L’ OCCIDENTE “LIBERALE E DEMOCRATICO” SI AGGRAPPA AL FANTOCCIO NAVALNY E ALLE MANIFESTAZIONI DEI SOROSIANI IN RUSSIA, MA E’ IN AMERICA CHE SI STRONCA IL DISSENSO NEL SANGUE. A UN MESE DA CAPITOL HILL, ONORE AD ASHLI BABBIT E AGLI ALTRI PATRIOTI AMERICANI UCCISI DALL’ ESTABLISHMENT.

L’ eurocrazia e l’amministrazione Biden strumentalizzano ossessivamente il caso Navalny per un duplice ordine di motivazioni.

Alla base, vi è l’anomalia Russia: assieme alla Cina è il più importante stato davvero indipendente ancora sulla faccia della Terra, va contrastata e possibilmente eliminata. Se è vero che è l’anello debole per carenza della popolazione in rapporto all’ immenso territorio, oggettive debolezze infrastrutturali ed economiche, è anche vero però che il suo arsenale atomico è superiore a quello cinese: un regime fantoccio “amico dell’ Occidente e integrato nella comunità internazionale e nei valori democratici” non solo consentirebbe di riprendere gli acquisti a prezzo di saldo bruscamente interrotti dall’ era Putin, ma consegnerebbe l’ arsenale russo ed ex sovietico nelle mani degli USA e della NATO, con i burattini europei a commuoversi dalla gioia. Per arrivare a tutto questo però, occorre destabilizzare la formazione statale erede dei diversamente gloriosi Impero Russo (detto zarista), e Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Non è affatto facile, anche per il carattere orgoglioso e refrattario del russo tipo, dinanzi allo straniero che fa lezioni di vita e nulla fa per nascondere le proprie mene ed ingerenze.

L’alto responsabile UE per la politica estera Josep Borrell è potuto andare a Mosca a perorare da Lavrov la causa del pupillo sorosiano e mondialista Aleksej Navlnyi tornato appositamente dalla Germania proprio per, plausibilmente, provocare e destabilizzare con la sua condanna e reclusione, a pene detentive certo non mostruose. La Russia lo ha tollerato, avrebbero avuto possibilità di svolgimento analoghi shows in America, o Germania o Francia?

Cosa volete che siano uno o due anni di carcere quale investimento politico ed esistenziale che potrebbe comportare il divenire proconsole mondialista della Russia? E poi, suvvia: gente come Soros e sodali vari sa, e può benissimo, disobbligarsi verso la “vittima della repressione” e i suoi familiari con molta, molta generosità.

In tanta tolleranza verso la petulanza e strumentalità dell’eurocrazia, però il ministro degli Esteri Lavrov (che in passato ha dovuto sorbirsi una predica del genere persino da un Di Maio) qualche frecciata sanamente e inevitabilmente velenosa non se l’è risparmiata: e ne ha avuto anche per l’ Italia. E ha trovato il modo per espellere alcuni diplomatici europei, proprio in pratica durante l’incontro con Borrell.

Ha affermato infatti che, mentre i media occidentali riprendono solo il nervosismo della polizia russa e non fanno mai vedere a cosa reagisca, in Europa invece i nostri media ci propinano solo manifestanti facinorosi a freddo, difficilmente riprendendo la polizia. Ha fatto l’esempio delle manifestazioni in Catalogna, in Francia, in Germania. In effetti, aggiungo io, cosa accadrebbe se i media occidentali riuscissero a filmare manifestanti imbrattati di sangue?

Ma l’obiezione più calzante è piuttosto che, se vi è un posto dove la polizia non esita a uccidere è negli USA. Lì però, le violenze contro le persone di colore sono strumentalizzate dalla sinistra radicale anche all’ estremo (vedi Black lives matter) e godono ormai del patrocinio difensivo politicamente corretto verso le vittime a prescindere da qualunque circostanza: mentre quando vengono uccisi patrioti e militanti sovranisti o trumpiani, per i media main stream quelli sono morti di serie B o che se la sono cercata.

Siamo ad un mese esatto dai fatti di Capitol Hill, e il sottoscritto assieme a tutta la redazione de L’ Ortis vuole rendere omaggio e memoria non solo alla veterana dell’ aviazione trentacinquenne Ashli Babbit freddata all’ interno del Congresso nel corso certo di un accesso abusivo e tumultuoso, però disarmata e inerme; ma anche agli altri tre caduti anti establishment e contro il furto del voto popolare. Costoro sono stati sbrigativamente e comodamente catalogati come deceduti per “infarto”, “ictus”, “calpestio della folla”.

Sembra un rapporto della polizia sovietica.

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *