica.

Se il Capitano fosse davvero vendicativo e spietato (e legittimamente, intendiamoci), dovrebbe appoggiare queste istanze : ma sappiamo che non lo è, meglio così.

Non è comunque da escludere che l’eclisse della Chiesa dal mondo, priva di qualunque visibilità e solidità materiale, sia proprio l’esito almeno tendenziale, propugnato dalla singolare ecclesiologia dell’attuale Pontefice. Dato che questo papato è così “ateofilo” e sbilanciato a sinistra, in fondo la nuova, paradossale e surreale DC sembrano proprio le formazioni suddette. E all’epoca della Democrazia Cristiana, su certe materie ci si muoveva solo previo accordo e beneplacito Oltretevere : ma se si è poveri, come si fa a sostenere gli ultimi e ad essere il loro punto di riferimento?

ANTONIO MARTINO

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