GLI AGGHIACCIANTI CONCERTI DI CAPODANNO DI VIENNA E VENEZIA CI FANNO CAPIRE COME SARA’ IL 2021. NONOSTANTE TUTTO, BUON 2021 AI LETTORI DE L’ORTIS.

Cari amici e lettori, L’ Ortis (di cuore e sinceramente) vi augura un buon 2021. Cosa significa un “buon anno”? Almeno per me, significa semplicemente questo: arrivare alla fine del 2021 stesso senza guai oltre a quelli già presenti, risolverne qualcuno degli attuali godendo di buona salute non in povertà e vedendo i propri figli felici o almeno soddisfatti di quello che fai o facesti per loro. Se poi si hanno anche impegni ideali, vedere questi fruttuosi. Lo stesso auspicio si faccia ai propri cari e amici.

Infatti ho concluso il 2020 assistendo al Te Deum di fine anno in parrocchia, con un prete quasi imbarazzato che ammetteva che parrebbe che non vi sia nulla di cui ringraziare: invece bisogna ringraziare, e come. Il mondo di qualcuno sconfina dalla pura e semplice paura animale di crepare. Salus significa salute ma anche salvezza: questo mondo parrebbe non essere più interessato alla Salvezza ma solo a salvarsi dal virus. La Vita Eterna? Non è all’ esame del Comitato tecnico-scientifico.

E cos’ altro ci sarebbe? La pace nel mondo? Ma per favore, pura retorica. Non dipende assolutamente da me e nemmeno da voi, e probabilmente, in un certo senso,  nemmeno da Dio. Gesù  nel Vangelo non ha mai condannato il mestiere delle armi o maledetto le guerre; certo tutto il Suo insegnamento tende al Suo Regno di Pace autentica, ma quella può essere anche nell’ animo di chi combatte. Ed ha avvisato che “chi di spada ferisce, di spada perisce”. Ma d’ altronde, non c’è il libero arbitrio?

Ci sarebbe quindi “la fine di questo incubo”? Anche qui, mi dispiace ma non credo che si possa tornare indietro tanto facilmente. Ma davvero ci credete, che al prossimo Natale non ci sarà più nessuna zona rossa, gialla, arancione, e ci drogheremo di shopping? Che torneremo a muoverci come, per dove e quando vorremo? Che cinematografi e di più i teatri si affolleranno di nuovo? Che riprenderemo a prenotare posti in pizzeria e ristorante, e non più solamente ad “asportare” come un tempo facevano i taccagni e gli asociali? Ah, il “coprifuoco”: ma davvero credete che da questa misura in fondo per nulla sgradita alla massa (finalmente a casa e a nanna i figli ingestibili, e un innegabile intralcio alla delinquenza) si esca come da un periodo di ferie o di ricovero ospedaliero?

Ma avete visto i tradizionali, prestigiosissimi concerti augurali di Vienna e Venezia? Emblematicamente agghiaccianti e speculari: a Vienna senza mascherina ma con lo stupendo Musikverein deserto senza pubblico, alla Fenice quattro gatti dell’ establishment locale in sala ma con mascherina questi e gli orchestrali.

Per tornare alla Salus tornata alla sua accezione puramente sanitaria dei nostri progenitori pagani, guardate cosa non qualche negazionista o no vax dice di un vaccino che non vogliono rendere obbligatorio per non assumersi responsabilità dai possibili effetti collaterali nel lungo periodo, bensì la faq (nuova fonte di diritto) del Ministero della salute e dell’ Agenzia italiana del farmaco:

Anche se l’ efficacia è molto alta (oltre il 90 %) vi sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa immunitaria, inoltre, ancora non sappiamo in materia definitiva se la vaccinazione impedisce solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell’ infezione. Ecco perché essere vaccinati non conferisce un “certificato di libertà” ma occorre continuare ad adottare comportamenti corretti e misure di contenimento del rischio di infezione”.

Nel corso dell’anno iniziato, quindi, non usciremo fuori da un bel niente né in Italia né altrove. Buon DPCM infinito, e complimenti alla Cina unica vincente da tutto ciò, la cui economia galopperà come un giovane stallone.

A. Martino

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