PARAGONE: “NON POSSIAMO SCALARE IL MONRTE BIANCO CON LE INFRADITO! IL CAPO DELLO STATO CI ESENTI DALLA RACCOLTA FIRME!”

Questa mattina – alla conferenza stampa di presentazione dell’intesa elettorale raggiunta tra “ItalExit”, di Gianluigi Paragone, e “Alternativa”, di Pino Cabras, per una lista unitaria da presentare alle prossime elezioni politiche del 25 settembre – il Senatore Paragone era furibondo verso il Quirinale, ma d’altronde chi non lo è tra coloro i quali si ritengono alternativi al sistema?

A tal riguardo, ad esempio, in un nostro precedente articolo, del 28 luglio 2022, intitolato: “MATTARELLA E LE SABBIE MOBILI DEL 25 SETTEMBRE” abbiamo spiegato, per filo e per segno, come e perché, il sistema abbia deciso, stranamente, di tenere la raccolta firme delle liste proprio nel mese di agosto, obbligo, quest’ultimo, che, ricordiamolo, non riguarda tutti i partiti ma solo quelli che sono al di fuori del Parlamento o che, pur essendo in Parlamento, si sono costituiti, in gruppo parlamentare, dopo le elezioni del 2018.

In agosto, infatti, molti autenticatori vanno in ferie e quindi va da se che forze come quella di Paragone – sprovviste, ancora allo stato attuale, di consiglieri comunali, piuttosto che provinciali o regionali, per ogni singola circoscrizione elettorale – siano in affanno.

La procedura poi non prevede solo l’apposizione di circa 750/1000 singole firme da parte di altrettanti cittadini – i quali, si badi bene, possono sottoscrivere, per ogni competizione elettorale, una sola lista e qualora ne sottoscrivono più di una, contemporaneamente, sono puniti penalmente con un ammenda di circa 1000 Euro – ma prevede anche che, presso i comuni di residenza dei singoli firmatari vengano ritirati ed allegati, unitamente al faldone delle firme, tutti i certificati elettorali dei firmatari a riprova del fatto che, coloro i quali vogliono che quella data lista si presenti, godano del diritto di voto attivo.

In altri termini, una forza agguerrita si, come quella di Paragone, ma pur sempre dalle dimensioni ridotte, a 53 giorni esatti dal voto, anziché pensare a fare solo campagna elettorale deve, ob torto collo, immergersi tra scartoffie ed incombenze burocratiche mentre le grandi corazzate politiche come il PD, il M5S e Fratelli d’Italia, ne sono completamente esentate … quindi che fine hanno fatto in questo Paese le garanzie costituzionali riguardanti il diritto di voto e di rappresentanza?

Per ovviare a tutto questo il Senatore Paragone ha chiesto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che venissero esentati dalla raccolta firme tutti i partiti presenti in Parlamento, cioè anche ItalExit, ma, a quanto pare, dal Quirinale, nulla fin’ora è stato fatto.

Sempre secondo Paragone: “Raccogliere … firme ad agosto significa voler eliminare le forze anti sistema. Ma il dissenso, se non trova spazio in Parlamento, esploderà in piazza. E io sarò lì

Poi continua: “Mettiamo in fila delle questioni oggettive. Il Rosatellum entra in condizioni particolari e quindi la riduzione delle firme deve essere fatta e la portano a 375. In una situazione come questa se non accetti più quota 375 come soglia ma ne vuoi 750, allora vuol dire che vai trovando altro come i piegamenti su una gamba sola dopo aver bevuto 8 birre … perché a questo ci ridurremo alla fine. Allora al Capo dello Stato vorremmo chiedere: c’è la possibilità di tornare a 375 firme? C’è la possibilità di vedere esentati quei partiti e quelle componenti che sono già presenti in Parlamento? Cioè noi siamo presenti nella radiografia del Parlamento … è fuor di dubbio che stiamo vivendo nella eccezionalità. Gli ultimi anni sono eccezionali … ora se tu l’eccezionalità non la fai cadere anche nel discorso delle elezioni vuol dire che l’eccezionalità, fino ad ora, ti è servita solo per fare quello che volevi fare. D’altronde andiamo ad una sfida in emergenza, in un Parlamento che, per la prima volta, si presenterà agli italiani con non più di 600 membri, cioè con la riduzione degli spazi per la partecipazione attiva dei cittadini. Quindi il Capo dello Stato ci dica almeno una parola … altrimenti ha ragione Crozza! … noi non possiamo scalare il Monte Bianco con le infradito, ci proveremo, ma resta il fatto che non ci hanno permesso di effettuare la scalata nella maniera adeguata”.

Lorenzo Valloreja

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *