A.A.A. (ASSOCIAZIONE ATLANTISTI ANONIMI)

Ritengo che tantissime persone abbiano sentito parlare almeno una volta nella vita degli Alcolisti Anonimi. Questa è un’organizzazione a livello mondiale che si occupa di aiutare uomini e donne schiavi delle dipendenze e, in particolar modo, della dipendenza da alcool. Quest’ultima infatti è la dipendenza più subdola poiché formalmente l’alcool non è una sostanza nociva, anzi. Il problema sorge quando di questa sostanza se ne fa un abuso smodato. E abusandone, col tempo, ci si ritrova a vivere unicamente e in funzione dell’alcool. Praticamente esso diventa il “carburante” che permette di affrontare la vita di tutti i giorni. Una presenza totalizzante e annichilente. In poche parole: l’alcool è l’unica ragione di vita e non esiste altro al di fuori di esso. Un po’ come l’atlantismo. 

Ne parlo con cognizione di causa poiché il sottoscritto per decenni è stato “schiavo” dell’atlantismo, ovvero quell’idea tossica per la quale il mondo occidentale a trazione anglosassone rappresenti il Bene a prescindere e tutto ciò che ne è fuori sia il Male per antonomasia. La conferma di ciò ci viene da un alto funzionario dell’Unione Europea di nome Josep Borrel che di recente ha affermato candidamente che l’Europa è come un giardino e tutto ciò che è al di fuori di essa sarebbe una giungla. E,ovviamente, il ruolo degli USA e la NATO sarebbe quello di estendere il suddetto “giardino” oltre i confini europei. 

Poi, grazie a Dio, chi scrive è rimasto fulminato sulla via di Damasco, come si suol dire, e ho capito cosa realmente siano gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la NATO: una seria minaccia per il mondo intero.

Il problema è che noi italiani, in quanto abitanti di una colonia statunitense, non abbiamo alcuna voce in capitolo per quanto riguarda i nostri affari interni ma dobbiamo sottostare a decisioni e ad approvazioni eterodirette.

Ciò spiega perché Giorgia Meloni e il suo partito abbiano dovuto rinnegare almeno il 50-60% delle loro convinzioni storiche, politiche e culturali. Perché, appunto, le linee politiche da seguire dovranno avere il nulla osta di poteri sovranazionali. 

E a tal proposito vorrei fare alcune riflessioni. 

Come tutti sappiamo la cosiddetta sinistra giallo-fucsia non è altro che un coacervo di uomini e donne vendutisi ai poteri forti e alle élite finanziarie. Essi non hanno alcuna ideologia alle spalle ma ubbidiscono pedissequamente a tutto ciò che il padrone di turno gli ordina di dire o di fare. Ne consegue che senza basi ideologiche o culturali non si hanno argomenti e senza argomenti, quando ci si trova alle prese con un avversario politico, quest’ultimo può solo essere insultato e ridicolizzato.

Esattamente come è successo a Giorgia Meloni allorquando ella vinse le elezioni del 25 Settembre. A ridosso della tornata elettorale i media mainstream si scagliarono contro il neo premier andando a rovistare nel suo passato e dando in pasto al pubblico la notizia che Francesco Meloni, padre di Giorgia, fu arrestato negli anni ’90 per traffico di droga a livello internazionale. E se questo fatto avrebbe dovuto gettare fango sulla figura di Giorgia Meloni in realtà ne avrebbe rafforzato l’immagine, secondo il parere della dott.ssa Silvana De Mari. Infatti la nota dottoressa ha fatto notare che l’attuale premier, al contrario di quelli che l’hanno preceduta, non ha avuto una vita facile. È cresciuta in un quartiere romano non certo prestigioso come la Garbatella, ha sicuramente sofferto di un clima familiare non idilliaco e fin da giovane è entrata negli ambienti giovanili di Alleanza Nazionale (ex MSI), un partito politico decisamente improntato sul machismo e che potenzialmente non avrebbe mai dato l’opportunità ad una donna di fare carriera politica. 

Invece, clamorosamente, Giorgia Meloni ha scalato tutti i gradini che portano a Montecitorio fino a diventare la prima donna primo ministro nella storia italiana!

Quindi alla luce di quanto detto finora mi sento di comprendere (ripeto: comprendere) ma non giustificare le giravolte ideologiche e culturali del neo premier. 

Infatti immaginatevi una persona che ha avuto una vita non facile, come detto prima, e che possieda una rocciosa voglia di riscatto. Quando si trova ad un passo dalla realizzazione delle proprie ambizioni non pensate che sia disposta a fare di tutto e a scendere a compromessi? Come il corridore che inarca il busto disperatamente, a pochi centimetri dal fotofinish, per poter conquistare il podio più alto. 

D’altro canto pare che in questi primi giorni di governo si stia tentando di dare agli italiani dei timidi segnali di discontinuità rispetto ai governi precedenti. 

Purtroppo l’Italia, come abbiamo visto prima, è sotto il controllo di potenze sovranazionali e quindi i margini di movimento e autonomia sono ristrettissimi. Praticamente il governo a trazione FdI si trova nella stessa situazione di un’autovettura lunga 2,50 mt posta su una strada delimitata da due lunghi muri che distano l’uno dall’altro 3,00 mt. Se il guidatore dell’autovettura volesse invertire il senso di marcia sarebbe costretto a compiere decine e decine di manovre poiché lo spazio di manovra si riduce a soli 50 cm. 

Questa è quindi la situazione attuale della nazione. Ma se l’Italia è vincolata agli USA solo gli USA potranno allentare tali vincoli. Quindi attendiamo con trepidazione i risultati delle elezioni di mid term che si svolgeranno a breve negli States…. 

Alessio Paolo Morrone

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