LA BATTAGLIA ANTI IMMIGRAZIONISTA ITALIANA VOLGE AL DISFACIMENTO, TRA ABBANDONO DEL GOVERNO DALLA LEGA E OFFENSIVA DEI BELLONI DI HOLLYWOOD?

Hollywood fiuta un fiume di dollari di “indotto” e si precipita sull’ invasione e sostituzione etnica dell’Italia, con tutto il rituale delle dichiarazioni politicamente corrette e buoniste a mezzo stampa, e dei “gesti di solidarietà”. La breccia è stata aperta dall’ ormai maturissimo Richard Gere, che in conferenza stampa pro Open Arms ha addirittura espresso critiche sulla nuova normativa italiana in tema di immigrazione (il cosiddetto decreto sicurezza), dopo aver portato qualche pacco di viveri sulla Open Arms con inevitabile teatralità.  

Antonio Banderas, dalla mondanissima Marbella, ha definito un “orrore” il blocco della nave della Ong spagnola Open Arms, prendendosela con Malta e con il governo italiano. L’attore spagnolo cooptato dall’industria cinematografica americana, che era ospite di un evento organizzato dalla fondazione filantropica Starlite, nel corso di una conferenza stampa si è detto «preoccupato dai populismi e dall’impossibilità dei partiti tradizionali di risolvere i problemi». E’ l’ennesimo ricco dalle tasche sfondate, che pare a Marbella abbia più di una principesca dimora compresa una confiscata per abusivismo, ed un’altra ancora nel Surrey, che per il jet set e la vipperia varia sembra che equivalga come richiamo turistico-residenziale al nostro Chianti. 

L’utimo anch’egli spagnolo (Javier Bardem) non ha lesinato il suo intervento, invitando il suo governo a fare la propria parte, considerata la nazionalità dell’imbarcazione coinvolta ( e questo intervento è forse, in fondo, abbastanza ragionevole) . Non dubitiamo che altri seguiranno, imbaldanziti, diciamolo pure, dalla fine inopinata della politica di contenimento immigrazionista grazie al congedo della Lega dal governo.   

Cosa dire? Invitarli ad adibire una piccola parte delle loro  magioni all’ospitalità dei “migranti”? Ma ormai, è una banalità “populista e volgare” di cui la Rete è piena, una scontatezza che questi petulanti nababbi possono tranquillamente archiviare con una alzata di spalle e una risata contro l’ invidia. Prima o poi (secondo me, è questione di mesi) un bel film o serie su Netflix concretizzerà tutto ciò in termini di box office o di diritti televisivi : si tenga pronto Matteo Salvini a farvi la parte del “brutto, sporco, e cattivo” di turno. 

Il problema è piuttosto la manipolazione delle opinioni pubbliche mondiali in cui i media, e segnatamente il cinema attraverso l’influenza delle stars , anche nell’epoca di Internet e della rivolta populista, continuano ad avere un ruolo cruciale; tanto nei confronti di soggetti culturalmente e ideologicamente fragili quanto verso gli strati apparentemente intellettuali delle popolazioni occidentali, ma che in realtà declinano tutta la loro cultura ed evolutezza mentale secondo pregiudizi e canoni del Pensiero Unico politicamente corretto. Queste presunte o sedicenti elites, quindi, si considerano “confermate nella fede” da personaggi patinati e ultra glamour che li rassicurano nella certezza che “sovranisti e populisti” possono essere fermati, intralciati, sbeffeggiati sostanzialmente senza pagare dazio alcuno. Se poi ci si mette anche il capo della Chiesa cattolica, il cerchio quadra; e se non inizieremo a mettere su una vera e propria rete di boicottaggio o almeno indifferenza verso queste centrali manipolatorie (ad esempio facendo andare deserte le sale cinematografiche proprio quando si spera nei titoli blockbuster per affollarle), da qui non se ne esce e non se ne uscirà. 

Naturalmente, non tutta Hollywood è mondialista e pensierounicista : basti pensare a Clint Eastwood o a Mel Gibson. Ma mentre il primo, per la sua età, è ormai una specie di monumento del cinema epico e dalle grandi storie, l’australiano è stato a un passo dall’abiura verso il suo cattolicesimo integrale e intransigente; e sta bene attento a quello che dice o fa, per continuare a lavorare. Se questo è il sogno americano…. 

A.MARTINO    

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